TM   Settembre 2024

Vendemmia di idee

L’originale caso di un ‘winemaker’ spagnolo che scegliendo uno strumento per finanziare la sua crescita ed espansione internazionale, ha deciso di emettere – in Svizzera – un’obbligazione digitale sotto forma di ‘token’. La normativa svizzera è stata tra le prime a regolare questo tipo di emissione e resta tra le piazze preferite.

David Mülchi

di David Mülchi

Avvocato e Socio dello Studio Mülchi & Asociados

Questa mattina si è verificato un grande allineamento planetario di Mercurio, Marte, Giove, Saturno, Urano e Nettuno, un fenomeno che si ripeterà fra 10 anni. Piuttosto che pensieri rivolti a presagi o confabulazioni astrali questo fatto mi rimanda alla riflessione su come alcune idee imprenditoriali possano rivelarsi allo stesso tempo eclettiche ed allineate con il tempo e le circostanze che le vedono nascere e svilupparsi.

In giugno è stata adottata dal Parlamento la nuova Legge sulla Ia, “il primo quadro giuridico in assoluto sull’Ia, che affronta i rischi dell’Ia e pone l’Europa in una posizione di leadership a livello mondiale (…) che stabilisce norme armonizzate sull’intelligenza artificiale, fornisce agli sviluppatori e agli operatori di Ia requisiti e obblighi chiari per quanto riguarda gli usi specifici dell’Ia”.

Quest’estate, come riportato dal Sole 24ore, “un’ampia maggioranza dei banchieri ritiene ‘probabilmente appropriato’ un taglio dei tassi d’interesse alla prossima riunione della Federal Reserve, in programma a settembre, se i dati lo permetteranno”.

Siamo alle porte del periodo della vendemmia in Europa e se da una parte il 21 luglio il Financial Times pubblicava un articolo con il titolo ‘Wine market’s future is far from rosé’ (non poi così lontana la notizia in sé, stampata sulla mitica carta rosa), informando sul disinvestimento nel settore vino da parte del gruppo Pernod Ricard e segnalando una diminuzione a livello mondiale del consumo rispetto alla produzione di vino, dall’altra il 24 luglio la società di ricerche di mercato Technavio pubblicava: “The global wine market size is estimated to grow by usd 156.8 billion from 2024-2028, according to Technavio. The market is estimated to grow at a Cagr of  4.93% during the forecast period. Online sales channels gaining traction in global wine market is driving market growth, with a trend towards increasing prominence of private-label brands. However, rising competition from other alcoholic beverages  poses a challenge”. È invece del 12 agosto la pubblicazione della notizia: “La banca di sviluppo statale tedesca si prepara all’emissione di Bond tokenizzati con Boerse Stuttgart Digital nel processo della Bce”.

Queste notizie, apparentemente sconnesse, si allineano invece nelle idee che hanno dato vita ad un progetto originale che, dopo mesi di preparazione, ha finalmente dato il suo ‘kick off’ proprio in questi giorni: l’emissione, in Svizzera e soggetta alle norme svizzere (in particolare per quanto concerne la forma dell’obbligazione), da parte di un ‘winemaker’ spagnolo, Màquina&Tabla, di un ‘asset-backed’ (garantito da bottiglie di vino prodotte dall’emittente e custodite in un deposito franco specializzato nella conservazione di vino) Digital Bond (sotto forma di ‘token’) con un interesse fisso dello 7.5% annuale per la durata di 3 anni ed un valore nominale di 100.035 euro. Il valore nominale, non arrotondato, si spiega per uno degli aspetti più originali dell’emissione (in effetti vedremo che la tokenizzazione di attivi, anche finanziari, è ormai un ‘trend’): la messa in garanzia di bottiglie fisiche ad un prezzo inferiore a quello di mercato e l’opzione per il ‘tokenholder’ di richiedere la ‘redemption’ dell’obbligazione ‘in specie’, ovvero in bottiglie di vino ad un prezzo scontato rispetto a quello di mercato.

Il valore di ogni bond/token deve quindi corrispondere all’equivalente in casse di sei bottiglie di vino ai rispettivi prezzi stabiliti nei documenti di emissione (Asset Value for Backing Purpose-Avbp e Asset Value for Redemption Purpose-Avrp). Interessante: Màquina&Tabla è una pioniera nel disegno e produzione di vino utilizzando algoritmi propri di Ia. Secondo i fondatori di Màquina&Tabla, uno degli aspetti caratteristici del disegno e della produzione dei vini è la presa di decisione emotiva dell’enologo piuttosto che razionale (oggetto di studio nel marketing generalmente dal punto di vista dei consumatori). La soluzione da loro proposta è quella di usare particolari algoritmi, alimentati da banche dati che offrono sia dati ‘tecnici’ per il disegno e la produzione di vino che dati di mercato. L’analisi dei dati permette al ‘winemaker’ di disegnare e produrre un vino su basi scientifiche, meno soggette alle ‘leggi’ personali dell’enologo e con un processo praticamente inverso rispetto a quello tradizionale: l’elaborazione parte da un risultato voluto in base a dati preesistenti e non per ottenere un risultato che dipenda da fattori spesso troppo aleatori. Un altro vantaggio di questa scelta tecnologica è quella dell’indipendenza del ‘winemaker’ sul dove e quale vino produrre, senza avere uno stretto legame con uno o più vigneti in particolare, potendo scegliere la migliore opzione in base ai dati elaborati (un vino nella regione della Ribera del Duero o della Napa Valley). Non è dunque un caso che Màquina&Tabla, nella scelta di uno strumento per finanziare la sua crescita ed espansione internazionale, abbia deciso di emettere un’obbligazione digitale sotto forma di ‘token’.

