TM   Settembre Sostenibilità 2024

Responsabilità, una lega preziosa

L’impegno a 360 gradi di Argor-Heraeus in un settore sfidante in termini di sostenibilità, quello dei metalli preziosi. A illustrarne le diverse sfaccettature, il Co-Ceo Robin Kolvenbach.

di Ermenegildo Peverelli

Giornalista

Argor

I metalli preziosi svolgono un ruolo importante per la società. Vengono utilizzati nell’industria chimica e in quella elettronica, sono alla base del settore finanziario, sinonimo di sicurezza in tempi di incertezza e simbolo di amore e apprezzamento quando trasformati in gioiello. Al tempo stesso, il settore affronta importanti sfide legate al proprio impatto ambientale e sociale. Tra gli esempi possibili, si trova l’elevata impronta di carbonio generata dall’estrazione e dalla lavorazione dei metalli, così come le condizioni di lavoro laddove i metalli vengono estratti.

Argor-Heraeus, tra le prime raffinerie di metalli preziosi in Svizzera, ha di recente pubblicato il proprio “Factbook sulla sostenibilità”, un rapporto che riassume l’impegno dell’azienda per diventare la più responsabile tra le raffinerie di metalli preziosi. Fondata nel 1951, con oltre 600 dipendenti impiegati presso l’headquarter di Mendrisio e le altre sedi in Italia, Germania e Hong Kong, l’azienda si occupa della raffinazione e trasformazione di metalli preziosi (oro, argento, platino e palladio) per clienti in oltre 50 Paesi nel mondo e fa parte di Heraeus Precious Metals, leader globale nel settore dei metalli preziosi.

Imprescindibile collaborazione
«È difficile riassumere l’impegno della nostra azienda in poche parole. Ci muoviamo in diversi ambiti», spiega il Co-Ceo dell’azienda, Robin Kolvenbach con cui abbiamo sfogliato il Factbook sulla sostenibilità per approfondire le molteplici sfaccettature di cosa voglia dire la responsabilità per Argor-Heraeus. «Sicuramente le sfide del settore sono complesse. Un importante denominatore comune è che queste vanno affrontate attraverso la collaborazione tra tutte le parti interessate. Cerchiamo di favorire dinamiche di dialogo e la trasparenza, ad esempio lavorando regolarmente con le Ong per affrontare insieme i problemi del nostro settore. Abbiamo inoltre istituito un ‘sounding board’ internazionale, composto da rappresentanti del settore aziendale, accademico e delle Ong, che ci accompagna nel processo di miglioramento continuo delle nostre pratiche».

La tracciabilità dei metalli preziosi
Uno dei fattori più importanti per un’industria dell’oro responsabile è la possibilità di tracciare l’origine dei minerali. Le persone vogliono avere la garanzia che l’oro contenuto nella propria collanina o fede nuziale sia stato prodotto in modo responsabile. Com’è possibile? «Negli ultimi anni sono stati fatti enormi passi avanti. Stiamo ad esempio lavorando con tecnologie che fanno capo a Blockchain e intelligenza artificiale per assicurare che il metallo sia autenticabile, identificabile e tracciabile. Grazie a questi sviluppi, oggi siamo in grado di fornire importanti dettagli rispetto all’origine e al percorso del metallo prezioso», afferma Kolvenbach.

Pannelli fotovoltaici
Obiettivo net zero nel 2033 per Argor-Heraeus. Tra le varie misure, l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti dei suoi edifici, intrapresa da diversi anni e in cui nel solo 2023 ha investito altri 300mila franchi.

Tutela di clima e ambiente
L’azienda si muove da anni anche per ridurre il proprio impatto a livello di clima e ambiente: «I nostri obiettivi sono ambiziosi. Ad esempio, miriamo ad azzerare le emissioni nette (‘net zero’) nelle nostre operazioni entro il 2033. Tra il 2019 e il 2023 abbiamo già ridotto quelle di tipo 1 e 2 del 74%», sottolinea Kolvenbach.

