TM   Giugno/Luglio 2024

Cronometrare l’epica sportiva

Non solo questione di infinitesima precisione nel rilevamento dei tempi, ma anche di raccolta ed elaborazione di dati sempre più dettagliati, il cronometraggio sportivo moderno accoglie ora anche le opportunità dell’intelligenza artificiale. Pilastro di Swiss Timing, Omega è pronta ad affrontare la sua 32esima edizione delle Olimpiadi, misurando ogni milionesimo di secondo dei 329 eventi in programma. Un viaggio dietro le quinte con il Ceo Alain Zobrist.

di Susanna Cattaneo

Giornalista

Omega pistola partenza

Nel tempo si scrive la storia. Spesso, per gli atleti, lottando contro di esso: spingendo oltre il limite le proprie possibilità per conquistare un nuovo record. I pochi secondi di una gara di velocità, il salto che sembra sconfiggere la forza di gravità, la prova di resistenza della maratona, il countdown di un match in cui segnare il punto decisivo o difendere quello conquistato, … E, a precedere, stagioni di preparazione fisica e mentale che ai massimi livelli permettono di staccare una qualificazione ai Giochi che dello sport sono l’Olimpo e il più grande spettacolo.

Dei 329 eventi di 32 discipline in calendario dal 26 luglio nei 19 giorni di competizioni olimpiche, tra Parigi, l’Île-de-France, la Francia continentale e anche oltreoceano (Tahiti per il surf), Omega non si lascerà sfuggire nemmeno un milionesimo di secondo: quella frazione infinitesimale che potrebbe fare la differenza tra un oro e un argento o scrivere un nuovo primato. A tanto giunge il grado di precisione del suo Quantum Timer, con una variazione massima di un solo secondo ogni dieci milioni. Prima si arrivava ‘solo’ al centesimo di secondo.

Olimpiadi del 1932 di Los Angeles
Per il suo esordio come Cronometrista Ufficiale alle Olimpiadi del 1932 di Los Angeles, Omega inviò da Bienne un cronometrista e 30 cronografi rattrappanti.
Omega nuove fotocellule
La rivoluzionaria Scan’O’Vision Myria ha debuttato a Rio 2016, consentendo di catturare 10mila immagini digitali sulla linea di arrivo.

«Il cronometraggio elettronico è iniziato ai Giochi Olimpici del 1948, quindi è al centro delle nostre tecnologie da lungo tempo. L’evoluzione è stata costante e, in termini di impatto, di inestimabile valore. Invece di affidarsi all’occhio umano, che ha i suoi limiti, le apparecchiature elettroniche rendono i risultati indiscutibili. Le innovazioni più importanti di quei primi anni sono state la fotocamera per il photofinish e la cellula fotoelettrica, il cosiddetto ‘Magic Eye’, che ferma automaticamente il tempo non appena un atleta taglia il traguardo. Nel 1968 abbiamo introdotto anche le piastre di contatto che consentono ai nuotatori di arrestare il cronometro esercitando una pressione, ora usate anche per l’arrampicata in velocità, recente disciplina olimpica. Tra le innovazioni moderne più significative, oltre al Quantum Timer, si annovera l’odierna pistola elettronica di partenza, che garantisce a tutti gli atleti di sentire nello stesso esatto momento il segnale: collegata ad altoparlanti alle loro spalle, quando si preme il grilletto produce automaticamente un suono, emette un flash luminoso e attiva i cronometri», racconta Alain Zobrist, Ceo di Swiss Timing.

Omega, le innovazioni di quasi un secolo di avventura olimpica

Timeline Omega

Questa società, che fa capo a Swatch Group, è fra i principali cronometristi sportivi al mondo e alla base dello sviluppo delle tecnologie più importanti del settore. Ufficialmente fondata nel luglio del 1972, caldeggiata dalla Federazione dell’Industria Orologiera Svizzera preoccupata dalla concorrenza giapponese che aveva colto l’occasione dei Giochi di Tokyo nel 1964 per insidiare il monopolio svizzero, è diventata pienamente operativa da fine anni Ottanta, quando Omega e Longines hanno effettivamente unito i loro team di cronometraggio. Con sede principale a Corgémont (Canton Berna) oggi conta 350 collaboratori, tra cui 150 ingegneri, che supportano oltre 500 eventi sportivi internazionali in 120 diverse discipline, misurando in media ogni anno oltre 10 milioni di risultati. «In qualità di società indipendente, Swiss Timing ha ideato e sviluppato tecnologie di cronometraggio per numerosi marchi e organismi sportivi, oltre a fornire i team di cronometristi, ingegneri e volontari, altamente qualificati, necessari per garantire il successo di ogni evento, con un’offerta all’avanguardia che include anche la gestione dei dati e la distribuzione dei risultati. Essendo radicata nell’orologeria svizzera, la nostra attività porta con sé i valori tradizionali di precisione, prestazioni, impegno e innovazione. Credo che proprio questo sia il primo elemento che ci contraddistingue nel mondo del cronometraggio da qualsiasi competitor», sottolinea Alain Zobrist.

