
C’è un suggestivo parallelismo, o piuttosto un intreccio ordito dal destino, tra lo scorrere del ruscello Oris, nella Svizzera nord-occidentale, e lo scorrere del tempo a cui l’omonima azienda orologiera svizzera ha dato forma. A far da cornice è Hölstein, località a venti chilometri da Basilea, dove nel 1904 Paul Cattin e Georges Christian hanno fondato un’azienda orologiera innovativa. Tuttora una delle poche indipendenti nel settore e, ancor più rare, a realizzare esclusivamente orologi meccanici. La fabbrica originale è stata modernizzata, ma Oris è rimasta sempre nello stesso sito, radicandosi sempre più nel villaggio e nella comunità che lo circonda. Negli anni Sessanta, Oris era già una delle più grandi aziende orologiere che animavano allora il panorama elvetico, in grado di progettare movimenti, produrre strumenti propri e impiegare più di mille persone. Pioniera inoltre nel preoccuparsi del benessere dei suoi collaboratori, per i quali ha edificato case, organizzato trasporti, creato mense.
Alla fine del decennio successivo, Oris aveva sviluppato e prodotto 279 calibri unici, consolidando la sua reputazione mondiale per gli orologi meccanici di alta qualità e meticolosamente progettati. All’inizio del 1910, agli albori dell’aviazione, avviò la produzione di orologi per piloti. Il Big Crown del 1938 è diventato un punto di riferimento per l’industria orologiera. Con la sua corona sovradimensionata, la funzione di data a lancetta e il design chiaro del quadrante, è arrivato al polso di molti aviatori. Che ne hanno sempre apprezzato affidabilità, praticità e leggibilità ad alte quote.


«Oggi, a distanza di quasi nove decenni dal suo lancio, il Big Crown Pointer Date è ancora in produzione, rimanendo la nostra firma e un’icona dell’industria orologiera», esordisce Rolf Studer, Co-Ceo di Oris. Intanto, sul fronte dei calibri, nel 1952 vedeva la luce il Calibro 601, il primo precisissimo calibro automatico della Maison, amato dai collezionisti, non diversamente dal 645 a 25 rubini del 1966 e dal 652 del 1968: una triade appassionante.
Dai cieli alle profondità subacquee, gli anni ’60 e la moda delle immersioni marine, hanno invogliato il Marchio a sviluppare innumerevoli orologi specifici, ottenendo brevetti per invenzioni come il Rotation Safety System e vari dispositivi che hanno reso più facile la regolazione dei cinturini e la loro tenuta al polso.

«L’obiettivo costante è stato quello di progettare orologi che avessero un senso. Orologi meccanici eleganti, funzionali e perfettamente adatti alla vita delle persone nel mondo moderno», precisa Rolf Studer.
Negli anni Ottanta, due dipendenti, il dottor Rolf Portmann e Ulrich W. Herzog, guidano un management buy-out dell’azienda.
«Accompagnando, di fatto, Oris in una nuova era meccanica, e concentrandosi sul piacere della meccanica in un momento in cui molti stavano abbandonando questa tradizione a favore del quarzo. Un’idea che si è rivelata estremamente preveggente durante la rivitalizzazione dell’industria orologiera svizzera che di lì a poco sarebbe arrivata».
Gli anni ’80 hanno segnato il lancio del Calibro 581, con calendario completo e fasi lunari: a sua volta, molto apprezzato. In quel periodo, gli acquirenti di orologi iniziarono a cercare prodotti concreti, che andassero oltre l’effimero consumismo incarnato dagli orologi al quarzo prodotti in serie.
«Oris, completamente indipendente ed esclusivamente ‘meccanica’, ha svolto un ruolo centrale nella rinascita dell’orologeria meccanica svizzera che ha avuto un’accelerazione nel ventunesimo secolo», aggiunge l’amministratore delegato, che condivide la funzione con Claudine Gertiser-Herzog.
Nel 2010, a rilanciare il programma di creazione di movimenti Oris è stata la serie Calibre 100, per celebrare il 110mo anniversario del Marchio. Questa famiglia di calibri, sviluppata internamente, comprende una riserva di carica di dieci giorni e un indicatore di riserva di carica non lineare. Un’esclusiva combinazione di complicazioni che ha permesso a Oris di riaffermarsi come inventore creativo di movimenti meccanici utili ed esteticamente piacevoli.
«Oggi Oris lascia che a raccontare i suoi 120 anni di storia siano le proprie collezioni di orologi completamente meccanici. Queste includono l’orologio-strumento Aquis – un best-seller -, l’orologio sportivo retrò Divers Sixty-Five, l’avanguardistico ProPilot X e l’intramontabile Big Crown», afferma Rolf Studer.
Queste creazioni sono importanti quanto il programma di creazione dei movimenti Oris, che offrono una riserva di carica di cinque giorni, elevati livelli di antimagnetismo, intervalli di manutenzione consigliati di dieci anni e una garanzia di dieci anni. «Sono il frutto della nostra indipendenza, di cui i nostri fondatori sarebbero orgogliosi», commenta Studer. Attraverso questi orologi e le loro storie, il Marchio ha sviluppato intorno a sé una rete mondiale di appassionati di Oris. Alcuni sono ambasciatori o partner, altri sono semplicemente fan.

La rete degli Oris Social Club conta oggi oltre 17mila membri. Sono appassionati di orologi, ma soprattutto sono individui che vivono collegati gli uni agli altri e si preoccupano del mondo che li circonda, apportando un ‘cambiamento positivo’. «I nostri fondatori non erano solo orologiai e imprenditori di talento, ma anche persone che avevano a cuore le loro comunità locali e l’ambiente. Questa è stata la base su cui è stata costruita la nostra azienda. Qualche anno fa, abbiamo formalizzato questo approccio sotto la bandiera ‘Change for the Better’, uno slogan che descrive il nostro programma globale di attività per preservare e proteggere il nostro pianeta, ripulirne le acque e costruire comunità felici e sane. Siamo lieti di lavorare al fianco di alcune delle aziende e delle organizzazioni ambientali più all’avanguardia nel campo dell’azione sociale. Dai New York Yankees alla Lega Calcio Professionistico in Francia, fino ai sostenitori sociali e ambientali come Yusra Mardini e Anna von Boetticher: alcuni dei più influenti agenti di cambiamento di oggi», nota Rolf Studer, che conclude: «Mentre Oris celebra il suo 120esimo anniversario, abbiamo molto da festeggiare e un forte senso di responsabilità. Questa solida base ci dà la fiducia necessaria per continuare a percorrere la nostra strada, sviluppando idee a beneficio dei nostri clienti, del pianeta e dell’eredità Oris che proviene da generazioni di leader visionari. Per noi questo non è solo un dovere, ma anche un tributo di riconoscenza e al tempo stesso un’occasione di gioia».
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