TM   Luglio/Agosto 2023

Dare una scossa alla transizione

Innovative per ambiente, economia e società, le comunità energetiche rinnovabili possono rappresentare uno strumento di democratizzazione della gestione energetica e un modello fondamentale per la transizione alle fonti alternative. Con interessanti opportunità da cogliere.

David Mülchi

di David Mülchi

Avvocato e Socio dello Studio Mülchi & Asociados

Non è solo per la canicola particolarmente intensa in queste settimane d’estate, con il conseguente uso intensivo degli impianti di aria condizionata. L’energia è un tema di grande attualità, prima e oltre la stagione estiva, nelle innumerevoli possibili declinazioni. Dalle implicazioni indotte dalle guerre in corso, alle discussioni sulla transizione energetica, sulle automobili elettriche e, in generale, a proposito di energie rinnovabili. Potrebbe quindi risultare interessante un fenomeno ancora poco conosciuto ma molto promettente: quello delle comunità energetiche rinnovabili (Cer). ‘More solito’ in queste due pagine dedicate, l’intenzione è illustrare la situazione in Spagna con elementi comparativi con la Svizzera e spunti per intravvedere le possibilità per le aziende ticinesi in particolare, e svizzere in generale, di entrare in un nuovo mercato.

Attualmente la Svizzera sta realizzando la svolta energetica attraverso la ‘Strategia energetica 2050’ per raggiungere la neutralità climatica. Come descritto da Barbara Antonioli Mantegazzini, vicedirettrice dell’Istituto di ricerche economiche (Ire) dell’Università della Svizzera italiana: “La Comunità Energetica Rinnovabile Cer riconosce un ruolo fondamentale alla partecipazione di consumatori domestici e industriali all’accelerazione della transizione energetica, migliorandone la consapevolezza. Il classico esempio di Comunità Energetica Rinnovabile prevede il posizionamento di un impianto di produzione da rinnovabili, tipicamente fotovoltaico, sui tetti delle abitazioni private o su quelli di strutture pubbliche come asili o scuole. La quota di energia generata viene quindi consumata in loco, riducendo al minimo il transito sulla rete elettrica nazionale. Nella sua forma più ambiziosa e sfidante, la Cer potrebbe dar vita a un’isola energetica o verde, sempre più indipendente dalla rete di trasmissione centrale. Oltre ai consumatori, la Cer può coinvolgere altri stakeholder come gli enti locali, i distributori e aziende e utility pubbliche e private, di norma nella veste di partner tecnologici. Le Cer possono essere una soluzione innovativa per ambiente, economia e società. In termini ambientali, se diffuse su larga scala, contribuiscono alla produzione di energia rinnovabile, agevolando il raggiungimento degli ambiziosi obiettivi di neutralità climatica fissati al 2050. In termini economici, se basate su un modello di business appropriato, che ponderi accuratamente la ripartizione dei costi e dei ricavi tra i partecipanti, e grazie ai minori costi di trasporto e alle limitate perdite di rete, possono abbattere il costo dell’energia consumata. Se presente, l’energia in eccesso può essere messa a disposizione dei consumatori più vulnerabili, riducendo in tal modo la povertà energetica, intesa come difficoltà ad acquistare un paniere minimo di beni e servizi energetici. Le Cer, infine, rappresentano uno strumento di democratizzazione della gestione energetica, facendo ritornare il governo della gestione nelle mani degli stakeholder coinvolti”.

comunità energetiche spegne e svizzera

Il quadro normativo svizzero sulle Cer dovrebbe consolidarsi con la prossima Legge federale sull’approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili, presentata il 7 maggio 2021, attualmente in discussione al Nazionale e trattato come ‘mastodontico dossier’. Se, come riferisce Christof Forster nell’articolo della Neue Zürcher Zeitung del 6 aprile 2023, il settore dell’energia elettrica non è entusiasta in merito alle misure discusse in Parlamento per le Cer, che le considerano come concorrenti, esistono invece aziende come la Ewz (Elektrizitätswerk der Stadt Zürich) che vedono nella Cer un incentivo per aumentare l’uso di impianti fotovoltaici. Ma anche in Ticino le Ail offrono servizi di gestione alla ‘Community solare (Rcp)’. È proprio intorno alla creazione, ma soprattutto alla gestione, delle Cer che si intravvedono interessanti opportunità d’affari.

