TM   Febbraio 2025

Dall’altra parte, con diplomazia

Il Consolato generale di Svizzera a Milano è un punto di contatto per circa trentacinquemila cittadini svizzeri, ed inoltre per chi voglia approfondire i valori, le competenze e la neutralità della Confederazione in un contesto culturale, economico e geopolitico sempre più ricco e anche più complesso. Una conversazione con il Console Generale, Stefano Lazzarotto.

di Simona Manzione

Responsabile editoriale Ticino Management Donna

© Zermatt Matterhorn/Pascal Gertschen
Il Cervino, con la sua caratteristica cima piramidale, che culmina a 4478 m e sovrasta la località italiana di Breuil-Cervinia e quella elvetica di Zermatt. La fusione dei ghiacciai, come effetto dei cambiamenti climatici, ha determinato la necessità di rivedere, proprio ai piedi del Cervino, la linea di confine tra Svizzera e Italia. I due Paesi hanno in comune circa settecento chilometri. © Zermatt Matterhorn/Pascal Gertschen.

Circa il 10% della popolazione svizzera vive al di fuori dei confini nazionali. Una ‘Quinta Svizzera’ che ingloba pressappoco 800mila cittadini. Di questi, 50mila sono in Italia, con una concentrazione nelle regioni del Nord, per le quali il Consolato generale di Svizzera a Milano è la rappresentanza di riferimento.

Questo consolato è una delle quasi duecento rappresentanze (tra cui si annoverano ambasciate, missioni permanenti presso le organizzazioni internazionali, consolati e uffici di cooperazione), di cui dispone il Dipartimento federale degli affari esteri, che coordina e definisce, su mandato del Consiglio federale, la politica estera della Svizzera, persegue gli obiettivi di politica estera, tutela gli interessi del Paese e promuove i valori svizzeri. La missione del Consolato generale di Svizzera a Milano è quella di promuovere gli interessi politici, economici e culturali della Svizzera nella circoscrizione nel Nord Italia e di favorire le relazioni transfrontaliere svizzero-italiane. Il Consolato generale facilita le relazioni commerciali, sostiene le imprese italiane e svizzere e mira a rafforzare la cooperazione in tutti i settori dell’educazione, della scienza e delle arti.

Attraverso il suo lavoro di pubbliche relazioni rappresenta l’immagine della Svizzera come un Paese innovativo, competitivo e sostenibile nel cuore dell’Europa. Allo stesso tempo, il Consolato generale è anche punto di riferimento non solo per la grande comunità svizzera residente nel Nord Italia, ma anche per i viaggiatori d’affari e i turisti svizzeri che hanno bisogno di assistenza consolare.

Signor Console Generale, nel mese di agosto del 2023 ha assunto la sua nuova carica presso il Consolato generale di Svizzera a Milano. Come si inserisce questo mandato nel solco della sua carriera che, iniziata nel 1988, l’ha portata in Iran, Libia, Macedonia del Nord, Oman, Armenia, oltre che a Roma e Berna?
Mentirei se dicessi che questa svolta professionale fa parte di un disegno ad ampio respiro sul lungo termine. Lavorare per il Dipartimento federale degli affari esteri come diplomatico, implica un alto grado di flessibilità, ma offre altresì delle splendide opportunità. Ho colto quella di Milano quando questa si è presentata. Avendo trascorso gran parte del mio percorso lavorativo nel sud e nell’est del mondo, trovarmi a Milano in fine di carriera è un po’ un ritorno alle origini. Una quadratura del cerchio insomma.

Più di 50mila cittadini svizzeri risiedono in Italia. Quanti di questi, distribuiti nelle varie regioni di sua competenza, fanno capo al Consolato svizzero di Milano?
Poco più di 35mila delle nostre concittadine e dei nostri concittadini residenti in Italia sono registrati da noi a Milano. Quasi 20mila nella sola Lombardia. Seguono Piemonte, Veneto, Emilia-Romagna, Liguria, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia e Valle d’Aosta. Sono però senz’altro di più: non tutti i nostri compatrioti si annunciano infatti presso la rappresentanza diplomatico/consolare competente.

La collaborazione, ma anche la competizione, avviene spesso a livello macroregionale. È legittimo pensare che il primato della Svizzera nell’innovazione dipenda anche dal fatto che le nostre regioni sono interconnesse in modo ottimale. E questo non solo con l’Italia ma anche con altri Paesi confinanti

Stefano Lazzarotto

Stefano Lazzarotto

Console Generale di Svizzera a Milano

Quali sono le principali aree di attività, atte a rispondere alle esigenze dei cittadini svizzeri in Italia, svolte dal Consolato da lei presidiato?
Tra i principali servizi offerti ai nostri connazionali si annoverano il rilascio di documenti d’identità, la gestione del Registro degli Svizzeri all’estero, il trattamento di cambiamento di stato civile (matrimonio, nascita, adozione, riconoscimento di figli, divorzio, decesso, ecc.) e la protezione consolare, ad esempio in caso di infortunio, malattia, decesso, detenzione, catastrofi naturali, oppure, ancora, il sostegno alle vittime di crimini.

