TM   Novembre 2023

La curiosa storia degli Nft

Passare dall’hype dello scambio di artwork digitali alla creazione di uno strumento di ingaggio e protezione del consumatore. Ecco una breve storia degli Nft. Un’analisi di Frank Pagano, azionista di Tokenance, Senior Partner di Jakala, Contributor de Il Sole 24 Ore.

Francesco Pagano

di Francesco Pagano

Frank Pagano, azionista di Tokenance, Senior Partner di Jakala, Contributor de Il Sole 24 Ore

Un Nft, ovvero un gettone non fungibile, è un’unità digitale registrata su blockchain che certifica il passaggio di un asset. È quindi la rappresentazione digitale e certificata di qualcosa, i cui movimenti si possono tracciare in virtuale, per difenderne l’autenticità e provare la bontà dello scambio tra due attori, non è un contratto di proprietà, e non mette un prodotto dentro la blockchain, per garantirne lo storage, che avviene comunque su server decentralizzati e protetti. Associato a uno smart contract, contiene un ‘pointer’ (un link) per recuperare beni e benefici acquistati, e ridistribuisce il ricavato di ogni transazione, in automatico e per sempre, come dagli accordi codificati alla sua creazione, secondo il principio ‘code is law’.

Diventati popolari con i ‘cripto-gattini’, ovvero immagini digitali in due dimensioni usati sui social media o venduti su Open Sea, gli Nft si sono arricchiti di contenuti, benefici e diritti, andando a governare il rapporto tra azienda e fan, e permettendo a marche o artisti di beneficiare dall’enorme mercato secondario, oggi in mano a speculatori e piattaforme.

Crypto Kitty
Una rappresentazione grafica di un Nft di OpenAI.

Quello che si è verificato negli ultimi 12-18 mesi è il passaggio dell’Nft da veicolo di protezione di asset puramente digitali, alla cura di asset fisici e digitali, ovvero phygital. Renault ha svelato durante Viva Tech il progetto ‘Human 1st’, cioè un’autovettura elettrica, che si accompagna a un Nft dinamico, capace di recepire e proteggere tutte le informazioni dell’auto, risolvendo una volta per tutte l’asimmetria di informazione che si verifica a ogni passaggio di proprietà e, in ultima analisi, rendendo certo il valore residuo del veicolo durante tutta la sua esistenza. Renault diventa l’arbitro dell’esistenza di ogni ‘H1’, condividendo in trasparenza i dati della propria creatura ‘live’ con il primo proprietario, il secondo, e così via, ed efficientando tutta la rete di assicurazioni e mercato dell’usato, oltre a stimolare il rientro della vettura nei propri dealer per ogni passaggio significativo nell’esistenza dell’automobile. Un’intera industria viene bonificata ed efficientata grazie ad uno strumento che tutela marca e fan. L’Nft è diventato uno strumento B2B.   

È sicuramente uno strumento che necessita di regolamentazione e che si svilupperà ulteriormente, ma che ha già cambiato il mondo. ‘La potenza è nulla senza controllo’ recitava un vecchio slogan degli pneumatici Pirelli. Gli Nft sono strumenti fluidi e veloci, potenti in tutte le loro più svariate applicazioni. Ed è per questo motivo che hanno bisogno di regole, soprattutto nella parte di comunicazione al consumatore, al fine di essere chiari sulle loro promesse, e per gestire al meglio potenziali speculazioni nel mercato secondario, attraverso un giusto set-up dello smart contract. Le verifiche su identità degli utenti (Kyc) e regole antiriciclaggio (Aml), sono un must. Poi, chiarezza sulla proprietà intellettuale di un asset, la presenza di un programma di assicurazione sugli Nft contro qualsiasi errore, e un ottimo servizio di customer service. Le regole ci vogliono, ma senza rallentare la crescita, con anche gli operatori consapevoli che non tutto debba diventare un Nft.

Passino i gattini, se portano traffico e affari, ma gli Nft possono affinarsi per diventare uno strumento di condivisione del valore, e di gestione efficiente delle spese di marketing, in tutta sicurezza. L’arte ha fatto un passo in avanti grazie agli Nft, se si pensa alle royalties che gli artisti possono continuare a collezionare, senza i filtri dei galleristi e con visibilità sul mercato secondario. Il commercio si svilupperà grazie a un rapporto più diretto tra brand e fan. Gli Nft hanno il potenziale di efficientare e velocizzare tutti i mercati, dalla finanza a quello dell’energia o della mobilità, se si pensa a gemelli digitali dinamici, collegati con Ai e IoT al mondo fisico, di appartamenti, condutture, sistemi complessi come autostrade e traffico aereo, e così via. Se dunque ora si è imparata l’arte, è già tempo di metterla da parte.