TM   Dicembre 2024

Degustazione high-tech

Dal chicco alla tazzina, il viaggio è più lungo di quanto non potrebbe sembrare. Soprattutto: più tecnologico. Dietro alle più sofisticate macchine da caffè completamente automatiche, è infatti necessaria la più avanzata sapienza ingegneristica, unita alla massima precisione manifatturiera e alla profonda conoscenza del prodotto, per un’esperienza degustativa allo stato dell’arte. Intervengono Emanuel Probst, Ceo di Jura, e Adrian Steiner, Ceo di Thermoplan.

di Susanna Cattaneo

Giornalista

Quando il caffè, oltre a un rituale, diventa un culto da intenditori o deve rispondere ai grandi volumi di bar e ristorazione, la scelta della miscela in grani è il must. Pioniera delle prime macchine completamente automatiche, la Svizzera ha sviluppato un vero e proprio cluster, mettendo a frutto le sinergie con la sua meccanica di precisione e un R&D dei più innovativi: oggi si stima che controlli il 70% della produzione mondiale, per ovvie ragioni quasi interamente destinata all’export.

Principali esportatori di macchine da caffè

In milioni Usd, 2023

Principali esportatori di macchine da caffè
Fonte: UN Comtrade Database.

Export CH di macchine da caffé

In milioni di Chf

Export CH di macchine da caffè
Fonte: Ufficio federale dogane e sicurezza delle frontiere (UDSC).

Produttori di macchine da caffè non si nasce, ma si diventa. Guardando alle origini delle aziende svizzere che oggi guidano il mercato, tratto comune è l’esordio in altri settori in cui si sono maturate le competenze poi sfruttate per la conversione quando è emersa la domanda da parte del mercato. Per Schaerer (1892), sono state le capacità maturate nella realizzazione di dispositivi medicali la pietra angolare su cui costruire, nel primo dopoguerra desideroso di lusso, la sua prima macchina da caffè per grandi volumi, esattamente un secolo fa. Egro, nata come Kastor Egloff nel 1849, era inizialmente una piccola officina a Rohrdorf che produceva utensili da cucina in metallo. Rex-Royal ha alle sue spalle la Hgz-Aktiengesellschaft (1937), spinta dal declino nel secondo dopoguerra della richiesta di generatori di gas di legna per l’alimentazione di motori a benzina (Hgz stava per Holzgasgeneratoren Zürich) alla conversione. Un leader mondiale della fornitura di prodotti e servizi per cucine residenziali, foodservice e minimarket come Franke Group è entrato nel segmento dei sistemi per la preparazione del caffè acquisendo nel 1984 l’azienda svizzera specialista di macchine da caffè Augsburger, che le ha permesso di estendere la sua partnership con McDonald’s, cui già riforniva le cucine, e diventare poi un riferimento del settore.

In Svizzera, a dar slancio alla produzione di macchine completamente automatiche per la preparazione di caffè, cappuccini e variazioni sul tema è stata anche, come spesso accade, l’evoluzione sociale: in questo caso, il contraccolpo del primo contratto collettivo di lavoro per il settore della ristorazione, firmato 50 anni fa, che costringendo molti esercenti a ridurre il personale per compensare l’aumento (doveroso) dei salari, ha richiesto che anche camerieri senza una formazione specialistica potessero soddisfare le richieste dei clienti.

Premium anche a casa

Macchina del caffè, Z10
L’ultima pietra miliare di Jura è la Z10, che include anche le specialità Cold Brew.

Mentre la maggioranza di queste macchine automatiche è riservata esclusivamente all’uso professionale, Jura si distingue con le sue linee pensate anche per la più esigente – e facoltosa – clientela domestica. Fondata nel 1931 a Niederbuchsiten, per sei decenni l’azienda solettese ha venduto un’ampia gamma di elettrodomestici, principalmente in Svizzera. A fine anni Ottanta, la formula alla base del suo grande successo non bastava però più per tenere il passo. «Il panorama dei consumatori stava cambiando. Nuovi attori si affacciavano sul mercato. Le circostanze richiedevano un nuovo approccio strategico. Sebbene all’epoca il mercato delle macchine completamente automatiche esistesse quasi esclusivamente in Svizzera, abbiamo creduto nelle sue potenzialità decidendo di concentrarci in esclusiva su questo segmento, per diventarne leader d’innovazione, consapevoli che i nostri punti di forza e i valori svizzeri ci avrebbero permesso di puntare a un’espansione internazionale», spiega Emanuel Probst, da oltre trent’anni alla sua guida. Il calcolo ha funzionato: Jura è presente in circa 50 Paesi in tutto il mondo, dove realizza oltre il 93% del suo fatturato, da allora decuplicato a 658,3 milioni di franchi. Oltre 900 i dipendenti.