In un articolo pubblicato lo scorso 6 marzo con il titolo “Tokenized Bonds: How Tokenization is Transforming the Bond Market”, Marc Lewis scrive: “Le obbligazioni tokenizzate prevedono la creazione di una rappresentazione digitale di un’obbligazione su una blockchain, convalidando così la sua storia transazionale e la sua proprietà. Questo approccio innovativo può cambiare il modo di negoziare le obbligazioni, offrendo un nuovo metodo di negoziazione degli strumenti finanziari tradizionali. La tokenizzazione delle obbligazioni, se eseguita correttamente, può anche fornire un modello per la digitalizzazione di altri beni, come azioni, immobili e persino beni del mondo reale come l’arte o il vino, con transazioni registrate in modo trasparente su un libro mastro pubblico. Durante un evento del New York Times DealBook, Larry Fink, Ceo di Blackrock, ha sottolineato il potenziale di trasformazione della tokenizzazione, evidenziando la sua capacità di facilitare la ‘liquidazione istantanea’ e di ridurre le commissioni associate”.

La normativa svizzera è stata una delle prime a regolare l’emissione di obbligazioni sotto forma di ‘token’ e tuttora rimane una delle piazze preferite per la loro emissione. Anche l’esistenza dal 2018 di un’infrastruttura per un mercato secondario come Six Digital Exchange è attrattiva per la nostra piazza (in Spagna un mercato simile per attivi digitali è in fase di approvazione da parte della Cnmv, il regolatore spagnolo).

Bottiglie di vino
© Nicolas Spehler / Unsplash.

Nel caso di Màquina&Tabla, trattandosi di un progetto relativamente piccolo (emissione di 800.280 euro destinata ad investitori qualificati) si è optato per una piattaforma specializzata, Tokeny, sviluppata dall’omonima società in Lussemburgo, che permette di organizzare tutto il processo di tokenizzazione, dall’emissione al mercato primario fino al mercato secondario, avvalendosi dello standard ‘open-source’ Erc-3643 e di un software specializzato per istituti finanziari.

Dal punto di vista regolatorio, si sta esaminando l’opzione di presentare un’istanza alla Finma per ottenere l’autorizzazione di offrire ‘tokens’ anche a un mercato ‘retail’ attraverso la stessa piattaforma che offre un ‘marketplace’ con ‘tickets’ di 10mila euro. Sarà interessante, in caso si proceda in tal senso, analizzare la procedura della Finma ed il grado di apertura della stessa a iniziative simili, in particolare per progetti destinati a finanziare le pmi, in tempi ragionevoli.

La scelta di emettere un minibond come forma di finanziamento alternativa e complementare al credito bancario per diversificare le fonti e accedere al mercato competitivo degli investitori professionali, per una società di ‘winemaker’ e per un’emissione relativamente modesta (di norma per i minibond l’emissione ha il limite di 50 milioni), può essere considerata ambiziosa però realmente acquista un certo senso economico proprio per il fatto di usare la nuova tecnologia della tokenizzazione che riduce i costi, facilita il mercato primario ed offre interessanti soluzioni anche per un mercato secondario. L’obbligazione offre un interesse del 7.5% annuale, ovvero un tasso che sarà più attraente con la riduzione in corso dei tassi di interesse, soprattutto considerando che l’emissione è comunque ‘backed’ da bottiglie di vino di prestigio. Dunque, per un investitore qualificato disposto ad assumere certi rischi per diversificare il proprio portafoglio ed allo stesso tempo contribuire allo sviluppo di un ‘winemaker’ all’avanguardia e con prodotti di qualità, l’investimento può essere interessante.

Ma l’originalità del progetto di questa emissione consiste nell’opzione della ‘redemption in specie’, ovvero nella possibilità che il tokenholder si faccia rimborsare il prestito obbligazionario con un pagamento in natura: le bottiglie di vino depositate in garanzia e ad un prezzo prestabilito con uno sconto sul prezzo di mercato al momento dell’emissione.

Ciò permette di combinare un investimento tipicamente finanziario, il prestito obbligazionario, con un’opportunità di investire in vino fisico, il cui valore, a dipendenza da tanti fattori (alcuni dei quali analizzati dalla Ia applicata dal ‘winemaker’), può avere una tendenza al rialzo. Tante idee, circostanze e giurisdizioni: un lusso per chi apprezza l’innovazione, la creatività e, in questo caso, il prodotto di un lavoro artigianale e ben fatto, anche se con l’aiuto dell’Ia.

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