TM   Giugno/Luglio 2024

Ritrovare la Svizzera diffusa

Il 10% della popolazione confederata vive all’estero. Si tratta di oltre 800mila cittadini, la maggioranza dei quali in età lavorativa. Anche se nel 2023 il maggior aumento percentuale ha riguardato gli over 65. Assicurare il più efficiente ed efficace collegamento della ‘Quinta Svizzera’ con il Paese è una necessità, ma anche un’opportunità per l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, SwissCommunity, alla vigilia del suo centesimo Congresso, a Lucerna dall’11 al 13 luglio 2024. Le considerazioni della direttrice Ariane Rustichelli.

di Simona Manzione

Responsabile editoriale Ticino Management Donna

Bandiera svizzera
Uno scorcio della sede dell’Organizzazione degli Svizzeri all’estero (Ose), a Berna.

Il centesimo Congresso degli Svizzeri all’estero, che si terrà a Lucerna dall’11 al 13 luglio, offre lo spunto per considerare l’importanza di quella che viene definita la Quinta Svizzera. Tradotta in numeri, equivale a oltre 800mila cittadini confederati che vivono fuori dai confini nazionali, in tutto il mondo. Due terzi di essi in Europa.

L’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, SwissCommunity si adopera – ai sensi dell’articolo 40 della Costituzione federale – affinché venga preservata la connessione tra la Svizzera e i suoi cittadini all’estero, supportandoli nella loro mobilità internazionale e agevolandone lo scambio con il proprio Paese. «Se la questione del voto elettronico è stata in tempi recenti molto dibattuta, i temi di perenne attualità per i concittadini che vivono all’estero sono tanti e diversi, spaziando dalle assicurazioni sociali all’assicurazione malattia fino alla relazione con le banche», esordisce Ariane Rustichelli, direttrice dell’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero, «e in tutti gli ambiti il nostro impegno come Organizzazione è volto a trovare soluzioni pragmatiche.

Nel risolvere problemi ma anche nel prevenirli», prosegue Rustichelli, che pone l’accento sull’importanza – per chi emigra – di informarsi debitamente, in anticipo, su tutte le implicazioni che comporta il trasferimento. Eppure: «Abbiamo constatato che le persone non si informano ancora abbastanza prima della loro partenza. Swisscommunity mette a disposizione un servizio giuridico gratuito e sono regolarmente organizzati dei webinar per sensibilizzare sulle varie problematiche che possono accompagnare il trasferimento all’estero. Quest’anno i webinar affrontano aspetti legati anche al rimpatrio: sono infatti molti coloro che per motivi diversi rientrano in Svizzera, non di rado spinti proprio da difficoltà finanziarie derivanti da una scarsa informazione, ma anche per studiare in Svizzera o per ritornare a lavorare».

Oltre a informare, l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero persegue altri tre obiettivi: rappresentare, mettere in rete, consigliare. Rappresenta, nei confronti delle autorità svizzere e dell’opinione pubblica elvetica in patria, gli interessi di coloro che sono fuori dai confini nazionali. Portavoce della diaspora svizzera è il Consiglio degli svizzeri all’estero (Cse), denominato anche ‘Parlamento della Quinta Svizzera’. Ne fanno parte 140 membri (120 membri all’estero e 20 nazionali). I membri all’estero rappresentano gli svizzeri all’estero nel rispettivo Paese. «L’Organizzazione degli Svizzeri all’estero si adopera affinché il maggior numero possibile di cittadini confederati all’estero possa votare (diritto di voto attivo) oppure candidarsi (diritto di voto passivo)», nota Ariane Rustichelli. I membri nazionali sono personalità del mondo politico, economico e culturale con un particolare interesse verso la Quinta Svizzera. Due seggi del Cse sono riservati ai Giovani Svizzeri all’estero. Sono ora occupati da membri del Parlamento dei Giovani svizzeri all’estero (Ypsa), che non è un parlamento in senso tradizionale, bensì una piattaforma per giovani che nelle proprie associazioni o nei propri Paesi di residenza rappresentano gli interessi dei loro coetanei. Esiste dal 2015 e ha come scopo quello di connettere i giovani svizzeri all’estero e rafforzare il loro impegno in istituzioni svizzere all’estero. Agisce in maniera del tutto indipendente, seppur vicino all’Organizzazione degli Svizzeri all’estero, SwissCommunity.

Tornando al Consiglio degli Svizzeri all’estero: questo si riunisce due volte all’anno e, in occasione delle sessioni, i delegati discutono in merito a questioni relative alla politica sugli Svizzeri all’estero nonché tematiche politiche attuali concernenti i connazionali all’estero. I delegati prendono decisioni e deliberano su prese di posizione e risoluzioni che poi vengono presentate alle autorità competenti.

Ariane Rustichelli e Filippo Lombardi
La direttrice Ariane Rustichelli con Filippo Lombardi, presidente dell’Ose.

«Con l’introduzione della Legge sugli Svizzeri all’estero, ora abbiamo la possibilità di trattare esclusivamente con il Dipartimento degli Affari Esteri, che fungerà da intermediario con l’istituzione interessata. In precedenza, dovevamo trattare con i vari dipartimenti. L’Ose è anche menzionata nell’ordinanza della legge come organizzazione che difende gli interessi degli Svizzeri all’estero, e lo consideriamo un riconoscimento della nostra organizzazione», nota Ariane Rustichelli che, riferendosi ai successi fin qui ottenuti dal Consiglio degli Svizzeri all’estero, elenca l’inserimento nella Costituzione federale di una disposizione sulle Svizzere e sugli Svizzeri all’estero (art. 40 CF); l’istituzione di una Legge sugli Svizzeri all’estero (LSEst; RS 195.1); l’introduzione del diritto di voto e di elezione degli Svizzeri all’estero. Tutti i cittadini confederati all’estero registrati presso una rappresentanza svizzera possono iscriversi per esercitare i propri diritti politici.

