TM   Febbraio 2025

Precisione ripetuta alla perfezione

Quando la precisione deve esser ripetibile nell’ordine del micrometro anche a fronte di produzioni in grandi serie, occorrono sistemi di lavorazione ad alte prestazioni impeccabili. Macchine e utensili dalle performance sempre più efficienti, anche per consumi e flessibilità. Grazie alle sue soluzioni complete e alla capacità di innovazione, Mikron si impone – dal Ticino – come leader del settore. Intervengono Matteo Castiglioni, Coo di Mikron Machining, ed Elio Lupica, Coo di Mikron Tool.

di Susanna Cattaneo

Giornalista

Mikron Machining
Mikron Machining.

Quantità e qualità: al di là dell’assonanza, due dimensioni in ogni ambito difficili da coniugare. Non sempre sono possibili compromessi, come ben sa chi quotidianamente si confronta con la sfida di sviluppare e produrre sistemi di automazione e fabbricazione in grado di garantire processi di produzione estremamente efficienti e affidabili per la realizzazione di componenti complessi, ad altissima precisione e di dimensioni spesso infinitesimali, ma in grandi volumi, dunque con la necessità anche di assicurare una perfetta ripetibilità. Un’esigenza che accomuna svariati settori, dall’industria automobilistica e aerospaziale a pharma, medicale, beni di consumo ed elettronica.

Il binomio fra le soluzioni di lavorazione ad alte prestazioni di Mikron Machining e gli utensili da taglio di Mikron Tool rappresenta un unicum sul mercato mondiale, dove anche fra player di dimensioni molto maggiori non esistono altre realtà ad avere il vantaggio competitivo di gestire entrambe le competenze in casa. Affiancandosi alla terza e maggiore divisione di Mikron Group (Automation, basata a Boudry, nel Canton Neuchâtel, che si occupa di macchine di assemblaggio), queste due eccellenze collocano il Ticino fra i leader del settore, ambedue basate ad Agno – la prima nello storico stabile una volta della Albe, specializzata appunto in macchine utensili transfer ed entrata nell’orbita del Gruppo nel 1986; la seconda nel nuovo edificio che dal 2022 ha permesso di ampliare l’area produttiva a 3500 mq e raggiungere l’indipendenza dai combustibili fossili.

Mikron Group nel mondo

Sedi e numero di dipendenti delle tre Divisioni, 2023

mikron mappa
Fonte: Mikron Group

«Ci presentiamo sul mercato come un segmento unico, in grado di offrire una soluzione completa sfruttando le diverse sinergie fra le nostre due divisioni, anche se a livello operativo lavoriamo in modo più o meno indipendente, seguendo specifiche strategie di business. Ad Agno è concentrata la parte di R&D e produzione, complessivamente con 450 collaboratori, due terzi Machining, un terzo Tool. E anche in tutti i mercati strategici condividiamo gli stessi ambienti, a Rottweil in Germania, in Connecticut negli Usa e, quando i nostri agenti sono dislocati sul territorio, come in Cina, possono collaborare fra loro a livello locale. Nostro punto di forza è quello di combinare un’esperienza di oltre un secolo, se si risale alle origini di Mikron nel 1908 a Bienne, al costante lavoro sull’innovazione insieme ai nostri clienti», sottolinea Matteo Castiglioni, General Manager di Mikron Machining.

Dal reparto utensili di questa divisione, 27 anni fa è nata Mikron Tool, che dall’iniziale ventina di collaboratori ne conta oggi 260: 150 ad Agno, 80 per la produzione in Germania, i restanti per l’assistenza e la rivendita suddivisi fra Stati Uniti e Cina: «Rimaniamo un player abbastanza piccolo rispetto al mondo globale, però ci difendiamo bene. Avere nel Dna la competenza tecnica di Mikron e il suo orientamento al cliente, ci ha permesso di crescere velocemente e diventare molto internazionali, inizialmente servendo solo Mikron e poi cominciando a guardare anche ad altre opportunità nel libero mercato», osserva Elio Lupica, alla testa di Mikron Tool dal 2023, dopo aver contribuito a plasmarne la crescita sin dal 2004.

Le due divisioni Machining e Tool di Mikron Group si presentano sul mercato come un segmento unico, in grado di offrire soluzioni complete sfruttando le diverse sinergie. Nostro punto di forza è combinare un’esperienza di oltre un secolo, al costante lavoro sull’innovazione insieme ai nostri clienti.

