Big things start small. È questo il motto di Airtree Ventures, società australiana di Venture Capital che di grandezza se ne intende, vantando nel suo portafoglio diversi unicorni, incluso il programma di progettazione grafica Canva, la cui ultima valutazione è pari a 40 miliardi di dollari. E anche la piattaforma di Nft Immutable (2,4 miliardi) e quella di link-in-bio LinkTree (1,3 miliardi).
Una premessa: negli ultimi anni, nonostante gli alti e bassi del Venture Capital, il ‘mercato secondario’ si è rivelato particolarmente dinamico. Alcuni player hanno sfruttato l’aumento dell’attività per incrementare le proprie posizioni nelle società in portafoglio più promettenti. Ma c’è anche chi ha seguito strategie differenti, tra cui Airtree Ventures. La società con sede a Sydney, infatti, ha utilizzato le ‘vendite secondarie’ per ridurre le proprie partecipazioni e ottenere liquidità.
Il motivo? Airtree mira a generare rendimenti durante l’intero ciclo di vita di un progetto, provando a realizzare alcuni disinvestimenti in tempistiche minori rispetto ad altri player. “Fin dall’inizio, vogliamo dedicare al processo di Exit la stessa energia e la stessa attenzione che dedichiamo al processo di finanziamento”, ha spiegato Craig Blair, cofondatore e partner della società australiana, in un’intervista a TechCrunch.
Ad oggi, Airtree dichiara 1,3 miliardi di funds under management. Le sue risorse vengono impiegate secondo una precisa filosofia, come dichiarato: “Investiamo in fase seed e vediamo il potenziale dove altri sfugge. Crediamo nella vostra visione del futuro dell’impresa, non in quella attuale. A volte questo richiede un salto nel vuoto”. Un salto che Airtree ha fatto più volte, arrivando a lavorare con oltre cento aziende tecnologiche in rapida crescita, localizzate soprattutto in Australia e Nuova Zelanda. Puntare su realtà in fase seed, naturalmente, non consente di ottenere rendimenti con la stessa frequenza di molti altri investimenti più tradizionali. Così, nel corso degli anni, Airtree ha iniziato a cercare modi alternativi per ottenere liquidità.
Torniamo quindi indietro nel tempo, per ripercorrere l’evoluzione di uno dei primi progetti e capire come si sia sviluppato l’approccio della società. Nel 2015, Airtree ha investito nel round di Serie A da 6 milioni di dollari di Canva. Blair ha spiegato che l’azienda ha ridotto la sua partecipazione nella start up nel 2021, quando la società è stata valutata 39 miliardi di dollari. Un’operazione emblematica che ha permesso di arrivare a una nuova consapevolezza: non c’è una regola fissa relativamente al tempismo con cui si decide di ridurre le partecipazioni. Il numero uno di Airtree è stato chiaro: “Guardiamo alla posizione del fondo e al ruolo di quella società all’interno del fondo e pensiamo: se vendessimo oggi a quel prezzo, a quale tipo di valore futuro rinunceremmo?”.
Conviene ottenere della liquidità immediata o aspettare un rendimento a più lungo termine? Tutte questioni da risolvere di volta in volta, guardando alla singola iniziativa.
Tutto questo senza perdersi il successo finale, considerando che Airtree tende comunque a mantenere sempre la maggioranza delle proprie partecipazioni. Certo, la strategia presenta anche degli effetti collaterali, perché disinvestendo in tempistiche rapide si rischia di rinunciare, almeno in parte, a importanti rivalutazioni che si avrebbero potenzialmente nel lungo periodo.
Guardando allo stato di salute del Venture Capital australiano, il 2023 è stato un anno complicato (così come nel resto del mondo). Gli investimenti totali in start up locali sono stati pari a 2,54 miliardi di dollari, rispetto ai 5,44 del 2022, secondo i dati recentemente pubblicati da Kpmg. Quest’ultima ha tuttavia sottolineato che qualsiasi segnale di stabilità economica potrebbe portare a un improvviso cambiamento nel sentiment degli investitori. Ma a prescindere dal contesto del settore, player come Airtree continuano a operare per sostenere gli unicorni del futuro.
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