La Svizzera, e in particolare il Ticino, da sempre noti per il loro settore finanziario solido, si trovano oggi a un bivio comunicativo. Storicamente, il segreto bancario e la discrezione sono stati i pilastri della fiducia dei clienti. Tuttavia, la digitalizzazione e l’avvento di nuovi canali di interazione impongono una riflessione profonda su come comunicare nel 2024.
La tradizione del silenzio. Il successo della Piazza ticinese, e in particolare delle sue banche e operatori correlati è stato storicamente alimentato da un flusso costante di capitali esteri, in particolare dall’Italia. In molti casi, è inutile negarlo, questi capitali erano di natura opaca e come tali andavano trattati: massimo riserbo, segretezza, no comment.
È in questo contesto che la Svizzera è stata per decenni la cassaforte dell’Europa, e non solo, forte di un segreto bancario che l’ha resa de facto un paradiso fiscale. Ecco allora che il buon comunicatore era colui che non comunicava. Meno si sapeva, meglio era per tutti: clienti e istituzioni. Un operare in punta di piedi, nell’ombra, attenti a non fare rumore, a non attirare i riflettori.
La nuova era digitale. Oggi, con l’avvento di internet e dei nuovi canali di comunicazione digitali, questa filosofia deve essere rivista. Non si tratta di rendere pubblica l’attività dei propri clienti, ma di adattarsi a un mondo in cui la trasparenza e la presenza online sono la norma.
In un contesto dove i touch point con la clientela sono cambiati rapidamente e radicalmente, la gestione di queste attività richiede un approccio attivo e proattivo. Come affermava Maurizio Costanzo, uno dei più noti giornalisti italiani, “in comunicazione il vuoto diventa pieno. Se non riempiamo noi quel vuoto, lo farà qualcun altro”. È quindi cruciale muoversi con una strategia ben definita, nell’ottica di lavorare sulla propria immagine e sulla propria reputazione, divenuta vero e proprio asset strategico, orientandole nella direzione che meglio si adatta agli interessi comuni, dei clienti e anche dell’azienda.
Comunicazione come dovere deontologico. Curare la propria presenza online non è quindi più solo una strategia di marketing, ma un vero e proprio dovere deontologico nei confronti di chi ripone la propria fiducia, e in questo caso i propri capitali, nelle nostre mani. Oggi, i clienti sono più connessi che mai, e cercano istituzioni in grado di gestire la loro immagine pubblica con la stessa cura con cui gestiscono i loro risparmi. Non significa violarne la privacy, bensì garantire una trasparenza operativa che rassicuri della solidità e l’affidabilità dell’istituzione.
Strategie di comunicazione per il futuro. Solamente a titolo esemplificativo, ecco alcune strategie che le istituzioni finanziarie dovrebbero considerare per restare oggi competitive e rilevanti:
– Presenza Online. Avere un sito web aggiornato e una presenza attiva sui social media come LinkedIn non è più opzionale. È necessario per dimostrare competenza e autorevolezza;
– Trasparenza. Fornire informazioni chiare sulle proprie operazioni, politiche gestionali e risultati finanziari. La trasparenza alimenta la fiducia;
– Engagement. Interagire attivamente con i clienti e il pubblico tramite blog, webinar e contenuti di valore sui social;
– Reputazione online. Gestire e monitorare attentamente la propria reputazione online per affrontare tempestivamente eventuali momenti di crisi.
Da un passato di segretezza e discrezione, ci si trova ora in un presente dove trasparenza e presenza online sono divenuti imperativi fondamentali per guadagnare e mantenere la fiducia della clientela. La comunicazione stessa, nelle sue molteplici sfaccettature, si è trasformata in una potente leva strategica.
Guardando al futuro, si può immaginare questo processo come una danza al chiaro di luna, dove luce e ombra si fondono con eleganza. È un modo di operare che non cerca i riflettori, ma piuttosto quella luce ‘silenziosa’ e costante in grado, però, di trasmettere sicurezza e affidabilità. Spetta a noi, poi, sfruttarne i chiaroscuri e lasciare agli osservatori solamente ciò che si intende mostrare.
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