TM   Aprile 2025

La macro in forum

Il 6 maggio all’Usi si terrà il primo forum di macroeconomia, al centro dell’evento la premiazione di un’idea di sviluppo economico del Cantone formulata dagli studenti della facoltà. Interviene Edoardo Beretta, professore titolare dell’Università della Svizzera Italiana.

Edoardo Beretta

di Edoardo Beretta

Professore dell’Università della Svizzera Italiana

L’Università della Svizzera Italiana è il frutto di una serie di fortunate coincidenze e di un progetto visionario che hanno fatto del Ticino un Cantone universitario poco più di un quarto di secolo fa, nel 1996, al termine di un dibattito durato diversi anni, e che ha visto l’interazione di diversi organi e più livelli istituzionali.

Nonostante dunque un trentennio di storia alle spalle la strada ancora da fare è sicuramente molta, per quanto la comunità accademica abbia intanto raggiunto dimensioni significative, potendo vantare oltre 4.300 studenti iscritti, e altri 12.794 già laureati, ma anche 134 professori, 529 docenti, 738 assistenti, distribuiti in 4 campus, 6 facoltà, e 25 istituti per un totale di 114 Paesi rappresentati, e un budget annuo di oltre 100 milioni di franchi.

L’elevato numero di nazionalità presenti nei campus se da un lato si conferma essere una delle principali ricchezze di questo microcosmo accademico (nono al mondo nella classifica di The World’s best small universities), dall’altro è anche forse uno dei principali ostacoli nello stringere vere relazioni con il territorio in cui è immersa, ma su cui si sta comunque lavorando da tempo, puntando su iniziative e momenti di contatto tra studenti, personale accademico e cittadinanza.

Tra questi tentativi ben si inserisce l’iniziativa della facoltà di Scienze economiche dell’Usi, il Forum di macroeconomia 2025, il Ticino tra sfide e opportunità, moderato e organizzato da Edoardo Beretta, professore titolare della facoltà, e membro della Direzione scientifica del Mepin.

«L’idea nasce per avvicinare i nostri studenti alle necessità di sviluppo economico del Cantone, oltre che per mettere alla prova le competenze sviluppate negli anni di apprendimento nei diversi corsi. La sfida lanciata a studenti di Bachelor e Master è sicuramente molto impegnativa, ma siamo fiduciosi delle idee che la comunità studentesca sarà in grado di fornire alla commissione giudicante, composta da accademici e un’importante istituzione nazionale, la Bns», precisa il professore.

La sfida? Sicuramente molto impegnativa: formulare un’idea o un progetto di sviluppo macroeconomico per il Ticino. «Singoli studenti, o piccoli gruppi, hanno presentato nel corso delle ultime settimane progetti riassunti in poche pagine sottoposti alla commissione, e il 6 maggio nel tardo pomeriggio le due migliori idee, una di Bachelor e una di Master, saranno premiate dal rappresentante per il Ticino della Banca Nazionale. Nella medesima occasione si terrà anche un confronto tra i rappresentanti di importanti istituzioni del territorio, l’Associazione Bancaria Ticinese, il Dipartimento delle finanze e dell’economia del Cantone, la Città di Lugano, e la stessa Banca Nazionale, con il medesimo oggetto, come garantire sviluppo macroeconomico al Ticino nei prossimi anni», commenta Beretta.

Cosa aspettarsi da parte della popolazione studentesca, altrettanto poco legata al territorio, qualche perplessità sicuramente la solleva, al tempo stesso nel Cantone più vecchio della Svizzera trovare qualche idea nuova di sviluppo sembra un imperativo. «Tutti i progetti presentati alla commissione saranno raccolti in un’unica pubblicazione, e consegnati ai relatori dell’evento, che auspico possa essere il primo di una serie di eventi simili nei prossimi anni. In Ticino è fondamentale mantenere vivo il dibattito, e definire una direzione di cosa si voglia fare nei prossimi anni, e pensiamo di poter così dare il nostro contributo, coinvolgendo gli studenti», conclude il professore.

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