Per esaltare sapore di ogni miscela e tostatura sono necessari componenti sofisticati. Adattarli a ogni specialità e controllarli con precisione attraverso l’elettronica richiede conoscenze approfondite, esperienza e comprensione del caffè, per definire un numero apparentemente infinito di parametri in un’interazione complessa.

Emanuel Probst

Emanuel Probst

Ceo di Jura

Fin dall’inizio, l’azienda è stata sinonimo di innovazione, qualità, prodotti durevoli, e quindi sostenibili, anche grazie a un servizio eccellente, uniti a una filosofia decisamente premium. L’esperienza accumulata in più di trent’anni è sostenuta dagli ulteriori investimenti in R&D. Due anni e mezzo fa è stato inaugurato il nuovo centro di innovazione, tecnologia e qualità presso la sede di Niederbuchsiten. «Con un investimento di circa 29 milioni di franchi, il Campus Jura rappresenta un forte impegno verso la Svizzera come sede aziendale. Circa 50 ingegneri e specialisti lavorano qui alle macchine completamente automatiche del futuro. Fulcro è un impianto di prova di resistenza con 102 stazioni completamente automatizzate. Permettendoci di ottenere risultati più rapidi, ci consente di aumentare continuamente il ritmo di innovazione», osserva il Ceo di Jura.

macchina del caffè, Impressa 500
Svolta epocale per Jura è stata l’Impressa 500, lanciata nel 1994, prima macchina completamente automatica per preparare il caffè in base ai gusti individuali. L’unità di erogazione variabile, il controllo elettronico e il sistema di pre-erogazione assicuravano sempre condizioni di estrazione ottimali.

È proprio quest’innovazione allo stato dell’arte ad aver permesso all’azienda di affermasi come brand premium presso la clientela privata, segmento altrimenti ampiamente servito dai ben più economici sistemi a capsule. Alla semplice pressione di un pulsante, le sue macchine completamente automatiche offrono un’ampissima gamma di specialità di caffè perfette, macinato fresco.

«Per esaltare al massimo il sapore di ogni miscela e tostatura sono necessari componenti sofisticati. Adattarli a ogni specialità e controllarli con precisione attraverso l’elettronica richiede conoscenze approfondite, esperienza e comprensione del caffè. È necessario definire un numero apparentemente infinito di parametri in un’interazione complessa, e noi prestiamo attenzione a ogni dettaglio», sottolinea Emanuel Probst.

Fulcro del nuovo Campus Jura
Fulcro del nuovo Campus Jura, il centro per test di resistenza intensivi per verificarne in condizioni realistiche il comportamento nel corso dell’intera vita del prodotto. © Photo: Keystone/Manuel Lopez.

D’altronde era già stata l’intuizione del fondatore Leo Henzirohs chiedersi – erano gli anni della Grande Depressione – non tanto cosa produrre e a chi vendere, quanto piuttosto cosa servisse per semplificare la vita delle persone. «I nostri prodotti sono inoltre durevoli e possono essere sottoposti a manutenzione per molti anni. “Riparare invece di buttare” è la massima di Jura fin dalla sua fondazione, sostenuta dai nostri servizi di assistenza. Questo fa delle nostre macchine completamente automatiche un investimento a lungo termine. Una longevità a cui contribuisce anche il design: coltiviamo un linguaggio chiaro e senza fronzoli, con il ‘tocco’ dell’Europa di lingua tedesca, che permette di mantenere la freschezza nel tempo», sottolinea Emanuel Probst. La gamma comprende anche macchine professionali per l’ufficio e il settore commerciale, la cui quota varia da mercato a mercato, a volte fungendo da biglietto di ingresso.