Matteo Castiglioni

Matteo Castiglioni

COO di Mikron Machining

Plus delle due aziende è non limitarsi a vendere le proprie macchine e utensili. «In un’ottica di co-engeneering, affianchiamo i nostri clienti che sempre più si trovano a sviluppare non solo un nuovo prodotto, ma un nuovo processo di fabbricazione. Disponiamo di piattaforme di macchine su cui costruire applicazioni customizzate, a differenza dei nostri competitor che, siano piccoli artigiani o multinazionali, propongono quasi sempre macchine e utensili standard. Negli anni abbiamo maturato anche ottime competenze in tecniche di misurazione per controllare, sposando un concetto di qualità a 360 gradi, i pezzi prodotti. L’assistenza prosegue nel post-vendita, per tutta la vita della macchina, in media una trentina d’anni», commenta il Coo di Mikron Machining.

Anche chi si presenta da Mikron Tool, di solito è in cerca di una soluzione assente sul mercato. Primo requisito è offrire un’ottima consulenza tecnica. «Ovviamente, la precisione dovrà essere impeccabile al primo come al milionesimo foro, dunque massima qualità dell’utensile e una macchina che mantenga le tolleranze. Inoltre, sono fondamentali i tempi di consegna, 6-7 settimane dall’ordine, ingegnerizzazione compresa. Va sottolineato che anche i nostri utensili da catalogo, metà circa delle vendite, sono definiti così soltanto perché ne abbiamo standardizzato il processo di produzione, ma sono pur sempre molto particolari e destinati a nicchie specifiche. Inoltre, molto apprezzato è il servizio di raffilatura che garantisce la perfetta rigenerazione delle prestazioni fino a tre volte, a vantaggio sia il portafoglio che della sostenibilità», sottolinea Elio Lupica.

Mercati di riferimento

Vendite nette 2023, in %

Mercati di riferimento, Vendite nette 2023, in %.
Fonte: Mikron Group.

Settori di riferimento

Vendite nette 2023, in %

Settori di riferimento, vendite nette 2023, in %
Fonte: Mikron Group.

Se fino a una decina di anni fa l’automotive la faceva da padrone, con l’accelerazione delle motorizzazioni elettriche si è imposta una strategia di diversificazione. Con il calo dei volumi, Mikron Machining ha chiuso il sito produttivo dedicato in Germania. Oggi il segmento non rappresenta che un 15% del fatturato, mentre ancora nel 2018 ne dipendeva al 60%. «L’elettrico non solo riduce il numero di pezzi da lavorare, ma quei pochi sono di materiali per noi poco interessanti. Diverse prospettive potrebbero invece venire dai motori a idrogeno per il traffico pesante, ma il discorso non è per domani», evidenzia Matteo Castiglioni.

Cambiano di conseguenza anche gli equilibri geografici: meno Germania e più Stati Uniti, dove si trovano in particolare i principali attori di due segmenti molto promettenti come il medicale e l’aerospaziale. Un mercato non più dominato da un manipolo di player, ma composto da tante piccole industrie e una rete di distribuzione molto più capillare. Mikron Tool è stata la prima divisione del Gruppo a lanciarsi nel medicale, in linea con la sua strategia di specializzazione nella lavorazione dei materiali difficili come titanio, cromocobalto e acciai inossidabili, necessari ad esempio per le placche ossee. «È un settore che attrae sempre più competitor, a fronte dei trend di invecchiamento della popolazione, sovrappeso e aumento di infortuni sportivi. La capacità di innovazione è quindi determinante. ‘Innovazione’ che significa non tanto saper costruire una macchina o fornire un utensile, quanto individuare la soluzione tecnologica migliore per una determinata lavorazione. La possibilità di creare un Technology Center in uno stabile vicino al nostro, cercando partner strategici per cui sviluppare nuove soluzioni, ci ha permesso di accelerare i tempi di ingresso, pur considerato che in quest’ambito rimane sempre una lunga fase di validazione del processo e del prodotto che non possiamo condizionare», avverte Elio Lupica. Con i primi pionieri del medicale che investono in soluzioni di lavorazione complesse e altamente produttive, anche per Mikron Machining iniziano a profilarsi opportunità molto interessanti.