Una task force dedicata ha individuato quasi 40 misure per migliorare ulteriormente l’efficienza energetica della sede di Mendrisio. L’azienda, da anni ormai, sta installando pannelli solari sui tetti di tutti gli edifici, solo nel 2023 ha investito 300mila franchi in questo senso. Un altro progetto innovativo, in un’ottica di economia circolare, riguarda la trasformazione delle acque reflue derivanti dalle lavorazioni dei metalli in nitrato di sodio. Argor-Heraeus riesce a produrne oltre 450 tonnellate all’anno che possono poi essere rese disponibili sul mercato per l’industria del cemento o del vetro. Quella che era una materia di scarto viene recuperata e riceve nuova vita.

Negli ultimi anni abbiamo compiuto enormi passi avanti verso un’industria dell’oro responsabile. Stiamo ad esempio lavorando con tecnologie che fanno capo a Blockchain e Intelligenza artificiale per assicurare che il metallo prezioso sia autenticabile, identificabile e tracciabile

Robin Kolvenbach

Robin Kolvenbach

Co-Ceo Argor-Heraeus

Le persone al centro
Nel contesto della responsabilità aziendale è fondamentale riconoscere l’importanza delle persone. Dai lavoratori in azienda alle comunità lungo la catena del valore.
Circa il 20% dell’oro estratto a livello globale proviene da miniere artigianali e di piccole dimensioni, che secondo le stime impiegano oltre 40 milioni di persone. Realtà spesso informali, non sempre in grado di garantire gli standard lavorativi delle miniere industriali formalizzate. «Facciamo un grande lavoro per aiutare lo sviluppo e la formalizzazione di queste miniere. Incentiviamo anche i nostri clienti ad acquistare più oro proveniente da queste fonti, in collaborazione con iniziative di sviluppo quali Swiss Better Gold, Fairmined e Fairtrade. Attraverso il pagamento di un sovrapprezzo per l’oro prodotto, i clienti possono contribuire economicamente al miglioramento delle condizioni di lavoro e di vita di intere comunità», evidenzia il Co-Ceo di Argor-Heraeus.

Se oggi è tra i leader a livello mondiale nel suo settore, l’azienda lo deve anche ai suoi collaboratori. «Ci adoperiamo per creare una cultura positiva e nell’offrire condizioni di lavoro interessanti. Vogliamo un ambiente di lavoro sicuro e rispettoso della diversità, dove ognuno possa esprimersi e contribuire concretamente al successo dell’azienda», prosegue Robin Kolvenbach.

Sfogliando le pagine del Factbook colpisce in particolare il progetto denominato “Precious Ideas”, un concorso di idee che ambisce a coinvolgere i collaboratori nel processo di miglioramento dell’azienda. «Abbiamo fatto l’esperimento di chiedere ai collaboratori di proporre delle idee per ridurre le emissioni di CO2 e migliorare la sicurezza su lavoro. In pochi mesi ne abbiamo ricevute ben 136, di cui circa il 10% è già stato implentato o si prepara a esserlo», continua il Co-Ceo. Le migliori per ogni ambito sono state premiate con buoni da mille franchi.

Buoni cittadini della comunità
La conversazione si sposta poi sull’impatto ‘locale’ della raffineria: «È chiaro che essere un’azienda responsabile vuole anche dire essere dei ‘buoni cittadini’ per le comunità che si abitano», continua Kolvenbach. «Oltre al pagamento delle imposte e al nostro ruolo quale datore di lavoro, abbiamo diverse collaborazioni e progetti volti al supporto della comunità locale. Penso ad esempio al premio di 3mila franchi in collaborazione con Supsi che ogni anno consegniamo allo studente che redige la migliore tesi nell’ambito dell’ingegneria sostenibile. Oppure, abbiamo avviato nel 2023 il progetto ‘Together sounds better’, attraverso cui supportiamo il Conservatorio della Svizzera italiana nel dare lezioni di musica agli utenti della Fondazione Provvida Madre, che si occupa di bambini e adulti con disabilità», conclude il Co-Ceo.

Gli esempi sono ancora tanti. Tutto porta a comprendere il significato del motto “Precious to us” di Argor-Heraeus. Un motto che riassume l’impegno a 360 gradi e sottolinea quanto l’azienda abbia a cuore il tema della responsabilità, prezioso almeno quanto i metalli lavorati.

Il Factbook sulla sostenibilità di Argor-Heraeus è disponibile all’indirizzo precioustous.com.

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