Fondamentale la collaborazione con un partner svizzero per la produzione Oem: analogamente all’accoppiata Apple-Foxconn, Jura controlla il prodotto e il mercato, Eugster/Frismag si prende cura della produzione materiale delle sue macchine completamente automatiche in stabilimenti ultramoderni e all’avanguardia, in Svizzera e Portogallo. Sono oltre 462mila le unità fabbricate all’anno.

campus jura
Il nuovo Campus Jura. © Photo: Keystone/Manuel Lopez.

La pipeline di prodotti è ben nutrita. Passione e curiosità sono l’attitudine fondamentale di chi vuol rimanere leader. «Andiamo in giro per il mondo con occhi e orecchie aperte. Parlare con i nostri collaboratori nei diversi mercati ci aiuta a identificare tempestivamente trend locali con un potenziale globale. Un esempio: i nostri colleghi australiani continuavano a parlare di “Flat White”. Abbiamo sviluppato una tecnologia per preparare questa specialità che unisce espresso, latte caldo e schiuma di latte con la semplice pressione di un pulsante. E oggi tutto il mondo beve il Flat White», conclude il Ceo di Jura, vincente anche nella scelta di un ambasciatore come Roger Federer, primo testimonial nella storia dell’azienda solettese, che dal 2006 ne ha portato il brand nel mondo, incarnandone perfettamente la garanzia di affidabilità e qualità.

 

Dal latte al caffè, una ricetta unica

Il rivoluzionario sistema composto da due soli moduli, idraulici e meccanici
Il rivoluzionario sistema brevettato e callaudato da Thermoplan, presente nella linea Black&White4, composto da due soli moduli, idraulici e meccanici, che rende assistenza e manutenzione estremamente semplici ed efficienti.

Proprio nel 2024, festeggia mezzo secolo un altro interprete del know-how svizzero al servizio dell’arte del caffè, Thermoplan, riuscita anche nella sfida di rimanere un’azienda di famiglia. Inizialmente attiva nella produzione di macchine automatiche per montare la panna e spumare il latte, ha fatto tesoro di quest’esperienza quando ha deciso di soddisfare la crescente domanda di macchine da caffè completamente automatiche di alta qualità. «La nostra competenza nella creazione di una schiuma di latte perfetta ci ha permesso di realizzare importanti innovazioni come, nel 2006, la prima macchina da caffè completamente automatica al mondo in grado di produrre schiuma di latte fredda con la semplice pressione di un pulsante. Nel corso dei decenni, abbiamo continuamente perfezionato questa esperienza, consolidando la nostra posizione di leader mondiale nella produzione automatica di schiuma di latte», afferma il Ceo Adrian Steiner, che ha iniziato a lavorare in Thermoplan nel 1998, come 21esimo dipendente, dando un contributo decisivo alla sua rapida crescita.

Con 550 impiegati nella sede a Weggis (Lucerna) e oltre 200 partner certificati per la vendita e l’assistenza, oggi è presente in oltre 80 Paesi. «Questa rete globale, che funge sia da canale di distribuzione sia da punto di contatto diretto e locale per la clientela, è indispensabile poiché esportiamo il 98% delle circa 35mila macchine che produciamo a Weggis. Negli ultimi anni, mercati come la Cina e gli Stati Uniti sono cresciuti in modo significativo», precisa il Ceo di Thermoplan.

Tecnologia e artigianato vanno di pari passo, garantendo che ogni prodotto rifletta sia l’innovazione che la meticolosa attenzione ai dettagli. Che si tratti di rispondere a sfide ambientali o all’evoluzione delle preferenze dei consumatori, lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner per trovare soluzioni che creino vantaggi e sinergie reciproche.

Adrian Steiner

Adrian Steiner

Ceo di Thermoplan

Punto di svolta, è stata la partnership strategica con Starbucks iniziata nel 1999, di cui l’azienda lucernese tuttora è fornitrice esclusiva. «Nel corso del tempo, abbiamo stabilito altre partnership con catene di caffè che operano a livello globale e con clienti di grandi dimensioni, tra cui aziende svizzere. Il nostro impegno per la qualità e la precisione si riflette nei nostri componenti, l’80% dei quali proviene da fornitori locali in Svizzera. Questa intensa collaborazione con realtà nazionali garantisce che le nostre macchine soddisfino gli standard più elevati, sostenendo al contempo l’artigianato e le competenze locali, cosa di cui siamo molto orgogliosi», dichiara Adrian Steiner. I fatti lo confermano: proprio per i suoi 50 anni, Thermoplan ha inaugurato un nuovo edificio, suo quinto stabilimento, che raddoppia superficie e capacità produttiva, un investimento da 80 milioni di franchi. Battezzato “unique”, è stato progettato in modo ampiamente digitale, servendosi del Bim per una pianificazione più intelligente, efficiente e sostenibile.

