TM   Ottobre 2024

Superman… non esiste!

Il settore degli ascensori è fortemente legato all’attività edilizia di un Paese, ma soprattutto alla manutenzione di tutti gli impianti già installati, che fanno la vera differenza. L’analisi di Beat Keiser, Head of Equities, Rothschild & Co Bank, Wealth Management.

beat Keiser

di Beat Keiser

Responsabile Equity di Bank Rothschild&Co

Il mercato globale degli ascensori è fortemente consolidato: le quattro maggiori aziende – Otis, Schindler, Kone e Tk Elevator – controllano circa il 60% del mercato. Il modello di business di Schindler copre l’intero ciclo di vita di un ascensore: dall’installazione alla manutenzione fino alla modernizzazione.

Costruzione e manutenzione. La domanda di nuovi impianti dipende dall’attività edilizia. Sebbene gli ascensori rappresentino solo una piccola parte dei costi di costruzione (meno del 5%), hanno una durata di vita di 25 anni o più. I ricavi una tantum derivanti dai nuovi impianti rappresentano circa il 40% delle entrate di Schindler. Schindler ha installato circa 2 milioni di ascensori e scale mobili in tutto il mondo e possiede contratti di manutenzione in numero simile.

Le attività di manutenzione rappresentano invece il 45% delle entrate e generano la maggior parte dei profitti. Una volta completato e occupato un edificio, il funzionamento affidabile degli ascensori diventa essenziale. Per questo la manutenzione regolare è obbligatoria. La maggior parte dei contratti di manutenzione rappresenta una piccola parte dei costi operativi complessivi di un edificio, ma i margini di profitto sui contratti di manutenzione superano il 20%. Ancora meglio: i contratti vengono pagati in anticipo.

Attualmente, circa un terzo degli ascensori Schindler è connesso in rete. I sensori rilevano vibrazioni indesiderate e consentono una manutenzione predittiva. Ciò ottimizza la disponibilità degli impianti. Gli impianti connessi giustificano anche prezzi di manutenzione più elevati. Ottime prospettive quindi per l’azienda.

Modernizzazione. Questo segmento rappresenta circa il 15% del fatturato complessivo e ha un margine di profitto leggermente superiore a quello dei nuovi impianti. La vendita una tantum di nuove installazioni rafforza la base del portafoglio impiantistico, garantendo decenni di entrate ricorrenti dalla manutenzione, con un’elevata trasparenza dei ricavi.

Il settore degli ascensori è un mercato oligopolistico, in cui i principali attori agiscono in modo razionale. Le differenze tra i fornitori sono spesso sottili, l’offerta di prodotti è comparabile e le innovazioni tecnologiche rapidamente copiate.

Il settore degli ascensori è un’attività solida, in cui i costi una tantum giocano un ruolo minore e si beneficia a lungo termine di entrate ricorrenti dalla manutenzione. Finché non si svilupperanno superpoteri, c’è solo un rischio minimo che gli ascensori diventino obsoleti

Schindler si concentra maggiormente sull’Europa, Kone sulla Cina e Otis e Tk Elevator sul continente americano. Per ampliare la base dei loro impianti installati, le aziende si concentrano spesso sui Paesi con un’elevata attività edilizia. L’ultima ‘conquista’ in tal senso è stato il mercato cinese, e resta da vedere come evolverà.

Lezioni dal passato. La gestione e la cultura aziendale sono altri fattori distintivi fondamentali che hanno un impatto significativo sulla redditività e sulla crescita. In passato, i margini per i nuovi impianti di Schindler erano inferiori a quelli del leader del settore Otis, situandosi nell’intervallo di una singola cifra percentuale. Per colmare questa lacuna, Schindler ha sviluppato un piano per la modularizzazione dell’offerta di prodotti. Sebbene il piano fosse promettente in teoria, la sua attuazione è fallita. I clienti sono stati confrontati con troppe opzioni, il che ha portato a scorte eccessive e a una complessità produttiva non necessaria. Il risultato è stato che il sistema di gestione delle scorte non è più riuscito a gestire in modo efficiente le innumerevoli parti.

Questi problemi si sono manifestati contemporaneamente ai problemi della catena di approvvigionamento causati dal Covid e all’aumento dei prezzi delle materie prime, peggiorando ulteriormente i margini per i nuovi impianti. Inoltre, nel reparto vendite venivano spesso concessi sconti sui prezzi di listino, sacrificando gli aumenti di prezzo giustificati per raggiungere obiettivi personali.

Turnaround. A fine 2021, il CdA di Schindler ha lanciato l’allarme e Silvio Napoli è stato richiamato alla carica di Ceo. Nel 2022, il margine operativo del gruppo Schindler è sceso per la prima volta dal 2007 sotto la soglia del 10%. Napoli ha subito adottato misure per migliorare la situazione. È atteso un miglioramento a lungo termine della redditività, passando dall’attuale livello al 10%.

Il settore degli ascensori è un’attività solida, in cui i costi una tantum giocano un ruolo minore e si beneficia a lungo termine di entrate ricorrenti dalla manutenzione. Finché non si svilupperanno superpoteri, c’è solo un rischio minimo che gli ascensori diventino obsoleti.

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