TM   Dicembre 2023

Sorprese da non escludere

Sono diversi i colpi di scena che potrebbero verificarsi nei prossimi mesi, da qui un invito alla prudenza, in attesa di cogliere i giusti segnali di mercato. Un’analisi di Nicola Carcano, Executive Director di Phosphor Am, docente di Prodotti strutturati presso l’Usi.

Nicola Carcano

di Nicola Carcano

Executive Director di Phosphor Am, docente di Prodotti strutturati presso l’Usi

In termini di asset allocation si prevede di iniziare l’anno con un moderato sotto-peso degli investimenti azionari a beneficio di quelli obbligazionari, in particolare di alta qualità e scadenza entro tre anni. Si mantengono le posizioni abituali sia in prodotti con strategie decorrelate dai rischi di mercato, sia nell’oro. Per quanto concerne le valute, si mantiene un’esposizione tangibile al dollaro americano mentre si opta per la minore esposizione possibile all’euro.

Obbligazionario. L’allungamento della duration nei portafogli è stato finora lento e molto graduale. Con le principali curve dei tassi ancora invertite, si continuano a privilegiare investimenti di alta qualità e scadenze piuttosto corte. Quest’ultima scelta massimizza il rendimento atteso nei prossimi 12-18 mesi, minimizzando nel contempo la volatilità. Ciò è importante perché non è da escludere l’ipotesi che l’inflazione sorprenda al rialzo nei primi mesi del 2024. Nel corso dell’anno si potrebbe procedere a un allungamento delle scadenze qualora giungessero segnali di un rallentamento economico e l’inversione delle curve venisse a cadere.

L’esposizione al comparto Hy sarà inizialmente sotto-pesata per le stesse motivazioni esposte in relazione ai mercati azionari. In particolare, l’attuale spread pagato dalle obbligazioni a maggior rischio risulta sottovalutato rispetto al peggioramento delle condizioni economiche previsto dal Conference Board Leading Indicator Index (Lei). Si assegna dunque un ruolo particolarmente importante a un’accurata analisi degli emittenti, evitando il comparto bancario per le insidie sempre rappresentate dalle poste fuori-bilancio e da possibili crisi di liquidità.

High Yield

Andamento del leading indicator rispetto allo spread dell’Hy usa

Fonte: Phosphor Am. L'andamento dello spread del comparto High Yield.

Azionario. Si mantiene una posizione prudente e focalizzata sul mercato americano e, in misura minore, su quello svizzero. I mercati azionari, non particolarmente a buon mercato, paiono infatti fra due fuochi. Da una parte, una congiuntura economica ancora forte renderebbe più probabile una recrudescenza dell’inflazione. Questa, a sua volta, porterebbe a una nuova fase di rialzo dei tassi, che non essendo attesa farebbe presumibilmente scendere i mercati azionari. D’altra parte, sussiste il rischio concreto che l’economia rallenti più del previsto: il rialzo dei tassi degli ultimi due anni ha pochi precedenti storici e il suo impatto sull’economia comincia solo ora a essere visibile. È pertanto ancora difficile prevedere se questo impatto sarà davvero così benigno come il mercato pare attendersi.

Mercati valutari e oro. Si mantiene una posizione decisamente favorevole al dollaro, pur non escludendo una certa volatilità nel breve termine. Il mercato sta acquisendo consapevolezza della probabile interruzione del rialzo dei tassi da parte della Fed, il che naturalmente sta frenando il biglietto verde. Si ritiene però che questo effetto sia destinato ad esaurirsi nel corso del 2024. In particolare, non appare lontano il momento in cui il mercato inizierà a dare maggior peso alle aspettative di ribassi dei tassi nell’Eurozona.

L’economia del Vecchio Continente mostra, infatti, una dinamica decisamente meno brillante di quella americana. Una volta passato l’effetto della possibile svolta di politica monetaria, è dunque probabile che la maggior forza dell’economia americana riprenderà rapidamente a sostenere il dollaro rispetto all’euro. La posizione neutrale sull’oro viene motivata dal suo carattere di bene-rifugio, in grado di offrire protezione sia da una recrudescenza dell’inflazione, sia dall’acuirsi delle tensioni geopolitiche. Inoltre, le fasi di ribasso dei tassi non sono solitamente avverse al metallo giallo.