In questi decenni abbiamo fornito a molti sport i sistemi critici di cui hanno bisogno per esprimere giudizi equi e onesti. E abbiamo assicurato agli atleti un servizio affidabile che consente loro di concentrarsi completamente sulle proprie prestazioni. Anche noi siamo cresciuti al loro fianco, contribuendo a portare lo sport nell’era moderna

Alain Zobrist, Ceo di Swiss Timing

Alain Zobrist

Ceo di Swiss Timing

In particolare, la collaborazione ormai ultranovantennale fra Omega e il Comitato Olimpico (Cio) ha permesso di stabilire un rapporto molto stretto e reciprocamente vantaggioso con praticamente ogni sport, che si concretizza in un dialogo continuo. Ogni nuova attrezzatura deve ottenere l’approvazione degli organi direttivi delle rispettive federazioni per accertarsi che sia utile alla disciplina e agli atleti. «Spesso collaboriamo con loro per produrre le soluzioni migliori. In linea con gli elevati standard di Omega, il nostro team affronta numerose fasi di sviluppo e di test per ogni apparecchiatura. Prima di arrivare ai Giochi Olimpici, vengono testati in altri eventi di scala minore, come le competizioni nazionali, per verificarne l’affidabilità in scenari reali. È un processo lungo, ma che garantisce un’assoluta qualità. Proprio come gli atleti, adattiamo costantemente le nostre capacità e perseguiamo ogni piccolo vantaggio o miglioramento, investendo e assumendo di conseguenza i giusti profili per farlo. In particolare, l’area dei dati sulle prestazioni è molto interessante e credo che abbia un ruolo enorme da svolgere nel futuro del cronometraggio. Abbiamo già fatto grandi progressi negli ultimi dieci anni e siamo già in una buona posizione per progredire ulteriormente», sottolinea il Ceo di Swiss Timing.

A differenza dell’inattaccabile primato che l’artigianalità dei movimenti meccanici continua a mantenere per i maestri orologieri della Maison, l’entrata in scena dell’elettronica prima e del digitale poi, ha invece rivoluzionato il cronometraggio degli eventi sportivi, aprendo la strada anche a inedite applicazioni, ben prima che si iniziasse a parlare di big data. Nel 1952, anno in cui Omega è stata insignita dal Cio della Croce al Merito per gli “eccezionali servizi resi al mondo dello sport”, veniva anche introdotto a Helsinki l’Omega Time Recorder al quarzo, indipendente dalla rete elettrica e dotato di una stampante ad alta velocità per imprimere istantaneamente i risultati, da allora cronometrati al centesimo di secondo. Nel 1964 l’Omegascope ha introdotto il concetto di comunicazione dei risultati sportivi in tempo reale grazie alla sovrimpressione in diretta sulla parte bassa dello schermo dei tempi degli atleti. Un assist alle emittenti televisive e alla cronaca sportiva, che con la sua narrazione ha reso ancor più avvincenti le competizioni. Oggi si calcola che siano seguite da metà della popolazione mondiale. Dal ’68 con il “tempo integrato” si è potuta fornire un’analisi statistica già mentre i risultati venivano inviati a giudici, allenatori e media, passando al digitale con Seul 1988. Nel 1996 ad Atlanta si inaugura il primo sistema di cronometraggio olimpico globale che, per ogni sport e ogni disciplina, risponde ai tre comandamenti del cronometraggio: misurazione dei tempi, gestione dei dati e trasmissione dei risultati. Sempre più avanzati anche i tabelloni che mostrano i risultati negli stadi.

L’intelligenza artificiale sembra ora promettere un nuovo salto di categoria: «Insieme ai nostri sistemi di misurazione, l’Ia è in grado di analizzare rapidamente i dati e di fornirci metriche approfondite per ogni evento. Per esempio, nella gara di tuffi di Parigi 2024, un sistema di telecamere seguirà gli atleti dalla partenza al salto fino all’ingresso in acqua. In quel momento, una combinazione di Ia e algoritmi riprodurrà una visione 3D del tuffo, con dati di immagine e metriche calcolate, come la durata del volo in aria e la velocità in acqua, aiutando i giudici a valutare la qualità della prestazione. Gli stessi sistemi di intelligenza artificiale possono funzionare nella ginnastica, fornendo un’analisi del tracciamento dello scheletro che rivela le rotazioni del salto e persino gli angoli dei piedi della ginnasta. È un modo estremamente preciso di guardare e capire le prestazioni, destinato a crescenti applicazioni per una narrativa sempre più potente», prevede il Ceo di Swiss Timing. Una messe di dati che solleva questioni di proprietà e privacy. «Tutte le metriche specifiche raccolte hanno l’approvazione degli organi direttivi dei diversi sport. In termini di misurazione dei dati, è molto vantaggioso per gli atleti e i loro allenatori, perché consente loro di analizzare le prestazioni in modo più dettagliato e di individuare le aree in cui possono migliorare. Nessuno ‘possiede’ i dati. Vengono semplicemente condivisi con i nostri partner, che decidono su quali elementi concentrarsi», chiarisce Alain Zobrist.

