Per quindici anni Antoine Bourdelle (1861-1929) scolpì marmi per Rodin (1840-1917), che assediato dalle commissioni si appoggiava a una dozzina di praticanti. Nipote di uno scalpellino e figlio di un ebanista, il giovane dimostrava un talento che, malgrado l’indisciplinatezza del carattere, fece vedere in lui al maestro un “apripista per il futuro”. I loro percorsi, paralleli e spesso sovrapposti, si ritrovano uniti nella grande mostra al Musée Bourdelle di Parigi, un luogo già di per sé affascinante, che ingloba edifici costruiti tra il 1878 e il 1992, collegati da tre giardini pieni di sculture in bronzo, fra i quali proprio l’ex atelier dove Bourdelle scolpì per oltre quattro decenni. Attraverso più di 160 opere, tra cui 96 sculture, 38 disegni, 3 dipinti e 26 fotografie, il dialogo proposto rivela affinità e reciprocità, ma anche divergenze e antagonismi di questi due creatori di due universi plastici portatori dei grandi temi della modernità.
Musée Bourdelle
Fino al 2 febbraio 2025