TM   Novembre 2023

Dalle superfici, in profondità

Trasversale a tutti i settori che serve come leader dell’ingegneria delle superfici, della lavorazione dei polimeri e della produzione additiva, Oerlikon si proietta ora anche nella nicchia del lusso, grazie all’acquisizione di Riri Group, promettendo insieme di far splendere l’alta moda ben oltre la superficie. Il tassello mancante in una strategia ad alta intensità di innovazione e sostenibilità. Intervengono Markus Tacke, Ceo Oerlikon Surface Solutions; Georg Stausberg, Ceo Oerlikon Polymer Processing Solutions; e Renato Usoni, Presidente di Oerlikon Luxury.

di Susanna Cattaneo

Giornalista

Le sue soluzioni sono presenti in uno spettro di applicazioni e settori talmente ampio che si può dire non ci sia non solo giorno, ma addirittura ora in cui non si entri in contatto con una sua tecnologia. Oltre metà delle maggiori case automobilistiche si affida ai materiali avanzati, ai rivestimenti funzionali o alle tecnologie di processo di Oerlikon, così come i principali produttori di motori aeronautici e apparecchiature per la produzione di energia e, mutatis mutandis, un ambito estremamente esigente come il medicale, che richiede una strumentazione ‘chirurgica’ in tutti i sensi. Dalle semplici applicazioni meccaniche all’ingegneria dei semiconduttori e all’elettronica di alto livello, l’industria in ogni suo segmento ne è cliente e partner. Insieme alle aziende della lavorazione dei metalli e dei polimeri sviluppa le migliori soluzioni per gli utensili del processo produttivo ed è leader di mercato nei sistemi per la produzione di fibre artificiali.

Il Gruppo con sede a Pfäffikon (Canton Svitto), quotato alla borsa di Zurigo, è una potenza globale dell’ingegneria delle superfici, della lavorazione dei polimeri e della produzione additiva: 2,9 miliardi di franchi di fatturato nel 2022, sostanzialmente equipartiti fra le due divisioni Surface Solutions e Polymer Processing Solutions, in totale oltre 12.100 dipendenti e 205 sedi dislocate in 37 Paesi. «Il nostro obiettivo è quello di consentire ai nostri clienti, ai loro e alle industrie che servono di ‘ottenere di più con meno’. In particolare: maggiori risparmi, efficienza e produttività, utilizzando meno risorse come energia e materiali. In questo modo, li supportiamo nei loro obiettivi di sostenibilità ed economici, qualificandoci come un’autentica enabling company. Il nostro know-how e le nostre tecnologie consentono ad esempio di sviluppare e migliorare materiali, processi e attrezzature progettati per estendere la durata degli utensili, di ridurre il consumo di carburante nell’industria automobilistica e aerospaziale, facendo da pionieri nelle tecnologie che consentono la mobilità futura, di risparmiare energia e ridurre i rifiuti», sottolinea Markus Tacke, Ceo di Oerlikon Surface Solutions (Oss).

Obiettivo è consentire ai nostri clienti e ai loro di ‘ottenere di più con meno’. In particolare: maggiori risparmi, efficienza e produttività, utilizzando meno risorse come energia e materiali. Li supportiamo così nei loro obiettivi di sostenibilità ed economici, qualificandoci come un’autentica enabling company.

Markus Tacke

Markus Tacke

Ceo Oerlikon Surface Solutions

La nicchia del lusso. Accanto ai tre marchi tecnologici Oerlikon Balzers, Oerlikon Metco and Oerlikon AM (additive manufaturing), la divisione che sviluppa le soluzioni di rivestimenti superficiali ha varato questa primavera Oerlikon Luxury, la nuova business unit leader mondiale nella produzione di parti metalliche per l’industria della moda di lusso. Una nicchia di grande prestigio e di notevole interesse, considerata l’eccellente tenuta delle sue performance anticicliche, con lo zoccolo duro europeo e il volano di sviluppo del mercato asiatico e mediorientale. I rivestimenti superficiali sono parte essenziale della produzione di accessori, gioielli e componenti di lusso, che hanno bisogno di trattamenti che li proteggano dall’usura e dalle abrasioni e che conferiscano loro una finitura lucente.

