TM   Dicembre 2024

Il futuro dell’energia

I semplici dati possono assumere un ruolo determinante nel garantire un futuro molto più verde e sostenibile al settore energetico, grazie al solo sviluppo tecnologico. L’Opinione di Francesco Pagano, Senior Partner di Jakala.

Francesco Pagano

di Francesco Pagano

Frank Pagano, azionista di Tokenance, Senior Partner di Jakala, Contributor de Il Sole 24 Ore

Uno dei settori rivelatosi più  critico  negli ultimi anni  è certo l’energia. Ce n’è un bisogno disperato, e a costo contenuto, ma la si importa spesso da luoghi lontani, ad alto costo, e previ accordi complessi. È anche un’industria che deve essere decarbonizzata, in un quadro geopolitico molto fluido, ma quale ruolo potranno assumere i dati nel consentirlo?

Toni Volpe
Toni Volpe, Ceo di Nadara.

Interviene Toni Volpe, Ceo di Nadara, nata a inizio 2024 da una fusione, per creare il primo provider di eolico onshore in Europa. Di proprietà di un fondo privato, ha un fatturato di oltre un miliardo di euro e rappresenta un leader dell’energia verde in molti Paesi europei. «Nell’acquisizione, elaborazione e utilizzo dei dati siamo un po’ indietro rispetto ad altri settori. La fusione ha innescato la necessità, ad esempio, di un data lake combinato, dove raccogliere e pulire i dati interni. La priorità per noi è sistemare le basi, quando si tratta di informazioni e approfondimenti rilevanti per il business», afferma Volpe.

Tuttavia, i flussi di dati sono un’area di interesse per il futuro di Nadara. «Dal punto di vista della fornitura, l’esigenza di decarbonizzazione ci ha costretto a passare a un approccio collaborativo e olistico con tutta la nostra rete. In passato, l’unica cosa che contava era il costo, oggi qualsiasi acquisto deve includere la cooperazione e la condivisione di informazioni, piani, obiettivi, nel pieno rispetto dei dati riservati, ma con l’obiettivo di migliorare l’infrastruttura. C’è bisogno di impianti solari o eolici che abbiano un impatto e la massima efficienza, ma le metriche per il successo sono più complesse del solo costo. Non abbiamo sensori ovunque e non elaboriamo tutti i dati automaticamente, ma ci stiamo muovendo in quella direzione, così che ogni impianto possa fornire informazioni. E dobbiamo farlo su larga scala, così da arrivare ad avere fabbriche energetiche future sempre migliori», sottolinea Volpe.

Lo stesso principio si applica ai collaboratori e ai partner. «Oltre alla salute e alla sicurezza, che sono fondamentali, il tracciamento e il monitoraggio delle persone ci consentiranno di passare da interventi basati sulla programmazione ad azioni proattive e predittive, basate sulle condizioni effettive della rete, riducendo così i costi e acquisendo dati reali, utili in termini di innovazione e nel fornire servizi migliori. Il rapporto con i nostri grandi clienti diretti, ad esempio, si muove nella stessa direzione di apertura e collaborazione. Quello che oggi avviene con uno scambio manuale passerà a un flusso automatizzato, con azioni immediate intraprese dalle macchine», aggiunge Volpe.

Le tecnologie esponenziali, come l’Ia, vengono utilizzate per la manutenzione e, lentamente ma progressivamente, anche per compiti di consulenza analitica. Il contributo umano è ancora presente, e può essere sostituito dalle macchine nel medio termine, generando così efficienze. «Difficile da quantificare con esattezza, ma l’efficienza dell’intero settore si aggira almeno intorno al 15%, e potrebbe essere di più in uno scenario di flussi di dati e azioni o reazioni istantanee e senza soluzione di continuità. Se vogliamo fare una previsione, l’energia del futuro sarà verde e rimarrà una commodity, con un costo sempre più basso, soprattutto grazie ai progressi tecnologici. Le aziende come la nostra dovranno integrare le vendite di energia con servizi a maggior valore aggiunto. È per questo che stiamo internalizzando intelligenza umana e artificiale di grande livello», conclude Volpe.

Il marketing, la tecnologia e le regolamentazioni internazionali porteranno il mondo a un futuro in cui l’energia proverrà al 100% da fonti verdi, e conveniente. Energia e manodopera saranno impiegate in modo intelligente, dove e quando sarà necessario. Le reti, distribuite a livello globale e fisicamente sulla superficie terrestre, potrebbero acquisire più dati di quelli necessari per produrre mega-watt, trasformando i ‘mulini’ eolici in fabbriche di dati. Volpe è abituato ai cambiamenti. L’industria avrà bisogno di macchine per far funzionare la produzione di watt verdi come un orologio, e di esseri umani per aggiungere altro ‘verde’ al verde di un’energia davvero pulita.

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