TM   Maggio/Giugno 2023

Se la volatilità diventa fissa?

Il persistere dell’inflazione e altri fenomeni congiunturali sono la migliore assicurazione a che nei prossimi mesi la volatilità resti alta, al pari dei tassi. Potrebbe derivarne però dell’alpha.

di Arif Husain

Chief Investment Officer Responsabile reddito fisso internazionale di T. Rowe Price

La volatilità dei titoli obbligazionari è destinata a persistere a causa delle continue preoccupazioni legate all’inflazione vischiosa, al rallentamento della crescita, al settore bancario. Attraverso questa volatilità, si trovano opportunità di alpha potenzialmente interessanti nello spazio dei tassi di interesse, in un contesto di maggiore dispersione della politica delle banche centrali. Nei mercati del rischio, la finestra di opportunità per aggiungere credito potrebbe essere passata per ora. Sebbene i fondamentali continuino a essere favorevoli, i mercati si trovano di fronte a sfide derivanti dal rallentamento della crescita o da ulteriori tensioni.

Condizioni mature per potenziali opportunità. Per quanto riguarda i tassi, il panorama attuale è più favorevole alla generazione di alpha, poiché l’aumento della volatilità crea dislocazioni di cui si può potenzialmente approfittare. Ne sono un esempio gli Stati Uniti, dove le turbolenze bancarie hanno portato i mercati a prezzare molteplici tagli dei tassi d’interesse nel corso dell’anno. Anche se la Fed potrebbe sospendere i rialzi dei tassi a breve, è improbabile che passi a tagliare i tassi così rapidamente, date le attuali dinamiche dell’inflazione e del mercato del lavoro statunitensi.

È probabile che i tassi di interesse statunitensi rimangano più alti di quanto attualmente previsto dai mercati. Perché? Le pressioni sui prezzi si stanno raffreddando, ma solo moderatamente e non abbastanza velocemente da costringere la Fed a un ciclo di tagli anticipato, dato che l’inflazione rimane sostanzialmente al di sopra del target del 2%. Il mercato del lavoro potrebbe allentarsi, ma solo gradualmente e da una posizione di estrema rigidità. In questo contesto, i tagli ai tassi d’interesse statunitensi sono probabilmente fuori discussione per il 2023.

Nei mercati sviluppati, alcune Banche Centrali, come l’Australia, ammorbidiscono le indicazioni sul futuro inasprimento, mentre altre, come la Bce, rimangono aggressive nella loro battaglia per ridurre l’inflazione. La Banca del Giappone resta un’eccezione nella sua posizione accomodante di politica monetaria. Tuttavia, a un certo punto dell’anno, la BoJ potrebbe modificare la sua politica di controllo della curva dei rendimenti quando le condizioni di mercato sono più calme

Dispersione nel ciclo di politica monetaria. Un’altra tendenza favorevole alla potenziale generazione di alpha nei tassi è la dispersione del ciclo di politica monetaria. Non tutti i Paesi si trovano allo stesso punto: le Banche Centrali dei mercati emergenti, ad esempio, hanno iniziato ad aumentare i tassi d’interesse prima e quindi sono vicine al picco o hanno terminato il loro ciclo di rialzo. Nei mercati emergenti l’attenzione si concentra ora sulla sequenza, ossia su quanto a lungo gli istituti terranno fermi i tassi prima di passare ai cicli di riduzione. In generale, alcuni Paesi selezionati potrebbero iniziare a ridurre i tassi nel 2023.

Nei mercati sviluppati, alcune Banche Centrali, come l’Australia, ammorbidiscono le indicazioni sul futuro inasprimento, mentre altre, come la Bce, rimangono aggressive nella loro battaglia per ridurre l’inflazione. La Banca del Giappone resta un’eccezione nella sua posizione accomodante di politica monetaria. Tuttavia, a un certo punto dell’anno, la BoJ potrebbe modificare la sua politica di controllo della curva dei rendimenti quando le condizioni di mercato sono più calme.

Importanza della flessibilità. La volatilità dovrebbe rimanere elevata nel mercato del reddito fisso a causa di un’inflazione vischiosa, del rallentamento della crescita, dei rischi geopolitici in corso e delle preoccupazioni per il settore finanziario.

Con il persistere di una forte volatilità, in futuro emergeranno altre opportunità per aggiungere credito. Sebbene i solidi fondamentali del credito continuino a essere di supporto, i mercati del rischio potrebbero dover affrontare alcune sfide. L’impatto dell’inasprimento della politica monetaria è di solito ritardato, quindi è possibile che a un certo punto emergano altre tensioni, soprattutto se si considera il ritmo aggressivo dei rialzi dei tassi dal 2022. Inoltre, le recenti turbolenze del settore bancario potrebbero portare a un inasprimento delle condizioni di credito in futuro, aggiungendo un altro vento contrario all’economia globale.

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