La prima macchina da caffè completamente automatica, Thermoplan
La prima macchina da caffè completamente automatica in grado di produrre schiuma di latte fredda alla semplice pressione di un pulsante, presentata da Thermoplan nel 2006.

L’R&D è uno dei pilastri per Thermoplan, che gli dedica più di 120 dipendenti, quasi un quarto del totale. «Tecnologia e artigianato vanno di pari passo garantendo che ogni prodotto rifletta sia l’innovazione che la meticolosa attenzione ai dettagli. Con tutte le operazioni centralizzate nella nostra sede “unique”, abbiamo la flessibilità necessaria per adattarci rapidamente alle richieste di produzione, assicurando l’eccellenza in ogni fase. Che si tratti di rispondere a sfide ambientali o all’evoluzione delle preferenze dei consumatori, lavoriamo a stretto contatto con i nostri partner per trovare soluzioni che creino vantaggi e sinergie reciproche. Ad esempio, rivoluzionario è stato il nostro sistema brevettato e collaudato, presente nella linea Black&White4, composto da due soli moduli, idraulici e meccanici, che rendono l’assistenza e la manutenzione estremamente semplici ed efficienti. Il design riduce al minimo i tempi di inattività della macchina, vantaggio significativo nell’ambiente frenetico della gastronomica», illustra il Ceo di Thermoplan.

thermoplan unique sede
Per i suoi 50 anni, Thermoplan ha inaugurato un nuovo edificio, suo quinto stabilimento, “unique” che raddoppia superficie e capacità produttiva. Un investimento da 80 milioni di franchi. È stato progettato in modo ampiamente digitale, servendosi del Bim per una pianificazione più intelligente, efficiente e sostenibile.

Con l’apertura del nuovo edificio, è stata anche istituita un’Academy del caffè. «A partire dal 2025, abbiamo in programma di offrire corsi per i nostri partner, clienti e appassionati di caffè. Inoltre, per celebrare il nostro 50esimo anniversario, abbiamo collaborato con Caritas Svizzera a un progetto chiamato uniqueBean che mira a sostenere le famiglie di coltivatori di caffè in Etiopia, aiutandole a passare a pratiche agricole più sostenibili», evidenzia Adrian Steiner.

L’impegno a 360 gradi dell’azienda di Weggis è stato riconosciuto anche dal prestigioso Swiss Manufacturing Award 2024 dell’Institute of Technology Management dell’Università di San Gallo. Una strategia a lungo termine che Thermoplan può perseguire con la maggior indipendenza e flessibilità di un’azienda di famiglia. «L’agilità dei nostri processi decisionali è stata essenziale per la nostra crescita e riflette la nostra identità di azienda che considera ogni dipendente parte della famiglia e del suo successo. Per questo diamo grande importanza al sostegno e alla promozione dei nostri impiegati, ad esempio attraverso opportunità di formazione e sviluppo mirate», conclude il Ceo di Thermoplan.

Produzione Thermoplan
Tecnologia e artigianato vanno di pari passo garantendo che ogni prodotto rifletta sia l’innovazione che la meticolosa attenzione ai dettagli. La centralizzazione di tutte le operazioni nella nuova sede “unique” aumenta la flessibilità per adattarsi rapidamente alle richieste di produzione, assicurando l’eccellenza in ogni fase.

Rimanere in sintonia con le tendenze del mercato e con l’evoluzione delle esigenze dei clienti sarà ovviamente essenziale per mantenere una posizione all’avanguardia nel settore, per Thermoplan come per tutte le realtà di eccellenza che formano il cluster svizzero delle macchine da caffè automatiche. Per un successo che automatico non è, l’attenzione deve rimanere rivolta alla produzione di alta qualità e all’innovazione, in grado di offrire valore aggiunto. E, ovviamente, per permettere al miglior caffè di esprimere al massimo il suo aroma, premendo un semplice tasto, fisico o digitale.

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