Se alla sua prima edizione, nel 1932, Omega inviò da Bienne in California un orologiaio e 30 cronometri rattrappanti, già in grado di registrare anche i tempi intermedi, tutti certificati dall’Osservatorio di Neuchâtel, alla volta di Parigi è destinato un carico di 400 tonnellate di attrezzature, 530 cronometristi e professionisti, cui si aggiungeranno quasi un migliaio di volontari qualificati, e 20 km fra cavi e fibre ottiche. «La sfida maggiore è rappresentata dalla quantità di sport e discipline da cronometrare: questa volta saranno 329 eventi in 32 sport. Per i Giochi paralimpici, poi, le discipline sono ancora più specifiche. Dobbiamo quindi essere esperti in tutto, il che richiede molte conoscenze e competenze. La nuova ed entusiasmante attrezzatura per Parigi è la nostra ultima versione della fotocamera per il photofinish, la Scan’O’Vision Ultimate, che può catturare 40mila immagini digitali al secondo sulla linea di arrivo delle gare. Rispetto alle versioni precedenti, renderà il processo decisionale nelle gare ravvicinate più veloce per i giudici», anticipa Alain Zobrist che, come ex responsabile del marketing sportivo globale di Omega (prima dell’attuale ruolo che riveste ormai da una decina di anni) non nega gli addentellati fra le due dimensioni.

Il logo di Omega campeggia in tante delle inquadrature, impresso sulla strumentazione e i tabelloni, anche se occorre rispettare rigide norme di visualizzazione, che impongono ad esempio di non eccedere un decimo della superficie in questione, fino a un massimo di 60 cmq. «Essere cronometrista ufficiale dei Giochi Olimpici la dice lunga sull’alta qualità di Omega. Un patrimonio che nessun altro marchio possiede. Dimostra al mondo intero che ci si può fidare del nostro marchio nei momenti sportivi più delicati e che il livello di precisione è indiscutibile. I valori di innovazione, impegno e affidabilità sono sotto gli occhi di tutti. Questo ruolo è una parte molto importante del Dna di Omega. E, come si dice spesso, senza Omega non potrebbero svolgersi i Giochi», commenta Alain Zobrist. Come a ogni edizione, la Maison orologiera corona la sua presenza con speciali omaggi, come la serie Speedmaster Chronoscope Paris 2024 e il Seamaster Diver 300M.

Nick Hayek, Ceo di Swatch Group, e Thomas Bach, Presidente del CIO
Il 15 maggio 2017, Omega è stata confermata Cronometrista ufficiale delle Olimpiadi fino al 2032. La stretta di mano fra Nick Hayek, Ceo di Swatch Group, e Thomas Bach, Presidente del CIO.

La partnership globale con il Comitato Olimpico Internazionale è già stata confermata fino al 2032, quando si festeggerà il centenario della collaborazione, la 35esima della serie, non senza essere passati, nel 2028, di nuovo da Los Angeles, dove ebbe inizio quest’avventura, mentre i primi Giochi invernali per Omega furono quelli di Garmisch-Partenkirchen: da brand svizzero si ritrovava in pole position per rispondere alle sfide poste da discipline sulla neve come lo sci alpino, per il quale, in mancanza di telefono o connessione radio tra la partenza e l’arrivo, fno ad allora si doveva annotare su un foglietto di carta il tempo della partenza e inviarlo ai giudici di gara ai piedi della montagna consegnandolo allo sciatore successivo! Un’altra epoca.

«In questi decenni abbiamo fornito a molti sport i sistemi critici di cui hanno bisogno per esprimere giudizi equi e onesti. E abbiamo assicurato agli atleti un servizio affidabile che consente loro di concentrarsi completamente sulle proprie prestazioni. Mentre loro vanno “citius, altius, fortius” – più veloce, più in alto, più forte, come recita il motto scelto dal fondatore delle moderne Olimpiadi, Pierre de Coubertin – anche noi siamo cresciuti al loro fianco e abbiamo contribuito a portare lo sport nell’era moderna. Il nostro ruolo è principalmente dietro le quinte, in una posizione che rispecchia perfettamente la neutralità del nostro Paese. Ma la prossima volta che assisterete a un nuovo record mondiale in uno sprint sui 100 metri o vedrete un nuotatore che fa a gara con una linea di record virtuale, sappiate che gli specialisti del cronometraggio e della gestione dei dati di Swiss Timing sono nelle vicinanze per catturare ogni momento mentre si fa la storia», conclude Alain Zobrist. Perché, a dispetto di chi lamenta che i dati siano solo numeri, nell’agone sportivo sono la sostanza di un’epica che, oggi come quando, nel 776 avanti Cristo cominciarono a disputarsi gli originari Giochi olimpici, ne è lo spirito.

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