TM   Dicembre 2023

È qui, la super Intelligenza

Lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale ha colto tutti alla sprovvista. Si tratta però di una rivoluzione destinata a rimettere in discussione molte certezze della modernità. Un’analisi di Ettore Accenti, esperto di tecnologia, e già fondatore di Amstrad Italia.

Ettore Accenti

di Ettore Accenti

Esperto di tecnologia

Leggendo i giornali e ascoltando la televisione pare proprio che negli ultimi tempi la questione dell’Intelligenza Artificiale sia diventata l’argomento del giorno! Nel bene o nel male a questa querelle di informazioni false e vere partecipano i più noti nomi della tecnologia come Elon Musk, Bill Gates e i fondatori delle aziende che la producono Sam Altman di OpenAi e Mustafa Suleyman di DeepMind. 

OpenAi poi è assurta al massimo livello di notorietà grazie a ChatGpt e al licenziamento di Altman, uno dei fondatori. Altman è stato subito richiamato per le pressioni di Microsoft preoccupata per i suoi molti miliardi investiti, un’azienda definitasi ‘No Profit’ e che viene già valutata 12 miliardi di dollari…

Mancava poi Suleyman, un fondatore di DeepMind e grande esperto di Ia, che ha fatto vincere DeepMind contro il campione del mondo del complicatissimo AlphaGo nel 2016, e che ora si è messo a lavorare per la ‘Intelligenza Personale’. Suleyman tiene conferenze, pubblica articoli e libri che assomigliano agli scritti pubblicati dopo la Seconda guerra mondiale dagli scienziati che crearono la bomba atomica e che dopo il 1945 ne diventarono i più assidui detrattori come Oppenheimer, Einstein o Sacharov.

Per non parlare di Google, che accortasi di questo settore dopo molti altri, sta oggi arrancando per rimanere alla pari con i grandi dell’Ia e, come sempre accade si sta affaccendando tra le Start up della Silicon Valley che trattano l’argomento.

Un’espressione artistica sviluppata da Dall-E.

Diversamente dalla lunga storia della tecnologia che ho vissuto nei decenni precedenti, si nota che per la prima volta fenomeni industriali che impiegavano anni, se non decenni, per diventare miliardari, ora si verificano in pochi anni, mesi. È il motivo per cui ho voluto approfondire il fenomeno avendone il tempo e l’esperienza. Ho letto articoli, consultato pubblicazioni, ascoltato conferenze e cercato di trovarne le motivazioni nascoste. La conclusione è che si sia giunti a una vera e propria svolta epocale che avrà immediate conseguenze sulla vita di tutti.

Sta avvenendo che, con la giusta quantità di denaro, in pochi anni, forse tre o quattro, qualcuno potrà disporre di quello che fino a poco tempo fa si riteneva impossibile: una super intelligenza artificiale consapevole di sé stessa e in grado di riprodursi autonomamente.

Un petaFlops corrisponde a un milione di miliardi di Flops (Floating Point Operations Per Second), dove Flops è la misura delle prestazioni di un computer. Un moderno super computer supera oggi i 100 petaFlops e per addestrare modelli di machine learning come chatGpt-4 si sono impiegati migliaia di petaFlops al giorno e per diversi mesi. Per confronto, un recente personal computer di alta gamma ha prestazioni dell’ordine dei gigaFlops il che significa che per addestrare chatGpt e come se si fossero messi insieme decine di milioni di personal computer.

Con questa potenza di calcolo si è raggiunto il terzo livello (Cfr. pagina a destra) di Ia. Si prevede che sia necessaria una potenza di calcolo almeno mille volte superiore per addestrare reti neurali a raggiungere il livello delle capacità della mente umana e la sua autoconsapevolezza… cioè, questione di qualche anno, da tre a sei, secondo alcuni… e con tutte le conseguenze del caso!