Il medicale è un settore che attrae sempre più competitor, a fronte dei trend demografici e sanitari. La capacità di innovazione è quindi determinante. ‘Innovazione’ che significa non tanto saper costruire una macchina o fornire un utensile, quanto individuare la soluzione tecnologica migliore per una determinata lavorazione.

Elio Lupica

Elio Lupica

COO di Mikron Tool

In patria, un ruolo fondamentale continua a giocarlo l’orologiero, dopo che nella prima metà del secolo scorso Mikron ha contribuito in modo significativo all’industrializzazione del settore. Le manifatture con produzioni artigianali haut de gamme che non raggiungono la massa critica per sfruttare le macchine di Mikron, sono spesso ottimi clienti della divisione Tool, necessitando di utensili di altissima qualità per la lavorazione.

Potrebbe sorprendere, ma un altro settore tuttora strategico è quello degli strumenti di scrittura: «Lo copriamo praticamente sin dalla diffusione negli anni ’50 su ampia scala delle penne a sfera, nate e industrializzate proprio in questa zona: un oggetto comune ma non banale dal punto di vista meccanico. Il mercato è stabile nel complesso, malgrado le dinamiche interne siano profondamente mutate, spostando il baricentro di domanda e produzione in Asia: pensiamo agli immensi volumi generati dall’aumento del tasso di scolarizzazione in paesi popolosi come Cina e India. Le nostre macchine producono 150 miliardi di punte l’anno nel mondo, 10-20 milioni ciascuna, il che implica massima efficienza e affidabilità per funzionare h24, fermandosi solo 5 giorni all’anno per la revisione, per giunta lavorando spesso a temperature di 40-50 gradi», evidenzia il general manager di Mikron Machining, per cui altri segmenti interessanti sono quello dei contatti elettrici e della mobility, dove si è approfittato del boom delle e-bike (con le macchine per produrre i nipples, i ‘cilindretti’ che servono a tensionare i raggi).

Dopo due anni eccezionali come il 2022 e il 2023, con ricavi saliti del 20% a 370 milioni di franchi, nel 2024 Mikron Group ha registrato una crescita modesta (1% secondo le prime stime diffuse), ma che pur sempre denota la resilienza in un mercato difficile, insieme al promettente portafoglio ordini per quest’anno (+ 6,5%). «A penalizzare, in particolare la forza del franco con rincari che non sempre possono essere trasferiti al cliente né compensati con un aumento di efficienza. E anche il natural hedging praticabile andando ad acquistare componenti in euro ha una portata ridotta per noi dal momento che il valore aggiunto viene realizzato sui componenti fabbricati in interno. Tuttavia ci sostiene il fatto che, per il cliente dimostrare di produrre su macchine svizzere come le nostre, rappresenta sempre un rilevante plus in termini di immagine oltre che di performance», commenta Matteo Castiglioni.

Per Mikron Tool rimane il challenge dell’automotive e l’investimento per entrare nei nuovi settori, inoltre i ritmi di innovazione continuano ad aumentare: «Se prima lanciavamo sul mercato un nuovo prodotto all’anno, oggi sono 3 o 4, con tutto il lavoro per svilupparli, industrializzarli e poi promuoverli e venderli. Tuttavia arrivare primi fa la differenza. Ad esempio, a inizio gennaio sono entrati in funzione due nuovi macchinari per la stratificazione, una competenza finora esternalizzata ma fondamentale per la resistenza al calore durante la lavorazione di materiali difficili come i nostri. Un investimento che ci permetterà nell’immediato di comprimere i tempi di consegna grazie alla catena logistica integrata e, a medio termine, di considerare ulteriori sviluppi», anticipa Elio Lupica.

Per la divisione Machining un altro trend importante è l’efficientamento delle macchine, per garantire ai clienti soluzioni poco energivore, flessibili e modulari, per investimenti scalabili. «Inoltre da qualche anno abbiamo iniziato a sviluppare soluzioni digitali: software, sia per le nostre macchine sia altrui, che consentono la gestione e il controllo dei componenti e l’ottimizzazione dei processi. Un servizio molto richiesto, anche in relazione alle specifiche sfide della cyber security per questa tipologia di macchine industriali. La cifra d’affari generata sta diventando tangibile, con progetti che possono arrivare a un 2-4% del fatturato. Sempre in questo pacchetto di soluzioni digitali, fronte sostenibilità abbiamo lanciato l’applicazione miEnergy che permette al cliente di monitorare e ottimizzare i suoi consumi energetici, per ora solo su macchine Mikron», illustra il Coo di Mikron Machining. Non poteva mancare l’Ai, che si è cominciato a esplorare con l’acquisizione lo scorso novembre della start up friburghese Lysr.