Il raggiungimento degli interessanti obiettivi prospettati con la creazione e gli incentivi delle Cer (e delle Cee) passa principalmente da un’offerta di soluzioni tecnologiche e di servizi di gestione comunitari, da strutture specifiche di ‘project finance’, da una adeguata campagna di informazione (soprattutto pubblica) e, naturalmente, da un quadro giuridico sicuro e l’assistenza… di buoni avvocati…

La Spagna regola le Cer partendo dal quadro giuridico europeo e in particolare dalla distinzione tra le ‘Comunità dell’energia dei cittadini (Cce)’ (regolate dalla Direttiva Ue 2019/944, relativa a norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica, art. 16) e le ‘Comunità delle Energie Rinnovabili (Cer)’ (regolate dalla Direttiva Ue 2018/2001, promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, art. 22). Nel quadro giuridico spagnolo, il ‘Real Decreto Ley’ 23/2020, del 23 giugno, che approva misure nel campo dell’energia e in altri settori per la riattivazione economica, modificando diversi articoli della legge 24/2013, del 26 dicembre, sul settore elettrico, definisce le Comunità di Energia Rinnovabile come “persone giuridiche basate sulla partecipazione aperta e volontaria, autonome ed effettivamente controllate da partner o membri situati in prossimità di progetti di energia rinnovabile posseduti e sviluppati da tali soggetti giuridici, i cui partner o membri sono persone fisiche, Pmi o autorità locali, compresi i comuni, e il cui scopo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali ai loro partner o membri o alle aree locali in cui operano; invece del guadagno finanziario”. Pertanto, queste comunità possono essere basate su installazioni di qualsiasi vettore energetico, purché sia rinnovabile.

Come in Svizzera, le Cer in Spagna sono pensate come strumento partecipativo e con un beneficio sociale per la comunità. Da un punto di vista statistico, con dati aggiornati a luglio 2023, in Spagna esistono 68 comunità energetiche con 103mila soci. Delle 68 comunità, il 45,59% sono organizzate come cooperative, il 39,71% come associazioni, il 7,35% come società di capitali e il 4,41% come società semplici (il resto è classificato come ‘altre’). Dei 103mila soci, l’85,38% sono persone fisiche, il 14,35% Pmi e lo 0,27% enti pubblici locali. Queste Cer hanno realizzato un totale di 329 progetti.

Progetti di comunità energetiche in Spagna

Fonte: Comunidades energéticas – Come in Svizzera, le Comunità energetiche in Spagna sono pensate come strumento partecipativo e con un beneficio sociale per la comunità. Da un punto di vista statistico, con dati aggiornati a luglio 2023, in Spagna esistono 68 comunità energetiche con 103mila soci. Delle 68 comunità, il 45,59% sono organizzate come cooperative, il 39,71% come associazioni, il 7,35% come società di capitali e il 4,41% come società semplici.

 

Questi progetti Cer sono oggetto di incentivi e finanziamenti sia a livello statale che regionale. Per esempio, a livello statale, grazie al Programma di incentivi per progetti pilota emblematici delle comunità energetiche (Programma Ce Implementa), nell’ambito del Piano di Ripresa, Trasformazione e Resilienza (finanziato dai fondi Ue Next Generation), sono stati stanziati dal 2021, in quattro convocazioni, un totale di 80 milioni di euro destinati a finanziare progetti di Cer con investimenti massimi di un milione d’euro ciascuno. L’Istituto per la diversificazione e il risparmio dell’energia, istituzione pubblica presso il Ministero per la Transizione Ecologica e la Sfida Demografica, segnala l’esistenza attualmente delle seguenti barriere:

• Modifiche normative o riduzione degli incentivi;
• Mancanza del quadro normativo e/o di un grado sufficiente di sviluppo;
• Complessità nello svolgimento delle procedure amministrative;
• Difficoltà di accesso ai finanziamenti: mancanza di fiducia degli investitori, alto rischio reale o nella percezione degli investitori;
• Mancanza di interesse dei cittadini;
• Mancanza di tempo per la dedizione volontaria;
• Bassa motivazione da parte dei membri della comunità;
• Difficoltà nell’accesso alle conoscenze specialistiche.

Non mancano però casi di successo come quello della cooperativa energetica Grupo Enercoop, che nel 2022 ha fatturato 87 milioni di euro con un utile di 1,37 milioni di euro, dei quali 664mila destinati a opere sociali. La cooperativa sta seguendo una strategia ambiziosa ma effettiva di ricerca e sviluppo di tecnologie e sta attualmente utilizzando un modello blockchain applicato all’assegnazione fisica dell’energia prodotta dalla Cer ai consumatori finali (con un autoconsumo virtuale, assegnazione 24/7 e tracciabilità oraria di energia). In generale il mercato in Spagna è potenzialmente enorme. Per esempio, se pensiamo al modello di servizi offerti dalle nostre Ail per una Smart Community solare, secondo dati del 2017, in Spagna esistevano 1,2 milioni di condomini in Ppp, amministrate da 15.500 amministratori… Riflettendo sulle barriere sopra segnalate, ‘prima facie’ si può arrivare alla conclusione che il raggiungimento degli interessanti obiettivi prospettati con la creazione e gli incentivi delle Cer (e delle Cee) passa principalmente da un’offerta di soluzioni tecnologiche e di servizi di gestione comunitari, da strutture specifiche di ‘project finance’, da una adeguata campagna di informazione (soprattutto pubblica) e, naturalmente, da un quadro giuridico sicuro e l’assistenza… di buoni avvocati…

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