Losanna torna ad ospitare Magdalena Abakanowicz, un’artista sul cui successo ha avuto un ruolo decisivo, grazie alle Biennales de la tapisserie, alla galleria Alice Pauli e ai collezionisti locali. Nonostante l’ideologia comunista vincolasse l’arte al neorealismo, attraverso lo studio e la pratica dell’arte tessile Magdalena ha esplorato le possibilità della fibra organica come materiale vivo e malleabile per esprimere in modo innovativo la sua visione ispirata all’osservazione della natura e dell’essere umano, creando imponenti opere tridimensionali dalle forme biomorfe, chiamate Abakans. Proprio alla Biennale di Losanna del 1962, le sue sculture vennero esposte per la prima volta, causando un certo scalpore con le loro allusioni esplicite al corpo femminile e aprendole la strada verso le esposizioni internazionali.
La selezione di opere effettuata dai curatori della Tate per il precedente allestimento a Londra, è stata rivisitata per la tappa losannese, arricchita con 25 pezzi provenienti dalla collezione della Fondazione Toms Pauli e da alcuni prestatori della Svizzera francese, oltre a un’importante serie di Dos in prestito dalla Tate. Questa selezione complementare di opere mette in evidenza le importanti donazioni ricevute dal Canton Vaud, in particolare dall’Associazione Pierre Pauli, dai collezionisti Pierre e Marguerite Magnenat e dalla Galleria Alice Pauli.
Il focus è posto sulle prime tessiture, tra il 1960 e il 1985: sculture morbide di grandi dimensioni, modanature, knottings e disegni, con opere fondamentali come l’Abakan rosso, esposto per la prima volta a Losanna nel 1969 e ora parte della collezione della Tate.
Accanto al mondo di Magdalena Abakanowicz, una sala è dedicata alle poetiche e colorate creazioni dell’artista svizzera Elsi Giauque (1900-1989). Considerata la decana e leader del movimento della Nouvelle Tapisserie svizzera, Giauque è stata una grande innovatrice, esplorando un universo geometrico di leggerezza e trasparenza. Dopo una carriera di successo come designer tessile e insegnante a Zurigo, dal 1965 si dedicò alla creazione di composizioni che esploravano l’interazione tra colori, materiali e luce. Elsie e Madgalena sono così nuovamente affiancate, proprio come salle Biennali di Losanna di quel periodo, dove si apprezzavano reciprocamente.
Musée cantonal des Beaux-Arts
Ma-Do, 10-18; Gi 10-20
Fino al 24 settembre
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