«Ci siamo però resi conto che per poter mettere il nostro portfolio di soluzioni a servizio di questo particolare mercato avevamo bisogno di partner che ne conoscessero il linguaggio, le dinamiche e le esigenze. Nel 2021 abbiamo compiuto un primo passo con l’acquisizione di Coeurdor, azienda francese specializzata nella fabbricazione di finiture in metallo per la pelletteria di lusso. Questo marzo abbiamo poi completato l’acquisizione del Gruppo Riri, punto di riferimento di molti top player del fashion, degli accessori di lusso, dell’outdoor e del denim grazie ai suoi cinque brand, fra cui l’iconico marchio omonimo di cerniere con sede a Mendrisio», spiega Markus Tacke. Una liaison che sembrava predestinata: coincidenza vuole che i loghi dei due gruppi utilizzino persino lo stesso Pantone!

L’operazione giunge per Riri a compimento di un percorso di sviluppo iniziato una quindicina di anni orsono: «Punto di partenza è stato l’interesse da parte di un private equity fund, Sofipa (Unicredit), che ha compreso che sul mercato mancava un fornitore a 360 gradi di accessori ed elementi decorativi per il mondo della moda. Ha quindi iniziato a costituire una costellazione di aziende con competenze specifiche. Nel 2008 ha visto l’alba Riri Group con l’acquisizione di Meras e Cobrax, due realtà italiane con sede rispettivamente a Tirano e a Padova che hanno consentito di ampliare la nostra gamma produttiva ai bottoni a pressione e alle cerniere in plastica», sottolinea Renato Usoni, già Ceo di Riri e ora Presidente di Oerlikon Luxury. I due successivi partner finanziari – nel 2014 il fondo private equity svizzero-olandese Gilde Buyout Partners e nel 2018 il francese Chequers Capital – hanno permesso di concentrarsi sull’integrazione verticale e sull’innovazione proseguendo la strategia di crescita e successo.

Per Riri era il momento di un altro salto di categoria. Oerlikon è pioniere della tecnologia Physical vapor deposition, molto più efficiente dei tradizionali trattamenti galvanici. Insieme ambiamo a farne il nuovo standard per il rivestimento delle superfici di accessori metallici di lusso della moda.

Renato Usoni

Renato Usoni

Presidente di Oerlikon Luxury

Con le sinergie che si profilano grazie all’acquisizione da parte di Oerlikon, Riri prosegue lo slancio innovativo che la contraddistingue fin dalle origini, grazie alla genialità del suo fondatore Martin Othmar Winterhalter. Nel 1936, in fuga dalle persecuzioni naziste, trasferì da Halle a Mendrisio (era già di origini svizzere), la sua fabbrica, la prima in assoluto a industrializzare la produzione di cerniere lampo. Di immenso talento, con studi in diritto ma il pallino dell’ingegneria, aveva saputo trasformare il fallimentare brevetto per cerniere lampo che aveva acquistato da un inventore svedese in un successo mondiale. Di brevetti, nella sua non lunga e intemperante vita, ne avrebbe a sua volta depositati una sessantina, visionario nel suo slancio inventivo, che andava dai macchinari a tecniche di costruzione come un originale assemblaggio di mattoni ad incastro, analogo a una cerniera, che sperimentò nella strada che portava al Parco San Grato di Carona, sua proprietà come l’originale Villa Ri-Rita a Vico Morcote, teatro della sua condotta libertina quanto della sua genialità.

Nei decenni Riri non ha mai smesso di innovare un prodotto che mantiene tutta la sua rivoluzionaria funzionalità. Fra i tanti traguardi simbolici, si può citare quello dell’America’s Cup, tagliato nel 2003 come sponsor del team Alinghi, vincitore della competizione. Occasione in cui è stata lanciata la zip Storm, tuttora prodotto di punta della linea tecnica Riri, che ha dato da un lato l’opportunità di entrare anche nel segmento tecnico (dove oggi realizza anche prodotti avveniristici, come la cerniera gigante che permette di fermare le perdite d’acqua all’interno di canali di irrigazione profondi oltre 20 metri senza svuotarli) e, al contempo, è stato un investimento molto produttivo in termini di brand recognition, proiettandola nei mercati di Stati Uniti, Australia, Giappone e Corea. Leader nella produzione di accessori metallici, il Gruppo Riri, oltre all’omonimo brand (il nome viene dal tedesco “Ripple und Rille” concavo e convesso, come i denti della cerniera) ha poi riunito quattro marchi: Cobrax (Padova), celebre firma di bottoni a pressione, jeans e rivetti; Cobrax Metal Hub (Poggio a Caiano) e Dmc (a Scarperia e San Piero a Sieve), specializzate in progettazione, sviluppo e produzione di componenti metallici per pelletteria; Amom (Badia al Pino/Arezzo), focalizzato su accessori per calzature, abbigliamento e bijoux.

