TM   Novembre 2024

La giusta chimica

Vita da laboratorio e un impiego da dipendente non gli si confacevano. La giusta chimica, Luca Bolzani l’ha trovata come imprenditore. Un’esperienza oggi condivisa anche attraverso la promozione dell’innovazione sul territorio, come presidente di Fondazione Agire.

Luca Bolzani

di Luca Bolzani

Presidente di Fondazione Agire

Non sono nato in una famiglia di imprenditori né ho iniziato la mia attività professionale come pioniere in una start up. Dopo gli studi ho invece cominciato a lavorare da dipendente, nei laboratori di ricerca a Taverne dell’allora Inpharzam (oggi Zambon Pharma). Giusto il tempo di rendermi conto che, pur piacendomi molto la chimica, non faceva per me. Ne sono uscito saltando a piè pari nell’ambito commerciale, dapprima in una società di trading di principi attivi farmaceutici, poi come commercial manager alla Helsinn di Biasca. Un periodo intenso, che mi ha permesso di acquisire un’esperienza di mercato rivelatasi poi preziosa. Ma è stato anche un periodo in cui ho vissuto e sofferto tutto quello che mi ha poi spinto a diventare imprenditore: limitazione degli orari, mancanza di libertà, peso dell’organigramma aziendale.

Per queste ragioni, quando nel 1991 mi è stato proposto di dirigere la Micromacinazione di Monteggio, ho accettato a condizione di poter accedere a una quota azionaria, anche se di piccola minoranza. Ho subito capito che non sarei più voluto tornare indietro. Quanto però sperimentato in precedenza, mi ha permesso di capire che per ottenere il meglio da ogni collaboratore è necessario innanzitutto rispettarlo, e poi cercare farlo sentire il più possibile partecipe e responsabile in quello che fa. Un altro principio che non ho mai abbandonato. All’epoca, Micromacinazione era una piccola azienda con una quindicina di collaboratori attiva nella micronizzazione per conto terzi di polveri varie, dal toner per stampanti all’ossido di titanio per le vernici, con una tecnologia di mulini a getto ad alta pressione (jet mills).

La mia prima decisione è stata di convertirla in azienda di servizi pharma, rinunciando da un giorno all’altro a oltre metà del fatturato. Poteva sembrare avventato, ma dall’esperienza di trading sapevo che la granulometria era una caratteristica fondamentale per la qualità dei principi attivi, che l’attenzione verso il particle size era allora piuttosto scarsa da parte dei produttori di fine chemicals e che la richiesta di questo servizio industriale era molto alta in Europa. Inoltre, la tecnologia dei jet mills era perfetta per la lavorazione di principi attivi. In pochi anni Micromacinazione è così diventata leader europeo nel suo settore, con più di cento collaboratori. In quel periodo abbiamo creato anche la Micro-Sphere, spin off industriale per processi di spry driers, una tecnologia parallela a quella dei mulini a getto. Entrambe sono state cedute (Micromacinazione è oggi Lonza) e sono tuttora attive nella Valle della Tresa con più di duecento collaboratori qualificati.

Nel 2019, mi viene chiesto di occuparmi di Fondazione Agire, incaricata dal Consiglio di Stato di promuovere l’innovazione in Ticino. Un compito vasto e affascinante che, oltre a regalarmi la bella sensazione di poter restituire le fortune che ho avuto, mi permette di avere una visione su una serie di nuovi progetti che nascono in Ticino.

Luca Bolzani

Luca Bolzani

Presidente di Fondazione Agire

Nel 2002 la mia vita cambia. Sintetica, azienda farmaceutica di Mendrisio, era in difficoltà. Insieme a un socio finanziatore decidiamo di acquistarla per rilanciarla. Pur essendo la più antica azienda farmaceutica ticinese, del 1921, era sempre rimasta all’interno dei confini nazionali, quindi di dimensioni piuttosto ridotte con una ventina di collaboratori, ma con una solida immagine di qualità e una paletta di prodotti ospedalieri di largo consumo. Il rilancio doveva passare da internazionalizzazione e accesso ai mercati esteri, Europa e, poi, resto del mondo e Usa. Così è stato. Con un team di manager brillanti abbiamo puntato sul concetto di “great place to work” per valorizzare competenze e caratteristiche personali di ogni collaboratore riuscendo a ottenere davvero il massimo impegno. Dopo vent’anni di grande lavoro di squadra, Sintetica è presente in oltre 50 paesi, con due stabilimenti approvati Fda in Svizzera, filiali in Germania e Usa, e conta più di 300 dipendenti. Ancor più importante, si è imposta in Svizzera e all’estero come modello di sostenibilità e di responsabilità sociale.

Nuova svolta nel 2019, quando anche Sintetica viene ceduta. Mi viene chiesto di occuparmi di Fondazione Agire, incaricata dal Consiglio di Stato di promuovere l’innovazione in Ticino. Un compito vasto e affascinante che, oltre a regalarmi la bella sensazione di poter restituire le fortune che ho avuto, mi permette di avere una visione su una serie di nuovi progetti che nascono in Ticino. Dal Coach digitale per le Pmi al contest Boldbrain, dal Tecnopolo di Manno allo Switzerland Innovation Park Ticino, il ruolo di Fondazione Agire come volano pubblico a favore dell’imprenditoria innovativa conferma come il successo delle iniziative private sia considerato un valore importante per la collettività, in termini di posti di lavoro e di indotto sul territorio.

Da qui, ma non solo, nascono i miei attuali investimenti in diverse start up locali, oltre a iniziative varie nelle quali ho sempre cercato il gusto della sfida e il piacere della novità. Il progetto più importante riguarda un campo completamente nuovo per me, la Myia di Biasca, primo impianto industriale in Svizzera dedicato alla produzione di proteine da insetti per alimentazione di animali. Ma siamo solo agli inizi e mi auguro che se ne sentirà molto parlare in futuro.

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