Una prestazione molto apprezzata dalle Svizzere e dagli Svizzeri che vivono in regioni al di fuori della Lombardia è quella della biometria mobile, ossia la raccolta di dati biometrici necessari all’emissione di documenti di identità. Grazie a questa iniziativa siamo noi ad andare incontro ai loro bisogni e non viceversa. Negli ultimi due anni siamo stati a Torino, Genova, Bologna e Verona. Si tratta di contatti importanti per conoscere ed interagire con la comunità svizzera più distante da Milano. Organizziamo inoltre eventi e attività di vario genere, che favoriscono gli scambi e che promuoviamo attraverso i nostri canali social.

Ad affiancarla, è il Console Generale Aggiunto Nicola Felder che, come lei, ha origini ticinesi. La particolare circostanza – probabilmente un unicum – della provenienza da uno stesso Cantone, e per di più, un cantone di confine con il Paese in cui si esercita il mandato, ha un’importanza pratica e/o simbolica o risulta irrilevante?
Irrilevante non lo è di sicuro. Sembra quasi scontato sottolinearlo, ma l’affinità con la realtà italiana, che in Ticino si coltiva già in tenera età e a vari livelli (giornalistico/televisivo, culturale, turistico, sportivo, ecc.) ci facilita il lavoro sia sul piano concettuale che in quello pratico di tutti i giorni. Provenire da regioni di confine può anche facilitare la comprensione delle dinamiche transfrontaliere. Una realtà che è importante integrare nel nostro lavoro, visto che ben tre Cantoni – Ticino, Grigioni e Vallese – confinano con l’Italia. Nella nostra squadra ci sono poi collaboratrici e collaboratori provenienti da altre regioni linguistiche della Svizzera che si esprimono quotidianamente in italiano. È un bell’esempio del plurilinguismo che contraddistingue il nostro Paese e della promozione dell’italianità.

Milano è, con Parigi, il posto a carattere permanente più antico della rete diplomatico-consolare svizzera. Dalla creazione del consolato a Milano nel 1798 diversi eventi, nazionali e internazionali, hanno segnato l’attività consolare svizzera nella penisola e in modo particolare nel Nord Italia. Qual è oggi la realtà con cui deve interfacciarsi, nello svolgimento delle sue funzioni, sia reattivamente che proattivamente?
Proattivamente una delle sfide più stimolanti è quella di ancorare le nostre attività al contesto e alle varie realtà territoriali di nostra competenza, al fine di interagire maggiormente. Nel fare ciò i contatti con i principali attori presenti (autorità, organizzazioni svizzere, settore informale, diaspora svizzera, ecc.) sono imprescindibili. Il Consolato ha moltiplicato delle iniziative in collaborazione per esempio con il Comune di Milano e gli attori del Centro Svizzero e le Scuole svizzere. Sul piano diplomatico, le relazioni bilaterali fra i due Paesi sono molto buone e negli ultimi anni sono progredite in modo molto positivo. Da questo contesto traiamo benefici anche sul piano regionale, dove gli scambi sono intensi e proficui.

Penso alle visite e ai tavoli di lavoro esistenti, ed in modo particolare a quelle tra le autorità esecutive e legislative del Canton Ticino e la Lombardia e altre regioni italiane.

Vicinanza geografica e la condivisione di oltre 700 chilometri di confine rendono il legame tra Svizzera e Italia piuttosto stretto, con implicazioni sul piano economico, sociale, politico e culturale. Le diverse sinergie a più livelli sono favorite da una serie di accordi bilaterali. Tra gli ambiti di spicco, si annoverano innovazione, finanza e fintech, ricerca, formazione, trasporti, energia. Possiamo parlare di alcuni di essi dai quali il Ticino è particolarmente toccato?
Le relazioni tra i due Paesi sono forti e molto variegate. Basti pensare che nel 2024 l’Italia si è confermata terzo partner commerciale della Svizzera a livello mondiale.

Gli ecosistemi delle singole industrie sono transfrontalieri e l’accostamento con l’immagine di una “tecnopoli dei laghi” sull’asse Ticino-Lombardia, coniata in altra sede, mi sembra particolarmente calzante. Oggigiorno la collaborazione, ma anche la competizione, avviene spesso a livello macroregionale. È legittimo pensare che il primato della Svizzera nell’innovazione dipenda anche dal fatto che le nostre regioni sono interconnesse in modo ottimale. E questo non solo con l’Italia ma anche con altri Paesi confinanti. Un esempio particolarmente promettente di queste sinergie transfrontaliere è quello della digitalizzazione del settore agroalimentare, che fornisce strumenti innovativi per affiancare gli agricoltori e gli stakeholder nella gestione delle loro aziende.

