TM   Settembre Vino & Valore 2024

L’architettura del calice

La degustazione di un vino è un’esperienza multisensoriale che inizia molto prima dell’assaggio, dalla progettazione del giusto calice. Parola di Maximilian Josef Riedel, undicesima generazione alla testa dell’omonima azienda, l’austriaca Riedel, tra le più alte espressioni dell’industria e dell’arte vetraria a servizio del vino.

di Susanna Cattaneo

Giornalista

Maximilian Josef Riedel
Sopra, Maximilian Josef Riedel, undicesima generazione dell’azienda austriaca che ha rivoluzionato l’esperienza enologica con i suoi calici specifici per varietà.

Benché i vitigni abbiano nel loro Dna profili di gusto inconfondibili, per esaltarne le qualità è necessario scegliere il giusto ‘strumento’. Età, struttura e affinamento di un vino richiedono specifiche forme per dischiudere il loro potenziale. «È il contenuto a determinare la forma: solo un bicchiere perfettamente disegnato e realizzato è in grado di massimizzare l’aroma e il sapore del vino per trasmetterne il ‘messaggio’ ai nostri sensi», sottolinea Maximilian Josef Riedel, undicesima generazione alla testa dell’omonima azienda, l’austriaca Riedel, tra le più alte espressioni dell’industria e dell’arte vetraria a servizio del vino. Fondata in Boemia nel 1756, e presto passata a occuparsi di articoli di lusso in cristallo e lavorazioni speciali, è in pratica ripartita da zero alla fine della Seconda guerra mondiale, espropriata di tutti gli stabilimenti produttivi e della totalità dei beni privati. La sua tradizione è rinata nella cittadina di Kufstein, nel Tirolo austriaco, con Walter Riedel, ottava generazione. Al suo visionario figlio, Claus Josef Riedel, va l’appellativo di “padre del bicchiere da vino moderno”. «Il marchio era allora noto per prodotti in vetro spesso, colorato e intagliato che andavano allora di moda. Ma Claus fece una scoperta incredibile: durante una degustazione comparata dello stesso vino da una serie di bicchieri diversi, si rese conto che forma e dimensione avevano un impatto significativo sulla percezione sensoriale. Attraverso una ricerca rigorosa e innumerevoli esperimenti, è riuscito a mettere a punto una serie di calici per esaltare armonia, equilibrio e profondità di varietà particolari di vini. Ha disegnato ogni bicchiere secondo il principio del Bauhaus “La forma segue la funzione”. Caratterizzati da uno stelo lungo e da bevanti in vetro soffiato lisci, sottili e senza decorazioni ornamentali, i suoi calici sono stati vincitori di numerosi premi negli anni Cinquanta e Sessanta. Con la sua visione ha rivoluzionato il settore enologico, offrendo strumenti dalla funzionalità ottimale, che garantiscono una migliore esperienza degustativa», sottolinea il nipote Maximilian Josef Riedel.

In particolare con il lancio nel 1973 della prima collezione dedicata alla degustazione di vini, champagne e liquori, realizzata a mano in cristallo e oggi nota in tutto il mondo con il nome di Sommeliers, Claus ha segnato l’inizio della leadership di Riedel. Oggi i suoi stabilimenti producono 55 milioni di bicchieri da vino all’anno. Tante altre linee sono seguite, anche create da Maximilian Josef che, in parallelo al ruolo di Ceo, si è affermato come designer di calici e decanter.

«I calici e i bicchieri specifici per varietà sono dotati di finissimi bevanti con forma, dimensioni e diametro dell’orlo studiati per trasportare al meglio le caratteristiche dei vari vini al palato. Quando si immerge il naso in un bicchiere, il vino dovrebbe offrire diversi caratteri aromatici che formano un’espressione armoniosa, proprio come tutti gli strumenti di un’orchestra. È dall’aroma deriva il 70% del gusto. Un bicchiere dalla forma sbagliata distorce il profilo aromatico, come un tamburo che suona fuori tempo o un violino stonato. Le dimensioni e la forma influiscono sul modo in cui il vino viene diretto e distribuito al palato a dipendenza del diametro dell’orlo, della curva del labbro e di quanto è necessario inclinare la testa per bere. Un calice deve dunque essere un capolavoro della tecnica per garantire un perfetto equilibrio tra bouquet, texture, gusto e note di quello specifico vitigno», sottolinea il Ceo.

Riprendendo il complesso procedimento messo a punto da Georg, esclusivo di Riedel, ogni calice è progettato attraverso un workshop sensoriale pratico, testato a confronto con altre forme per assicurare che ogni varietà di vino venga esaltata in modo ottimale.

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