L’edizione annuale del World Economic Forum a Davos, in Svizzera, si è conclusa la terza settimana di gennaio imperniata sul tema: Ricostruire la fiducia. L’evento, iniziato il 15 gennaio, ha riunito rappresentanti di Governi, organizzazioni internazionali, miliardari, imprenditori, esperti, accademici, Ong e stampa per affrontare i principi fondamentali della fiducia, tra cui trasparenza, coerenza e responsabilità nel periodo successivo alla pandemia e degli attuali conflitti.
Negli ultimi anni, la rilevanza del Wef è finita spesso sotto esame, anche a causa di una diminuzione di partecipanti di alto profilo. Assente è stato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, e secondo Peter Willetts, professore emerito di politica globale, i leader prendono decisioni strategiche sulla partecipazione al forum. Nel 2023, il cancelliere tedesco Olaf Scholz è stato l’unico leader del G7 presente.

Nonostante queste sfide, il Wef è continuato a essere considerato un’opportunità per favorire il dialogo e la comprensione tra decision-maker influenti. Gli esperti hanno lodato l’enfasi del forum sulla ‘Governance multi-stakeholder’, sostenendo che le questioni globali siano affrontate al meglio attraverso la collaborazione tra diverse parti interessate colpite da esse.
Sebbene il Wef potrebbe non aver fornito soluzioni concrete ai problemi globali, il suo valore è stato trovato nella creazione di reti e nell’accumulo di conoscenze. Tuttavia, i critici hanno messo in discussione i deficit democratici del forum, evidenziando la sua natura esclusiva, limitando la partecipazione a Governi potenti, aziende e attori selezionati.
L’agenda di quest’anno includeva discussioni su rischi globali urgenti, come delineato nel Global Risks Report 2024. Disinformazione e informazioni erronee, accentuate dall’Intelligenza Artificiale, sono state indicate come le minacce più significative, seguite da eventi meteorologici estremi e polarizzazione politica. Alcuni hanno sostenuto che il Wef non sia riuscito ad affrontare adeguatamente tali temi, mancando di contributi decisivi e non ponendo le giuste domande.
Mentre il mondo affronta una forte debolezza congiunturale, inflazione e una potenziale recessione, a Davos hanno approfondito questioni più ampie legate alla produzione globale, al commercio e all’impatto degli eventi geopolitici.

