Il design è un processo creativo che attraversa le epoche, reinterpretando il passato e intuendo il futuro attraverso il linguaggio del presente. In questa funzione e seguendo questo processo, la sua commistione con l’arte è spontanea. Addentellato com’è, il design, in particolare con quell’arte che esce dall’artisticità, per porsi – entrambi – nella prospettiva aperta al dialogo con la storia e con l’attualità, con il lusso e l’industria, con l’architettura e le altre arti; con le riflessioni e le emozioni dello spettatore e del fruitore al quale si indirizzano. Una commistione i cui esiti toccano, nell’individuo, corde profonde.
Designer e artisti sono senza dubbio testimoni del loro tempo, generano movimenti e rivoluzionano le dialettiche, esasperano forme per trasmettere messaggi e valori, anche mediante il sostegno delle aziende.
In questa cornice si incastonano le varie installazioni realizzate, negli spazi di Fiera Milano Rho e nella città di Milano, da creativi di matrice diversa, e animati ognuno da un diverso spirito. Tra esse, quattro popolano queste pagine, in dialogo con alcuni pezzi delle nuove collezioni di alcune aziende presenti al Salone.
La performance Mother di Robert Wilson al Castello Sforzesco regala al pubblico una Pietà come non si era mai vista, in una commistione di spiritualità, musica sacra e luce di intensità rara. Il capolavoro di Michelangelo Buonarroti è reinterpretato dal regista e drammaturgo texano in una performance che porta il visitatore a una profonda contemplazione mistica.
A Brera, nel Cortile d’Onore, che collega la Pinacoteca di Brera, la Biblioteca Nazionale Braidense e l’Accademia di Belle Arti, è collocata Library of Light, scultura luminosa e rotante progettata dall’artista e designer britannica Es Devlin in occasione del Salone del Mobile.Milano 2025. L’installazione cinetica, composta da scaffali illuminati contenenti oltre tremiladuecento volumi, ospita una serie di incontri che intrecciano arte, letteratura, artigianato e riflessioni sul nostro tempo.
Al Salone, nei padiglioni 13 e 15, Villa Héritage, dell’architetto francese Pierre-Yves Rochon, maestro dell’ospitalità di lusso, rappresenta l’esperienza di A Luxury Way, proposta espositiva immersiva che celebra un abitare senza tempo. Commenta Pierre-Yves Rochon: “L’eredità non è un vincolo, è una fonte di libertà. Villa Héritage celebra questa dinamica tra storia e creatività contemporanea e coinvolge tutti i sensi, offrendo un’esperienza in cui luce, texture e suono si uniscono per creare emozione. L’arte è la nostra eterna fonte di ispirazione, elevando il design a un dialogo senza tempo con l’umanità”.
Si intitola La dolce attesa il progetto-installazione del regista premio Oscar Paolo Sorrentino: uno spazio atemporale, un ponte invisibile tra presente e futuro, in cui il desiderio si intreccia con il timore di incontrare il destino. Come afferma Sorrentino “l’attesa è angoscia. La dolce attesa è un viaggio. Che stordisce e ipnotizza”. Un luogo indefinito dove tutto è ancora possibile.



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