 

Lo standard del futuro. «Ma era ormai giunto il momento di trovare un partner industriale per un nuovo salto di categoria, individuato nella possibilità di accedere a una tecnologia di rivestimento avanguardistica come la Physical vapor deposition (Pvd, deposizione fisica in fase vapore), di cui Oerlikon è fra i pionieri. Una soluzione molto più efficiente rispetto ai tradizionali trattamenti galvanici, di cui grazie a questa nuova sinergia ambiamo a fare il nuovo standard del settore», commenta Renato Usoni. Il Pvd presenta numerosi vantaggi: depone sull’oggetto uno strato sottilissimo (0,003 mm contro 0,05 per un capello), ma estremamente duro e resistente, in grado di sopportare molto meglio frizione e ossidazione a cui tipicamente sono esposti gli inserti metallici a contatto con la pelle di capi e accessori che viene trattata con agenti aggressivi. «Inoltre permette di contenere la quantità di materiale applicato che, quando si lavora con metalli preziosi come oro o palladio, non significa soltanto risparmio economico, ma anche certificazione dell’approvvigionamento per garantire migliori condizioni di produzione e il rispetto degli standard ambientali. Infine l’intero processo di trattamento, che avviene in una camera chiusa sotto vuoto spinto, risulta molto più ecocompatibile rispetto al trattamento galvanico, senza consumo d’acqua, né emissioni chimiche, richiedendo temperature meno elevate e con un netto miglioramento anche sulla salute dei lavoratori», spiega Markus Tacke. Inoltre, con questa tecnica di coating si amplia la gamma di sfumature ed effetti, moltiplicando le possibilità di collaborazione con i creativi.

Dunque per Oerlikon un ulteriore modo di perseguire la sostenibilità nell’industria della moda e per il Gruppo Riri la possibilità di intercettare l’interesse emergente della sua clientela di alta gamma, alla ricerca di durevolezza e sostenibilità. La nuova business unit Oerlikon Luxury – 1.450 dipendenti in 12 sedi – si qualifica come il più importante produttore di bottoni al mondo, con centinaia di milioni di unità all’anno, e il numero 2 nelle cerniere: un piazzamento più che ragguardevole se si considera che si scontra con un colosso come la giapponese Ykk, forte di una produzione di massa a basso costo che ha chiaramente un altro target e altri prezzi. «Per farsi un’idea, produciamo in media 20 milioni cerniere all’anno, mentre la nostra rivale nipponica ne fa altrettante in un mese. Ma bisogna calcolare che un nostro lotto medio è di sole 60 unità, per cui immaginatevi quanto lavoro c’è dietro ai nostri volumi», esemplifica Renato Usoni. Cerniere che possono arrivare a costare diverse migliaia di franchi per pezzi pregiati in metalli preziosi. Nella ristrettissima fascia premium delle più iconiche griffe Oerlikon Luxury conta circa 150 clienti. Tanto che informalmente la presenza di una sua cerniera è un trucco per verificare che il prodotto non sia un falso. Accessori iconici, che si devono tramandare per generazioni, richiedono dettagli all’altezza. Per fare un solo esempio, se lo standard esige che una zip venga testata per 500 aperture e chiusure, Riri nell’haut de gamme arriva a 5mila per assicurarsi che sia impeccabile.

Utilizzando le nostre tecnologie e le innovazioni future, saremo in grado di trasformare praticamente qualsiasi materia prima in un prodotto finale ecologicamente interessante. Questo dimostra ancora una volta come la tecnologia permetta di creare un mondo migliore.

