Quella delle Gallerie dell’Accademia di Venezia è la prima esposizione che esplora i periodi che Willem de Kooning (1904-1997) trascorse in Italia nel 1959 e nel 1969 e il profondo impatto che ebbero sul suo lavoro, testimoniato da 75 opere che ne fanno la più grande retrospettiva dell’artista mai organizzata in territorio italiano. In particolare, grazie all’osservazione diretta dei dipinti e delle sculture classiche ma anche al lavoro dei suoi nuovi amici artisti italiani, de Kooning trasse un nuovo modo di guardare e di dare vita al suo medium. Lo attestano ad esempio i suggestivi disegni Black and White Rome realizzati nel primo lungo soggiorno nella capitale nel 1959, presentati insieme a tre dei Pastoral Landscapes più noti, Door to the River, A Tree in Naples e Villa Borghese.
In uno spazio dedicato alla scultura si possono ammirare 13 piccoli bronzi creati dopo un incontro casuale con un amico scultore a Roma, primi esperimenti con l’argilla che portarono de Kooning a produrre un consistente corpus di opere a New York fra il 1972 e il 1974.
L’esposizione apre anche un dialogo tra pittura e scultura con i disegni degli anni ’60-70, fra cui i quattro eseguiti a Spoleto nel 1969, insieme a una selezione complementare di lavori intimi e gestuali. Il percorso si conclude con una selezione degli ultimi dipinti di fine anni ’80, in cui il linguaggio della forma tridimensionale viene trasfigurato in una nuova poesia astratta, tra le opere più sublimi di de Kooning, in cui riecheggiano accenni alla composizione barocca.
Gallerie dell’Accademia di Venezia
Fino al 15 settembre
In apertura, una veduta della mostra / © 2024 The Willem de Kooning Foundation, SIAE. Photograph by Matteo de Fina, 2024.