TM   Settembre Sostenibilità 2024

Cruciale non solo per grandi aziende

Se la sostenibilità è, ormai universalmente, un tema centrale per le organizzazioni pubbliche e private, con quali sfide si misurano le Pmi del territorio ticinese che abbracciano il trend? Le riflessioni di Giovanni Facchinetti, fondatore e managing director di Positive Organizations.

di Maria Antonietta Potsios

Corrispondente Svizzera Romanda

© Schweiz Tourismus/Renato Bagattini
© Schweiz Tourismus/Renato Bagattini.

Miglioramento della reputazione aziendale, riduzione dei rischi, maggiore fidelizzazione dei clienti, accesso a nuovi mercati, capitali e talenti, incremento della redditività a lungo termine… se i vantaggi dell’integrazione dei principi Esg nella strategia aziendale e nel business model sono sempre più riconosciuti, non solo in termini di impatto sociale e ambientale positivi, ma anche di potenziamento della performance economica, ci si potrebbe chiedere se il ritorno sia sufficiente da giustificare un investimento in sostenibilità anche nel caso delle aziende di un tessuto imprenditoriale come quello ticinese, fatto quasi esclusivamente di medie e, soprattutto, piccole e micro realtà.

«È vero che i centri di decisione delle grandi aziende con una forte presenza in Ticino, come banche, assicurazioni e telecomunicazioni, si trovano in Svizzera romanda o tedesca, ma oggi praticamente tutte le aziende sono confrontate a questi temi. Qui come ovunque nel mondo», esordisce Giovanni Facchinetti, fondatore e managing director di Positive Organizations, società di consulenze Esg con sede a Lugano. Dal 2015, con il suo team di professionisti specializzati, offre servizi di advisory strategico e soluzioni personalizzate per il raggiungimento di risultati misurabili negli ambiti economici, sociali, ambientali e di governance.

«Prima di tutto, adottare pratiche di sostenibilità migliora la reputazione e il valore dell’azienda e dei suoi brand, aumentando la fiducia di clienti e stakeholder. Le aziende che inseriscono formalmente pratiche di sostenibilità tendono a essere più resilienti, riducendo i rischi legati a fattori ambientali e sociali. Inoltre, l’adozione di pratiche sostenibili può portare a significativi risparmi, ad esempio tramite l’efficienza energetica e la riduzione di rifiuti e sprechi. Infine, la sostenibilità attrae talenti e investitori, poiché sempre più persone e istituzioni cercano di lavorare con realtà che condividono valori etici e di gestione responsabile», prosegue Giovanni Facchinetti che possiede un’inusuale combinazione di know-how in business internazionale, con oltre 25 anni nell’industria dei beni di largo consumo e del luxury in multinazionali globali, unito a un background multiculturale (con lunghi periodi di permanenza in America Latina e in Asia), insieme a una formazione accademica e, ormai, a una consolidata esperienza nella consulenza Esg.

Per le aziende ticinesi, i temi più rilevanti in ambito Esg includono il monitoraggio e la riduzione delle emissioni, la gestione della supply chain, il benessere dei dipendenti e gli impatti sul territorio e la rendicontazione dei progressi nell’ambito. La ragione primaria è la sempre maggior richiesta di informazioni da parte di clienti e investitori.

Giovanni Facchinetti

Giovanni Facchinetti

Fondatore e managing director di Positive Organizations

Implementare una strategia di sostenibilità può però comportare sfide significative, specialmente per le molte piccole aziende del territorio che possono trovare ‘poco sostenibile’ allocare il tempo e le risorse – umane e materiali – necessarie. «Inoltre, orientarsi tra le numerose normative e gli standard Esg è veramente complicato. Un altro ostacolo significativo è il cambiamento culturale: per integrare la sostenibilità in modo efficace, è infatti essenziale che tutta l’organizzazione, soprattutto i vertici, sia aggiornata, allineata e motivata a seguire queste pratiche», commenta il managing director di Positive Organizations. Difficoltà che si rispecchiano nei principali ambiti in cui le aziende del territorio cercano assistenza e supporto: la misurazione e il reporting delle performance Esg, l’inventario delle emissioni di gas effetto serra e il relativo percorso di decarbonizzazione, l’implementazione e il monitoraggio delle pratiche sostenibili nella catena di fornitura e la formazione e la sensibilizzazione dei dipendenti. «La misurazione e il reporting sono cruciali per monitorare i progressi e comunicare gli impatti agli stakeholder in modo oggettivo, completo e senza pericolosi scivoloni nel greenwashing. La decarbonizzazione è indispensabile per il Net Zero dettato dalla Legge sul Clima e sull’Innovazione approvata dalla popolazione nel 2023. La gestione sostenibile della supply chain è essenziale per garantire che i fornitori rispettino standard ambientali e sociali elevati e che forniscano dati in relazione all’impatto ambientale dei propri prodotti e servizi. Infine, la formazione dei dipendenti è imprescindibile per creare una cultura aziendale orientata alla sostenibilità, assicurando che tutti siano coinvolti e consapevoli del loro ruolo nel raggiungimento degli obiettivi Esg», spiega Giovanni Facchinetti.