Georg Stausberg

Georg Stausberg

Ceo Oerlikon Polymer Processing Solutions

Alla ricerca della sostenibilità. Operativa, ambientale, sociale, … è la sostenibilità il driver che orienta la crescita di Oerlikon, in tutte le sue dimensioni: ma prima tutto il Gruppo di Pfäffikon è un numero uno dell’R&D a livello mondiale, con decine di siti dedicati e un migliaio fra ingegneri e ricercatori. Non è un caso che dei 113 milioni di franchi investiti l’anno scorso in R&D, la metà sia andata a progetti inerenti la sostenibilità. «Ad esempio, nell’industria della lavorazione dei polimeri ci muoviamo per rispondere all’esigenza di un’economia circolare sostenibile e chiusa per materiali da imballaggio e prodotti tessili, sia espandendo intensamente il riciclaggio dei materiali utilizzati, sia guardando a nuovi materiali», commenta Georg Stausberg, Ceo di Oerlikon Polymer Processing Solutions (Pps), che è leader nel mercato globale dei sistemi utilizzati per la produzione di fibre artificiali, come poliestere, poliammide o nylon, offre tecnologie che vanno dalla fusione al filato, alle fibre e ai non-tessuti. Ne beneficia non il solo abbigliamento, ma anche tappeti, pneumatici, cinture di sicurezza, airbag, geotessili per l’edilizia, corde, nastri trasportatori, vele e filtri per la depurazione di acqua e aria, … insomma tutti i prodotti che si affidano alle fibre.

Il riciclo dei capi usati, per ora a percentuali ancora irrisorie, potrebbe rappresentare la chiave di volta per un’industria inquinante come la moda, ma ancora occorre lavorare sull’automatizzazione dei processi e sulla qualità dei materiali recuperati che devono essere idonei al nuovo ciclo di filatura e tintura. Oerlikon fa corsa in testa. «Rispetto ai polimeri non biodegradabili di origine petrolchimica come il Pet, però i prezzi dei polimeri biobased o biodegradabili non sono ancora competitivi. Al contrario, le proprietà dei materiali biobased utilizzati per i prodotti di consumo, in particolare nell’industria dell’imballaggio, già lo sono. Se al momento sembra che i tessuti compostabili rimarranno un mercato di nicchia, una cosa è certa: utilizzando le attuali tecnologie Oerlikon e le innovazioni future, saremo in grado di trasformare praticamente qualsiasi materia prima in un prodotto finale ecologicamente interessante. Questo dimostra ancora una volta come la tecnologia permetta di creare un mondo migliore», sottolinea Georg Stausberg.

Evolvere diversificando. Anche a livello di portafoglio, già da un paio di anni Oerlikon ha iniziato a diversificare per ridurre la dipendenza da singole linee di prodotti forti. Ad esempio, nel settore automobilistico, con Balinit Dlc Star Oerlikon, rivestimento in carbonio modificato, simile al diamante, è entrata con successo nel mercato degli iniettori per i veicoli pesanti, inoltre è riuscita a espandersi ulteriormente nel mercato dei motocicli, soprattutto in India. Ma soprattutto guarda con crescente interesse ai Bev, per cui ha sviluppato nuovi rivestimenti. Inoltre, stanno facendo breccia anche le sue soluzioni innovative per lo scudo termico, ultrasottili e leggere, che forniscono un eccellente isolamento termico e aumentano la sicurezza dei sistemi di batterie per veicoli elettrici: nel 2022, la divisione ha aperto un laboratorio a Shanghai per il mercato cinese. E, dopo il contraccolpo pandemico, è proseguita la ripresa nell’aerospaziale, con una serie di progetti strategicamente importanti, tra cui la fornitura del rivestimento Balinit C – fiore all’occhiello di Oerlikon Balzers – per i componenti di precisione, come deflettori e propulsori, della navicella Orion nella missione lunare Artemis della Nasa.