Ne derivano, tra le altre cose, riduzione del dispendio amministrativo, aumento della sicurezza dei dati e un più efficiente utilizzo delle risorse.

Lo Swiss Business Hub Italy rappresenta a Milano l’agenzia ufficiale di promozione degli investimenti e del commercio internazionale Switzerland Global Enterprise (S-GE). Facente parte del Consolato generale svizzero a Milano, ha il compito di implementare le strategie di esportazione svizzere in Italia e di promuovere la piazza economica svizzera. In particolare, è il punto di contatto chiave per le Pmi della Svizzera e del Liechtenstein che desiderano esplorare opportunità di business, nello specifico esportazione, nel mercato italiano. Che cosa viene fatto all’atto concreto dall’Hub per affiancare le aziende svizzere in Italia e valorizzare dunque la Svizzera come piazza economica e di investimenti?
I servizi del nostro hub e di Switzerland Global Enterprise sono molto apprezzati dalle aziende esportatrici. Solo a Milano sosteniamo ogni anno oltre centocinquanta aziende di tutti i settori in progetti specifici di esportazione. In questo ruolo aiutano i molti anni di esperienza del team e la vasta rete di contatti che è stata creata.

Nell’ambito della promozione della localizzazione e degli investimenti, identifichiamo progetti imprenditoriali altamente innovativi in Italia in vista di possibili investimenti in Svizzera, e ciò nel rispetto delle indicazioni dei Cantoni. In tale ottica è fondamentale collaborare strettamente con gli Uffici cantonali della promozione economica, in particolare con i nostri referenti a Bellinzona.

Stefano Lazzarotto
Sopra, Stefano Lazzarotto,, Console Generale di Svizzera a Milano.

In vista di Milano-Cortina 2026, come si profila la Svizzera e quali sono le attività in cui è attivo il Consolato svizzero a Milano?
Già nel 2023 il Consiglio federale aveva deciso di cogliere l’occasione di questo evento per promuovere la Svizzera, e tutelarne gli interessi. Lo strumento ben rodato della House of Switzerland permetterà di valorizzare la cultura, l’innovazione e lo spirito sportivo della Svizzera, in stretta collaborazione tra attori del settore pubblico e privato.

Una delle sfide principali sarà quella di riuscire a far vivere la realtà olimpica ad un largo pubblico anche nel centro di Milano, lontano da Cortina dove si svolgerà la maggior parte delle manifestazioni. Le idee però non ci mancano!

In conclusione, qual è il suo bilancio ad un anno e mezzo dal suo insediamento? E quali i propositi legati al tempo che la separa dalla conclusione del suo mandato?
È molto positivo. E ciò anche grazie al sostegno e alle ottime condizioni quadro offerte dalla Città di Milano e dalla Regione Lombardia, che ci permettono di svolgere al meglio il nostro lavoro.

Ma il bello deve ancora venire. Fra i progetti più appassionanti, come detto, ci sono le Olimpiadi invernali 2026, che sono ormai quasi alle porte.

Console Generale di Svizzera a Milano
Console Generale di Svizzera a Milano.

È nel Centro Svizzero di Piazza Cavour che hanno sede le principali istituzioni che rappresentano la Svizzera nel capoluogo lombardo: il Consolato generale di Svizzera, l’Istituto Svizzero di Roma, la Camera di Commercio Svizzera in Italia, Svizzera Turismo, la Società Svizzera, la Radiotelevisione Svizzera di lingua italiana. Fin dall’inizio del 1900 gli Svizzeri di Milano si adoperarono per dare alla Comunità Svizzera residente in questa città una propria sede. Ve ne furono una in via Disciplini (ma l’edificio fu distrutto durante la Seconda guerra mondiale), una provvisoria in via Gesù e, finalmente in via definitiva, nell’attuale edificio, per costruire il quale furono incaricati gli architetti Armin Meili e Giovanni Romano. Nel 1951 fu inaugurata la cosiddetta “Casa Bassa”, sede della Società Svizzera, del Consolato generale, della Camera di Commercio, dell’Ufficio Nazionale del Turismo e di un gruppo industriale svizzero; nel 1952 seguì l’inaugurazione della “Torre”, avvenimento che suscitò la curiosità della popolazione milanese. I due edifici (con i 4 piani della Casa Bassa e i venti della Torre) hanno una superficie di 15mila metri quadrati.

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