Di quanti cittadini svizzeri ‘fuori dai confini’ parliamo? Alla fine del 2023 erano circa 813.400, con un aumento dell’1,7% rispetto all’anno precedente. L’incremento percentuale più elevato si è registrato tra gli over 65, con un 3,9% (dati dell’Ufficio Federale di Statistica). Diversamente dall’idea di alcuni in patria – che tanti svizzeri vadano a godere all’estero di corpose pensioni elvetiche -, vi sono indicazioni che l’aumento del numero di emigranti sia dovuto invece alle crescenti difficoltà di cittadini anziani, che si spostano anche per i costi elevati della Svizzera e il desiderio di mantenere o migliorare la propria qualità di vita. Un’occhiata alle statistiche dell’Avs lo confermerebbe: nel 2022, i cittadini confederati residenti in Svizzera hanno ricevuto una pensione Avs media di 1.919 franchi al mese. La media per la Quinta Svizzera era notevolmente inferiore, attestandosi a 1.209.- franchi.

Dove sono, all’estero, i cittadini svizzeri? Francia e Germania continuano a ospitarne le comunità più numerose. Mentre fuori Europa, gli Stati Uniti e il Canada sono le destinazioni più popolari. Con il 56%, la maggior parte degli Svizzeri all’estero ha un’età compresa tra i 18 e i 65 anni ed è quindi in età lavorativa.

La Quinta Svizzera non è solo una diaspora di cui la Confederazione deve occuparsi, ma è un bacino vasto a cui attingere, in termini di partecipazione ed esercizio dei diritti politici. I cittadini svizzeri all’estero rappresentano inoltre un ponte tra la Svizzera e gli altri Paesi: sono ambasciatori della cultura svizzera nel suo insieme: dal passato al futuro, una cultura vivente.

Ariane Rustichelli

direttrice dell’Organizzazione degli Svizzeri all’Estero

Nel rappresentare tutti gli 813.400 connazionali fuori patria, l’Organizzazione degli Svizzeri all’estero una volta all’anno, in estate, e in una regione sempre diversa della Svizzera, organizza un congresso. «Quest’anno riunirà a Lucerna non solo connazionali che vivono all’estero, ma anche coloro che si interessano alla mobilità internazionale della Quinta Svizzera. Il tema è ‘Insieme oltre i confini’», nota Rustichelli. I partecipanti, il cui numero in edizioni passate ha anche raggiunto quota 400, hanno la possibilità di incontrare compatrioti provenienti da tutto il mondo, assistere a presentazioni, informarsi sugli ultimi sviluppi avvenuti in Svizzera, scambiarsi esperienze nonché conoscere interessanti personalità del mondo economico e politico svizzero.

Un corollario di attività connesse al Congresso, come visite ed escursioni nella regione ospitante, assicura ai partecipanti un’esperienza squisitamente svizzera. «Il Congresso di luglio a Lucerna è l’occasione per ‘celebrare’ l’importante traguardo rappresentato dalla sua100esima edizione, ma anche il 90esimo anniversario dell’istituzione dei campi estivi per bambini e giovani e il 50esimo dell’esistenza della Revue Suisse, il magazine bimestrale edito dall’Ose su mandato del governo svizzero, inviato sei volte all’anno ai connazionali iscritti a un consolato o a un’ambasciata svizzera all’estero. Sul fronte dei contenuti del Congresso, durante la riunione del Cse (Consiglio degli Svizzeri all’estero) saranno trattati alcuni temi di attualità, nell’ambito di due diverse tavole rotonde, moderate dal nostro Presidente, Filippo Lombardi».

La prima tavola rotonda si focalizzerà sull’iniziativa popolare ‘200 franchi bastano!’ e sul suo impatto sull’offerta di informazione a favore degli svizzeri all’estero. «L’Ose lavora in stretta collaborazione con swissinfo.ch, unità della Ssr incaricata dalla Confederazione di fornire informazioni all’estero, che è quindi un importante canale informativo ad accesso libero per gli svizzeri all’estero: è disponibile esclusivamente online e in dieci lingue. È fondamentale che sia mantenuta l’offerta dei media a destinazione degli svizzeri all’estero (Revue Suisse, Gazzetta Svizzera, e su mandato per l’estero alla Ssr: Swi, swissinfo – TV5 Monde – 3Sat e TvSvizzera), se non addirittura estesa», mette in evidenza Ariane Rustichelli, che prosegue: «Il tema dibattuto nella seconda tavola rotonda sarà invece quello dei Bilaterali, tematica centrale per i cittadini all’estero, con l’auspicio che Svizzera e Ue possano presto trovare un accordo». In conclusione: «La Quinta Svizzera non è solo una diaspora di cui la Confederazione deve occuparsi, ma è un bacino vasto a cui attingere, in termini di partecipazione ed esercizio dei diritti politici. I cittadini svizzeri all’estero rappresentano inoltre un ponte tra la Svizzera e gli altri Paesi: sono ambasciatori della cultura svizzera nel suo insieme: dal passato al futuro, una cultura vivente».

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