Ammetto che anch’io, sia negli articoli e sia nei libri, ho sempre sostenuto come fosse stato un errore da parte di quei visionari dell’informatica che, nel 1956, definirono intelligenza lo sviluppo dell’informatica. Ho sempre pensato che la mente umana fosse molto di più del semplice cervello fisico, essenzialmente per la capacità di auto conoscerci e soprattutto per il concetto di libero arbitrio che ci connatura.

Cercherò di riassumere in poche righe quanto sono riuscito a mettere insieme partendo proprio dagli apparentemente normali avvicendamenti di uomini fortemente coinvolti in tutto quanto ha a che fare con lo sviluppo di quella che potrebbe essere considerata una semplice e normale guerra per dividersi l’incombente grossa torta industriale. Guardando la questione un po’ più a fondo ho capito che ora la super intelligenza artificiale in grado di autogovernarsi come gli umani è alla portata tecnologica in tempi brevi e che solo alcuni addetti ai lavori conoscono. Solo loro intravvedono i chiari rischi e la potenza nel possederla!

Un’espressione artistica sviluppata da Dall-E.

È chiaro che per ottenerla occorra il necessario livello di capacità di calcolo con le giuste reti di neuroni artificiali. In grande sintesi siamo di fronte a un incremento per dieci ogni anno di questa capacità partendo dagli attuali petaFlops di capacità da sfruttare per un certo tempo nella loro istruzione. Chi se ne intende sa che con mille volte questa capacità e il giusto impiego di risorse quella super intelligenza è ottenibile: tre anni forse? In un libro di fantascienza sarebbe senz’altro scritto che questo provocherà una guerra tra buoni e cattivi per la conquista dell’universo e naturalmente, tutti i lettori di questo libro quasi giallo, spererebbero nella vittoria dei buoni.

Rimando ai box il lettore per capirne di più e posso solo aggiungere che presto saranno i fatti a dimostrare incontrovertibilmente cosa ci aspetta.

1. Intelligenza Artificiale Reattiva (Reactive Ia): È il livello più basilare, in cui le macchine operano puramente come sistemi senza memoria e il cui output è sempre lo stesso. sono efficaci per compiti di classificazione e riconoscimento di modelli. Includono Deep Blue, il computer Ibm che ha battuto Kasparov. Sono incapaci di analizzare scenari che includono informazioni imperfette.

2. Intelligenza Artificiale con Memoria Limitata (Limited Memory Machines): Questi sistemi hanno la capacità di imparare dal passato con una memoria a breve termine. Sono progettati per imitare il modo in cui si comportano i neuroni. È considerata un’intelligenza modesta perché richiede enormi quantità di dati di addestramento. Un esempio è il sistema di guida autonoma di un’auto, che può osservare altri veicoli, velocità e direzione per fare manovre come sorpassi.

3. Teoria della Mente (Theory of mind) o Artificial Generative Intelligence: È un livello più avanzato di Ia che capisce come gli esseri umani, è quindi in grado di fornire risultati personalizzati in base alle richieste. Può imparare con pochi esempi, può contestualizzare e generalizzare le informazioni ed estrapolare la conoscenza per un ampio insieme di problemi. Fa parte dell’intelligenza emotiva artificiale per empatizzare con le persone. Questo è il livello raggiunto ora da OpenAi con ChapGpt-4 e Dall-E.

4. Intelligenza Autoconsapevole (Self-aware Ai o Asi) o Agi (Artificial General Intelligence): Implica che i sistemi avrebbero una propria coscienza e autoconsapevolezza. È consapevole di sé e dello stato mentale di altre entità. È definita come un’intelligenza pari all’intelligenza umana e in linea di principio capace di superarla di gran lunga. È in grado di creare versioni sempre più intelligenti di sé stessa. Allo stato attuale il limite consiste nel fatto che si è ancora lontani dall’effettuare il “Reverse Engineering” del cervello umano e, comunque, di disporre della potenza di calcolo necessaria.