TM   Febbraio 2024

Frans Hals

Amsterdam, Rijksmuseum, fino al 9 giugno

Al Rijksmuseum i capolavori di Frans Hals, che con il suo stile pittorico eccentrico e libero ha segnato il XVII secolo, innovativo, divertente e malizioso. Seconda tappa di un grande progetto espositivo, a trent’anni dall’ultima retrospettiva, che dopo aver esordito a Londra, sarà a Berlino.

La libertà e la vivacità del suo tocco impressionista fanno di Frans Hals (Anversa 1582/1584 – Haarlem 1666) uno dei pittori più innovativi del XVII secolo. I suoi ritratti, che fossero di reggenti, di uomini del popolo, sono così pieni di vita da sembrare animati. Con l’obiettivo di restituire su tela la vitalità dei soggetti raffigurati, l’artista sviluppò un proprio stile audace, del tutto originale nella pittura olandese del Seicento, fatto di pennellate rapide e fluide, che ne fanno a buon titolo il precursore degli impressionisti – e di fatti molti fra loro si sarebbero recati ad Haarlem a studiarne i capolavori. Ritrattista molto ricercato, si costruì una ricca clientela fra la borghesia olandese, ma la stessa attenzione la metteva anche nei ritratti di emarginati sociali.

Prima grande retrospettiva dedicata a Frans Hals dagli anni Novanta – organizzata in collaborazione con la National Gallery of Art di Londra (dove ha debuttato l’anno scorso) e la Gemäldegalerie di Berlino (dove sarà dal 12 luglio al 3 novembre), la mostra che fino al 9 giugno fa tappa al Rijksmuseum di Amsterdam ha il merito di riportare al centro dell’attenzione un artista che, dopo essere stato accomunato per l’originalità del suo stile e della sua tecnica a Rembrandt e Velázquez, è rimasto ad appannaggio di una minoranza di specialisti e appassionati.

Il suonatore di liuto, Frans Hals
Frans Hals, “Il suonatore di liuto”, 1623 circa, olio su tela, 70 cm × 62 cm, Musée du Louvre, Parigi. Invece di pose convenzionali,
il pittore coglie l’attimo fuggente di un movimento o di un’espressione, con il suo stile pittorico straordinariamente sciolto e libero.

Prima grande retrospettiva dedicata a Frans Hals dagli anni Novanta – organizzata in collaborazione con la National Gallery of Art di Londra (dove ha debuttato l’anno scorso) e la Gemäldegalerie di Berlino (dove sarà dal 12 luglio al 3 novembre), la mostra che fino al 9 giugno fa tappa al Rijksmuseum di Amsterdam ha il merito di riportare al centro dell’attenzione un artista che, dopo essere stato accomunato per l’originalità del suo stile e della sua tecnica a Rembrandt e Velázquez, è rimasto ad appannaggio di una minoranza di specialisti e appassionati.

Nato ad Anversa tra il 1582 e il 1584, era figlio di un tessitore. Nel 1585, la famiglia fuggì dall’invasione spagnola e finì ad Haarlem, dove si formò come pittore per poi diventare un artista indipendente, con la propria bottega, apprendisti e assistenti. Celebrato, ammirato e talvolta disprezzato per il suo “stile grezzo e pronto”, si concentrò in particolare sul genere del ritratto, oltre a creare magistrali opere di milizia.

L’esposizione, incentrata proprio sull’innovatività dello stile di Hals, ne riunisce quasi cinquanta dei più bei dipinti, provenienti da prestigiose collezioni internazionali, ripercorrendone la crescita artistica. Quadro dopo quadro, si vede come abbia saputo rompere con le convenzioni e abbia acquisito fiducia in sé stesso trovando la propria strada. Allo stesso tempo il realismo borghese, di cui fu maestro, offre uno spaccato notevole della vita dei suoi committenti e delle norme, dei valori e delle tradizioni dell’epoca.

Tra le esclusive novità dell’allestimento al Rijksmuseum, dipinti come il Banchetto degli ufficiali della Guardia civica di San Giorgio del 1616 e I reggenti dell’ospizio per anziani (Frans Hals Museum), i Ritratti di Lucas de Clercq e Feyntje van Steenkiste (Rijksmuseum) e il Giovane che ride (Mauritshuis). Un’occasione anche per scoprire Haarlem, la città in cui l’artista visse, lavorò e morì, a soli venti minuti di treno.

Rijksmuseum Amsterdam
Tutti i giorni, 9-17
Fino al 9 giugno