TM   Febbraio 2025

Un’allure inconfondibile

Sportiva ed elegante al tempo stesso. Realizzata tra il 1972 e il 1979, rimane una delle auto più belle di quel periodo. L’Opinione di Marco Betocchi, appassionato e collezionista di auto d’epoca. 

Marco Batocchi

di Marco Betocchi

Appassionato collezionista e socio, dal 1990, dell’Automobile Club de Monaco

foto ©Marco Betocchi

Alfa Romeo 2000 berlina
Alfa Romeo 2000 berlina. Presentata nel 1971, fu prodotta dal 1972 al 1977 in circa 90mila esemplari.

Appassionato tennista, mio padre era invitato, ogni anno nel mese di luglio, dal suo amico Lallo nella bella casa che aveva a Bordighera, per guardare qualche partita del torneo di Wimbledon in tv, una televisione a colori, vera rarità per l’epoca. Un giorno fui invitato anch’io e fu così che la vidi per la prima volta: l’Alfa Romeo 2000 berlina, il nuovo acquisto di Lallo. Salii sul sedile posteriore e rimasi folgorato dalla sensazione di lusso e di potenza che quella macchina emanava e soprattutto dal bellissimo cruscotto a cinque strumenti con i quadranti di colore chiaro, una novità assoluta.

Inizia con questo lontano ma nitido ricordo la Rubrica sulle auto più “iconiche” che hanno segnato la nostra memoria e la nostra storia.

La 2000 berlina fu presentata nel 1971 sul Lago di Garda e rimase in produzione dal 1972 al 1977 totalizzando quasi 90mila esemplari realizzati. Nata come evoluzione della 1750 berlina, che era stata presentata tre anni prima, in realtà si discostava notevolmente dalla sorella minore per una serie di migliorie sia meccaniche che estetiche e di finiture interne che ne cambiarono radicalmente l’immagine, posizionandola nella fascia alta di mercato dedicata alle berline di prestigio.

Partendo dalla base del progetto “Tipo 105”, nato con la Giulia TI berlina del 1962, che fece da piattaforma comune per tutta la grande famiglia di berline, coupé e spider (la celebre Duetto), la casa milanese riuscì nel difficile compito di mettersi in competizione con la concorrenza tedesca, anche di cilindrata superiore. Il poderoso bialbero portato a due litri erogava la notevole potenza di 132 Cv sprigionati con molta grinta (e un sound da brividi) e comandati dal cambio a cinque velocità, che rimase un punto di riferimento mai superato per dolcezza e precisione e tenuti a bada dal differenziale autobloccante posteriore, una vera chicca per gli amanti della guida sportiva.

Nonostante l’impiego in tante pellicole di “giallo all’italiana”, che l’hanno consegnata alla memoria dei meno attenti come l’auto da rapina per eccellenza, la 2000 berlina rimane una delle macchine più belle del periodo, sportiva ed elegante al tempo stesso. Le linee tese disegnate da Bertone le davano infatti un’allure da berlina seria, soprattutto nei bellissimi colori più sofisticati come il blu pervinca utilizzato per i dépliant di presentazione, mentre il muso con i tipici quattro fari e lo scudetto centrale la rendevano immediatamente riconoscibile come Alfa Romeo. Gli interni poi erano molto curati, con finiture in vero legno, sedili comodi e sportivi e un divano posteriore caratterizzato da due vere e proprie poltrone molto profilate, pensate anche per chi l’avrebbe utilizzata con l’autista. Non era raro, infatti, vedere le 2000 berlina parcheggiate in contesti prestigiosi, a disposizione dell’alta dirigenza delle banche o di qualche professionista di spicco, spesso dotate di telefono, accessorio rarissimo ed esclusivo. Fu anche fornita – in versione blindata – al Quirinale, in sostituzione della Fiat 130 più pesante e meno affidabile, ed è diventata celebre una foto dell’epoca, con il Presidente della Repubblica Sandro Pertini che saluta la folla dal tetto apribile. Ma il vero cliente alfista preferiva guidarla personalmente e velocemente, come si usava fare allora, prendendo saldamente tra le mani il famoso volante in legno a calice e guardando quegli splendidi strumenti con fondo bianco che aveva solo “lei” e che segnarono per sempre la mia allora nascente passione. Maturata, nel tempo, proprio grazie ad auto così speciali.

© Riproduzione riservata