«In parallelo la divisione Polymer Processing Solutions si sta trasformando da costruttore di macchine a unico fornitore al mondo di impianti completi per fibre artificiali e ora a fornitore di soluzioni produttive sostenibili chiavi in mano nella lavorazione dei polimeri. Ad esempio, nel 2015 abbiamo investito nella policondensazione attraverso la joint venture con il gruppo Huitong di Yangzhou, in Cina. Questo è stato fondamentale per espandere le nostre soluzioni a monte. Più recentemente, nel 2021, abbiamo acquisito la tecnologia dei canali caldi da INglass, con sedi in Italia, Usa e Cina. Intendiamo espanderci in nuove aree di business e in nuovi mercati. L’India, il Bangladesh, il Vietnam e l’Indonesia sono Paesi emergenti nel campo della produzione di fibre artificiali, che attualmente non producono al livello dei mercati consolidati di Cina e Turchia», spiega il Ceo della divisione Polymer Processing Solutions.

Nella strategia di Oerlikon, rientra anche l’interesse per l’additive manufacturing in cui si è lanciata nel 2016 come logica estensione delle sue competenze in ambito di materiali e superfici, creando Oerlikon Am. Una tecnologia che ribalta il modo di progettare e produrre delle tecniche tradizionali, permettendo invece di ottenere da zero – a partire da un modello digitale – forme complesse ottimizzate per la loro funzione. Evidenti i vantaggi in termini di costi, tempi, resistenza, performance, personalizzazione e localizzazione. Fra le principali aziende di stampa 3D in metallo, Oerlikon Am ne sta guidando l’evoluzione. Da una parte, ci sono le importanti partnership industriali, fra le più recenti i contratti per fornire componenti al razzo vettore di Ariane 6 e con Airbus per la produzione additiva industriale di componenti satellitari. Sul fronte della ricerca, ha unito invece le sue forze con l’Università Tecnica di Monaco (Tum) fondando del Tum-Oerlikon Advanced Manufacturing Institute. Per superare gli ostacoli tecnici ed economici lungo il percorso verso l’industrializzazione della produzione additiva, si sta lavorando su nuove leghe per costruzioni leggere a base di alluminio, altamente stabili e molto richieste, su nuovi metodi di simulazione per la previsione del processo di fusione e solidificazione delle polveri metalliche e sulla certificazione dei prodotti per l’industria aerospaziale. Questa primavera hanno anche posto le fondamenta del Bavarian Am Cluster, con al loro fianco Audi, Eos, Ge Additive, Linde, Mtm Aero Engines e Siemens. Oerlikon sta inoltre collaborando a diversi progetti di ricerca europei avviati nel 2022.

 

Pipeline promettente. Se gli ultimi risultati trimestrali presentati da Oerlikon a inizio novembre hanno evidenziato l’attuale debolezza dei principali mercati finali e il perdurare dei contraccolpi valutari, tuttavia i fondamentali rimangono forti e i fattori di domanda a lungo termine sono intatti. La pipeline di innovazione per i prossimi trimestri infonde fiducia, fitta di soluzioni che promettono di aumentare il valore dei clienti. «Sul medio-lungo periodo, invece, per quanto riguarda le soluzioni per le superfici, vediamo in particolare interessanti opportunità per i veicoli del futuro, la metallurgia di lusso e i semiconduttori, ad esempio con le nostre lastre per l’isolamento termico che favoriscono la sicurezza o i rivestimenti per la produzione di semiconduttori per soddisfare l’accelerazione dell’Ia, della robotica e di altri prodotti elettronici industriali e di consumo», anticipa Markus Tacke, cui fa eco Georg Stausberg: «Per le soluzioni Pps, l’attenzione è rivolta ai biopolimeri e ai materiali riciclabili, che stimoleranno ulteriormente l’attuale domanda di polimeri grazie alla loro durata, elasticità, versatilità e migliore impatto ecologico rispetto ai filati naturali».

Benché ormai si pontifichi di industria 5.0, smart manufacturing e lotti di dimensione uno, almeno nel medio termine la produzione industriale dovrà incrementare per soddisfare la crescente domanda di prodotti, dall’automotive, all’abbigliamento, dall’elettronica di consumo ai beni di lusso; lo stesso dicasi per consumi energetici e spostamenti dalla quotidianità delle vetture ai viaggi di piacere. E Oerlikon, come leader innovativo e tecnologico è in pole position per sfruttare il potenziale di crescita.

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