Se Mikron si è imposta come brand di riferimento sul mercato internazionale, a fare la differenza, dunque la qualità, sono più che mai le persone. «Dall’operatore Cnc a chi si dedica allo sviluppo alla rete di consulenti e venditori, ognuno mette il proprio apporto e la passione per il mestiere. Che spesso significa aver il coraggio di alzare la mano e proporre di rivedere un processo: è proprio questa la cultura che vogliamo promuovere in azienda. Per trovare nuove soluzioni occorre lasciare la libertà di osare. E, come ricordo sempre, anche dagli errori si impara», osserva Elio Lupica. Una visione cui risponde il basso turnover delle sedi ticinesi. La vera sfida è la formazione. Che si tratti di profili specifici come un rettificatore di utensili o di un ingegnere, sono stati messi a punto percorsi interni, in media sull’arco di 18 mesi. «Prendo il caso di un ingegnere fresco di università: per 6 mesi lavora in produzione dove può passare dalla teoria alla pratica, capire cosa significhi attrezzare una macchina, sentire l’odore dell’olio, … segue un semestre negli uffici tecnici per familiarizzarsi con l’ingegnerizzazione, e altrettanto all’estero, Usa o Cina perché è importante uscire dal guscio della casa madre. Buona parte della trentina che finora abbiamo così formato come Mikron Tool, sono ora nostri manager o hanno un ruolo di rilievo all’interno del Gruppo», racconta Elio Lupica. Analogamente si muove la divisione Machining.

Oltre a portare in Ticino un grande valore aggiunto con posti di lavoro altamente qualificati e un radicamento confermato anche dall’importante investimento nella nuova sede di Mikron Tool, al territorio ammicca anche un recente progetto, miManufacturing, con cui le due divisioni di Mikron si propongono in veste di consulenti e partner per la realizzazione di pezzi che piccole aziende non riescono a produrre in casa. L’ambizione sarebbe di espandere l’offerta anche alla Svizzera interna. Un piccolo progetto dal significato particolare, che si inscrive all’interno del più ampio impegno in ambito Esg, a cui Mikron Group riserva particolare attenzione (già nel 1996, Mikron Machining figurava tra le prime aziende ticinesi impegnatesi a ridurre il proprio impatto ambientale). Un altro pregio che non potrà che contribuire alla sua competitività, in un’epoca in cui la sostenibilità assume una rilevanza strategica e si trasmette da fornitore a cliente. Un ulteriore vantaggio di una partnership di qualità e affidabile alla perfezione.

Sono quasi 120 gli anni alle spalle di Mikron. Fondata a Bienne dal produttore di orologi Karl Lüthy nel 1908, grazie alle sue macchine e agli utensili per il taglio degli ingranaggi, già nella prima metà del secolo scorso ha giocato un importante ruolo nella modernizzazione dell’industria orologiera svizzera. A partire dagli anni Sessanta, Mikron ha allargato gradualmente le sue attività a nuovi settori, come fresatrici, componenti in plastica e sistemi di lavorazione.

Nel 1986 ha acquisito la Albe di Agno, fondata nel 1953 da Sauro Albertini e Guido Bertoglio, insieme alla sua filiale di vendita a Tokyo, specializzata nello sviluppo e nella produzione di tavole rotanti automatiche per la produzione di punte di penna a sfera e degli utensili speciali adatti per le proprie macchine. Un passo verso la crescita strategica che ha fatto di Mikron il più importante produttore al mondo di sistemi di lavorazione in un’area di applicazione specifica. Nel 1998, è la volta di Mikron Tool, spin-off dell’allora reparto utensili da taglio dell’attuale Mikron Machining: l’anno successivo lancia già la punta di precisione più veloce al mondo, CrazyDrill Steel.

Negli ultimi anni, tutte e tre le Divisioni hanno rafforzato la loro posizione, diversificando i mercati e ampliando l’offerta, guidate dalla visione di “creare valore con la passione per la precisione”. Allo stesso tempo, l’impronta globale è stata adeguata per riflettere meglio i potenziali di crescita, base per una maggiore redditività. Mikron Group impiega oggi un totale di circa 1.590 dipendenti ed è quotata alla Six Swiss Exchange.

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