L’Indonesia, il quarto paese più popoloso del mondo beneficia di un boom globale nelle risorse di cui dispone in abbondanza. Oltre al nichel, l’Indonesia estrae più nichel dei successivi tre maggiori produttori globali messi insieme, tra le risorse di cui è un attore molto importante del mercato mondiale si trovano petrolio, rame, cobalto, bauxite, olio di palma e gomma. La ‘transizione verde’ sarebbe quasi impossibile senza le proprietà conduttive del rame, ad esempio. Gli ingegneri lo utilizzano per rendere più efficienti i sistemi solari, eolici e idrici; utilizzano invece ingenti quantità di cobalto per produrre magneti per turbine eoliche e per produrre biogas.
L’energia verde
L’abbondanza di cobalto e nichel rende l’Indonesia un soggetto chiave nella catena di fornitura e approvvigionamento delle batterie per veicoli elettrici (Ev). I suoi politici hanno da tempo coltivato buone relazioni sia con l’Occidente che con la Cina. Dopo la sua elezione nel 2014, il presidente indonesiano Joko Widodo ha vietato alcune esportazioni di materie prime non raffinate, a partire dal minerale di nichel. Ciò ha costretto le aziende straniere a processare le risorse all’interno dei parchi industriali locali, in modo che l’Indonesia potesse trarre maggior valore dalle sue risorse naturali.
Finora, la politica sulle materie prime del presidente Widodo ha attirato investimenti esteri per oltre 25 miliardi di dollari, con la cinese Catl e la sudcoreana Lg Energy in prima fila. Inoltre, il Governo è in trattative con Tesla riguardo alla costruzione di una gigafactory per la produzione di automobili, avendo già firmato un accordo da 5 miliardi di dollari per fornire prodotti a base di nichel. Altri investimenti diretti esteri stanno venendo effettuati in luoghi specifici quali il parco industriale di Tanah Kuning. La sua costruzione nel Borneo copre 30mila ettari, più dell’intero cantone di Ginevra. Sarà il più grande sito produttivo al mondo alimentato da fonti rinnovabili, e specializzato nella produzione di batterie per auto elettriche.
Finora, la politica sulle materie prime del presidente Widodo ha attirato investimenti esteri per oltre 25 miliardi di dollari, con la cinese Catl e la sudcoreana Lg Energy in prima fila. Inoltre, il Governo è in trattative con Tesla riguardo alla costruzione di una gigafactory per la produzione di automobili, avendo già firmato un accordo da 5 miliardi di dollari per fornire prodotti a base di nichel
Trasporti e digitale
La notevole crescita del Pil indonesiano è sostenuta anche da aziende che beneficiano dal rapido fiorire dei consumi interni. La sua popolazione, di circa un quarto di miliardo di persone, è giovane, e la classe media è in una davvero rapida crescita. Uno dei diretti e principali beneficiari è Pt Bank Rakyat Indonesia, leader del microcredito nei mercati emergenti.
La rete di filiali dell’istituto è particolarmente estesa e capillare, rappresentando un formidabile vantaggio nei confronti dei concorrenti. Decenni di dati sui clienti e conoscenze locali permettono alla società di fissare i prezzi dei prestiti in modo efficace e redditizio, mantenendo un forte e indiscusso vantaggio competivo.
Anche Astra International sta beneficiando di un aumento della prosperità della popolazione. Il conglomerato distribuisce e commercializza automobili e camion, vende servizi finanziari oltre a noleggiare attrezzature industriali pesanti. Ha una notevole quota di mercato e annovera tra i suoi principali partner i blasonati grandi Gruppi occidentaliToyota, Bmw e Honda, leader del settore.
Il presidente Widodo ha avviato con successo la deregolamentazione dell’economia e la ristrutturazione delle imprese statali, una mossa decisamente lungimirante rispetto al resto degli Emergenti, dove tale politica è invece ancora agli albori.
Nel frattempo, Internet e gli smartphone hanno attenuato gli svantaggi di un Paese distribuito su oltre 17.500 isole spesso montuose e ricoperte dalla giungla. Jakarta è ora un importante incubatore regionale di aziende tecnologiche, giovani e innovative. Dal 2014 sono stati completati 2mila km di nuove strade e arterie infrastrutturali, due volte e mezzo rispetto a quanto i predecessori del Presidente avevano sviluppato nei tre decenni precedenti. In più, ci sono nuovi porti, aeroporti e dighe idroelettriche.
Sono stati migliorati i sistemi di trasporto di massa per alleviare il traffico notoriamente congestionato di Jakarta, e Java dispone ora del primo collegamento ferroviario ad alta velocità del Paese. Dopo decenni in cui le sue performance faticavano a eguagliare sia le sue dimensioni, e quelle del relativo mercato domestico, sia la sua rilevanza in termini di potenziale nel settore delle materie prime, l’Indonesia sta finalmente decollando.
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