In conclusione, le opinioni sul successo del Wef sono state e rimangono molto discordanti, con i sostenitori che riconoscono il ruolo che tuttora svolge nel riunire élite globali per discutere di questioni critiche, mentre i critici ne evidenziano la sua esclusività, mettendo in dubbio la capacità di avere impatti significativi sui problemi del mondo reale. Il dibattito di quest’ultima edizione molto probabilmente è destinato ad alimentare il medesimo dibattito, sino al 2025!
Davos 2024: Ia everywhere. L’Intelligenza Artificiale ha dominato l’ultima edizione, riunendo leader globali, innovatori tecnologici e opinionisti dal 15 al 19 gennaio. Con un focus sull’Ia, il dibattito ne ha evidenziato il potenziale trasformativo e l’importanza che dovrebbe ricoprire una Governance prudente.
Il 2023 è stato un anno cruciale per l’Ia, influenzando occupazione e regolamentazioni globali. Ciò ha spinto le conversazioni sulla formazione e l’adattamento delle competenze, con leader come Sam Altman, Klaus Schwab e Satya Nadella che hanno sottolineato l’importanza di ‘equipaggiare’ le persone per sfruttare i benefici dell’Ia, gestendone i rischi.
Un’analisi del Fondo Monetario Internazionale ha stimato che fino al 60% dei lavori nelle economie avanzate è a rischio, suscitando discussioni approfondite sul futuro del lavoro e sull’urgenza della formazione. La sessione Corsa alla Riqualificazione ha sviscerato il ruolo della tecnologia nello sviluppo delle competenze.
Le discussioni si sono spinte oltre l’hype, concentrandosi sulla riqualificazione come chiave per capitalizzare i vantaggi dell’Ia. Altman ha previsto un passaggio verso ruoli più incentrati sulle idee, sottolineando l’importanza dell’allineamento dei valori dell’Ia e chiamando il coinvolgimento della società nella definizione di standard etici e di sicurezza.
Il filosofo Michael Sandel ha sollevato questioni etiche più profonde, spingendosi a riflettere sulla relazione esistente tra uomo e tecnologia. Le richieste per una Governance etica e responsabile dell’Ia hanno trovato ampio consenso, con un appello a un approccio equilibrato che favorisca l’innovazione mitigandone i rischi. La convergenza nelle normative sull’Ia è stata sottolineata come fondamentale per affrontare le sfide globali.
Davos 2024 ha dunque evidenziato l’onnipresenza e l’importanza dell’Ia nella società moderna, mettendone in luce il potenziale di trasformazione e sottolineando la necessità di una Governance bilanciata, tra etica e competenza. Mentre l’Ia continua a evolvere, i dibattiti in forum come Davos saranno cruciali per guidarne lo sviluppo a beneficio di tutti.
L’edizione appena conclusa si è concentrata nell’analizzare cause e conseguenze di tre ulteriori tematiche, oltre all’Intelligenza Artificiale, tema conduttore, sottolineando il ruolo che le strategie di lungo termine dovrebbero avere in un mondo più inclusivo, tecnologicamente avanzato ed economicamente sostenibile.
Infrastrutture sostenibili e intelligenti. Mentre leader globali, innovatori e esperti convergono per affrontare le sfide globali, a Davos ci si è voluti concentrare sull’urgenza di adottare soluzioni avanzate e interconnesse. Dall’ottimizzazione dei trasporti alla gestione innovativa delle reti energetiche, il dibattito sulle infrastrutture intelligenti si integra perfettamente nel contesto di un mondo più connesso, sostenibile e tecnologicamente avanzato. Seppur con progressi lenti.
La Gender equality. Molta attenzione è stata dedicata alla chiusura del divario salariale di genere, alla promozione dei ruoli di leadership femminile e alla creazione di ambienti di lavoro inclusivi. Si è riconosciuto che per raggiungere una vera crescita economica è necessaria la partecipazione piena e uguale sia degli uomini che delle donne. Punti chiave per raggiungerla, l’inclusività nei processi decisionali e la promozione di opportunità uguali.
Lo Sviluppo dell’Africa. È stato riconosciuto il potenziale inesplorato del continente e ci si è concentrati sulle strategie necessarie per favorire una crescita sostenibile, l’empowerment economico e l’avanzamento tecnologico. Tra le principali leve d’azione lo sviluppo infrastrutturale, opportunità di investimento e l’uso della tecnologia per guidare l’innovazione in Africa. Il Wef ha fornito una piattaforma per il dialogo tra i leader africani e la comunità globale, promuovendo partnership che possono contribuire allo sviluppo del continente.

Nel corso del panel Sustainability Stewards: Expert Speakers in Eco-Innovation, ho contribuito attivamente al dibattito globale sulla sostenibilità durante la Davos Innovation Week. Abbiamo infatti dibattuto di innovazione ecologica e dei requisiti necessari per investire nei mercati privati nel contesto della sostenibilità e nell’esplorazione di nuove prospettive e soluzioni che plasmeranno un futuro più sostenibile per il pianeta. Sopra, da sinistra, i partecipanti del panel: Juan Carlos Lara di Point5 Family Office; Emanuele Pizzatti, Mp di Sigf e corrispondente di Ticino Management; Luise Ammerschuber, Director e fondatore di Yess Impact; Florence Anglès, responsabile Esg, Risk Management e Alm Internal Audit di Bcge; e Rom Reddy, Ceo di Soptics.Ai
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