Le aziende che adottano un approccio proattivo non solo contribuiranno positivamente all’ambiente e alla società, ma otterranno anche vantaggi competitivi significativi nel lungo periodo. Ed è dimostrato da diversi autorevoli studi come il valore di un’azienda possa aumentare significativamente con l’adozione di buone pratiche di sostenibilità.

A oggi, fra i più utili strumenti di misurazione qualitativi e quantitativi per aiutare le aziende a raccogliere dati accurati e a creare report dettagliati sulle performance Esg, ci sono il Global Reporting Initiative (Gri), il Carbon Disclosure Project (Cdp), la piattaforma EcoVadis, il Corporate Sustainability Assessment di Standard & Poor e gli European Sustainability Reporting Standards (Esrs) nell’ambito della Csrd europea. «Inoltre è importante adottare metodologie di valutazione del ciclo di vita (Lca) per comprendere l’impatto ambientale complessivo dei prodotti e dei processi. Infine, incoraggiamo le aziende a stabilire indicatori chiave di prestazione (Kpi) chiari e a utilizzare tool digitali per monitorare i progressi in tempo reale», aggiunge il fondatore di Positive Organizations.

Considerando il contesto attuale e le sfide globali legate proprio alla sostenibilità, le prospettive per le aziende ticinesi che la abbracciano possono dunque essere ritenute molto promettenti. «La crescente consapevolezza dei consumatori e delle istituzioni riguardo alle questioni ambientali e sociali spinge ormai le aziende a essere più trasparenti e responsabili. Inoltre, le politiche governative e le normative internazionali stanno sempre più incentivando la tendenza, destinata a crescere ulteriormente, con un aumento delle opportunità di mercato per le aziende che si posizionano come leader in sostenibilità. Quelle che adottano un approccio proattivo non solo contribuiranno positivamente all’ambiente e alla società, ma otterranno anche vantaggi competitivi significativi nel lungo periodo. Ed è dimostrato da diversi autorevoli studi come il valore di un’azienda possa aumentare significativamente con l’adozione di buone pratiche di sostenibilità», conclude giovanni Facchinetti.

In sintesi, le buone pratiche di sostenibilità non solo migliorano l’impatto ambientale e sociale di un’azienda, ma possono anche rafforzarne la posizione finanziaria, competitività e capacità di attrarre investimenti e talenti. Questo crea un ciclo virtuoso che porta a un aumento complessivo del valore aziendale. In Ticino, come ovunque nel mondo.

Locarno Film Festival
© Switzerland Tourism / Christian Meixner

Da poco calato il sipario sulla 77esima edizione del Locarno Film Festival, si lavora già dietro le quinte per promuovere i film che qui hanno debuttato, seguire l’industry dei professionisti, prepararsi al nuovo anno e anche per garantire quella sostenibilità che rappresenta una vera sfida per i grandi eventi internazionali. Da tempo impegnato a migliorare le sue pratiche per mitigare la portata della propria impronta ambientale, consolidando al contempo il proprio impatto sociale e sostenendo le economie locali, da quest’anno il Locarno Film Festival per fare un ulteriore salto di categoria si è rivolto alla consulenza di Positive Organizations. «La reputazione e il prestigio mondiale del Festival, uniti al suo impegno per la sostenibilità, si allineano perfettamente con la nostra missione di supportare le organizzazioni nel generare un impatto sociale, ambientale ed economico positivo. Con questa collaborazione puntiamo a fare in modo che questo storico evento culturale operi in modo sempre più responsabile verso l’ambiente e il territorio, portando un importante messaggio al settore dei grandi eventi e all’industria cinematografica», commenta Giovanni Facchinetti. Un impegno condiviso per creare emozioni ed esperienze che non solo possano nutrire la settima arte e il mondo della cultura, ma anche dare un contributo tangibile alla comunità in cui il Locarno Film Festival opera.

 

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