Da Magliaso, nel Malcantone, a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, la strada è sicuramente lunga, al pari di altre ‘distanze’, ad esempio culturali, molto più impegnative. Le diverse tappe di questa avventura? Nove anni nella finanza, presso Bsi, un anno nell’esercito svizzero, un corso di marketing, e un breve soggiorno negli Stati Uniti. Il risultato? Un portafoglio di dieci start up in cui sono fondatore, investitore, o membro del board.
Come si diventa imprenditori ‘seriali’. Dopo tre anni di apprendistato e sei quale impiegato nel medesimo istituto, mi sono reso conto che qualcosa mancasse per rendermi felice a livello professionale e personale e mi sono messo alla ricerca di nuove sfide e traguardi.
Sono sempre stato affascinato dal mondo della comunicazione e per questo motivo ho deciso di intraprendere il Diploma Federale in marketing, al costo di diverse sere la settimana, e qualche weekend. Nel 2014 le dimissioni e un volo verso New York per andare a imparare l’inglese. Nella Grande Mela la fortuna e il privilegio di essere stato a contatto con culture, origini, religioni, lingue diverse e ho capito che questo era il tipo di vita che avrei voluto coltivare e approfondire.
In seguito a questo percorso didattico, tutti i tasselli erano al posto giusto per favorire un trasferimento all’estero e Dubai si è offerta come un’oasi di opportunità nel mezzo del deserto, un luogo in una fase di incredibile e rapidissimo sviluppo, all’avanguardia, organizzata, ricca di spunti, estremamente sicura e diversificata. Dopo sei mesi in una multinazionale, ecco nuove dimissioni, e l’apertura della prima startup. Ovviamente fallì miseramente, ma non inutilmente. Una preziosa lezione su tutte: l’importanza del fattore umano per la riuscita dell’azienda.
Il team è responsabile per il 51% del successo di una startup, ne sono convinto. Nel corso degli anni non sono mancate nuove fondazioni, e investimenti nel settore, la maggior parte falliti, ma altri generarono dei profitti. Sono i fallimenti a permettere di affinare le capacità imprenditoriali e d’investitore, si impara dagli errori, e si implementano strategie di già provato successo. E un po’ di fortuna: trovarsi nel posto giusto, al momento giusto.
Non sono mai stato un allievo modello o quello con i voti migliori ma credo che il sistema dell’apprendistato presente in Svizzera, rappresenti un metodo efficiente ed efficace per essere catapultato nel mondo del lavoro in un’età molto giovane
La strategia d’investimento. Preferisco investire in start up che sono in una fase ancora iniziale, in cui ho quindi l’opportunità non solo di portare capitale ma anche di contribuire con l’esperienza. Ovviamente il rischio di entrare a questo livello è molto alto, il ritorno sull’investimento può essere lungo ma estremamente elevato. Un fattore chiave è che tutte le startup devono avere un impatto ambientale e/o sociale positivo e contribuire a rendere il pianeta un posto migliore. Alcuni esempi? Zofeur, Thaely, Majama, Griyum, DipDap.
Il ruolo della formazione. Avere una base e una certa conoscenza nel mondo della finanza è un fattore molto importante per poter analizzare le informazioni e le proiezioni che vengono presentate nel business plan. La prima volta in un’università non è stata in qualità di studente ma come docente di imprenditorialità sociale e ambientale.
Non sono mai stato un allievo modello o quello con i voti migliori ma credo che il sistema dell’apprendistato presente in Svizzera, rappresenti un metodo efficiente ed efficace per essere catapultato nel mondo del lavoro in un’età molto giovane (15 anni). Sono stato esposto a un sistema dove la puntualità, la precisione, il rispetto delle regole e dei superiori vanno rispettati fin dal primo giorno.
Anche la scuola reclute e successivamente la promozione a sottoufficiale hanno notevolmente migliorato la mia adattabilità in diverse situazioni, gestione dello stress, abilità di commando e spirito di cameratismo. Questi pilastri della mia formazione professionale e personale hanno contribuito a creare le basi per una solida opportunità di avviare diverse attività come indipendente e investitore.
Ma poi? Il mio sogno è essere uno dei primi investitori e portare una startup a essere un ‘unicorno’, dunque a raggiungere il valore di almeno un miliardo di dollari. La mia startup di maggiore successo al momento conta oltre 500 impiegati ma sono sempre alla ricerca di nuove opportunità e di far parte di nuove avventure imprenditoriali con l’obiettivo di migliorare la vita degli altri e migliorare la situazione ambientale del pianeta.
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