TM   Settembre 2025

Ostacoli fatali al commercio

Il mancato aggiornamento del Mutual Recognition Agreement, garantito dai Bilaterali III, infliggerebbe un duro colpo all’industria svizzera, pilastro dell’export elvetico, già sotto forte pressione. L’analisi di Marco Martino, Responsabile economiesuisse per la Svizzera italiana.

Marco Martino

di Marco Martino

Responsabile economiesuisse per la Svizzera italiana

Bandiere

Chi segue anche solo superficialmente la politica europea della Svizzera si sarà sicuramente già imbattuto nel tema delle conseguenze dell’erosione degli Accordi bilaterali con l’Ue. Tale fenomeno è dovuto all’evoluzione delle normative europee in numerosi settori, ciò che porta alla progressiva obsolescenza degli accordi di accesso al mercato unico negoziati tra le due parti. Infatti, nonostante un adattamento autonomo della legislazione svizzera al diritto europeo in svariati ambiti, in alcuni settori l’equivalenza delle rispettive norme viene bloccata dall’Ue nell’attesa della risoluzione delle cosiddette “questioni istituzionali” (composizione delle controversie, recepimento dinamico del diritto e le relative eccezioni).

Se l’attuale situazione di stallo dovesse proseguire, le conseguenze per la Confederazione sarebbero notevoli: gli spedizionieri svizzeri non potrebbero infatti più beneficiare di ordini supplementari all’interno dell’Ue; le imprese elvetiche non avrebbero più la possibilità di partecipare agli appalti pubblici nell’Ue su un piano di parità; reclutare manodopera dall’Ue risulterebbe molto più complicato. Tutto questo limitandosi a citare solo alcuni esempi.

In generale, l’Unione europea soffrirebbe molto meno del deterioramento delle relazioni commerciali con la Svizzera che non viceversa: la Svizzera guadagna circa 15.400 franchi pro capite esportando beni nell’Ue, mentre l’Ue ne guadagna solo 350 esportando beni in Svizzera. Ciò ha un influsso diretto sulle piccole e medie imprese, una colonna portante dell’economia Svizzera. Infatti, secondo i dati raccolti dalla Nzz nell’ultima edizione del suo Barometro Pmi, oltre il 40% dei dirigenti ha indicato le relazioni irrisolte con l’Ue come la seconda fonte di preoccupazioni di natura geopolitica e macroeconomica, dopo le tensioni commerciali provocate dalla politica commerciale del Presidente Trump.

Poiché le norme sui prodotti sono in continua evoluzione, il Mutual Recognition Agreement deve essere aggiornato regolarmente. In caso contrario, secondo le stime dell’Erosion Monitor di Avenir Suisse, l’economia dovrebbe probabilmente sostenere costi di adeguamento superiori a un miliardo di franchi. Denaro che verrebbe a mancare agli investimenti in prodotti innovativi e alla piazza economica svizzera.

Marco Martino

Marco Martino

Responsabile economiesuisse per la Svizzera italiana

Come menzionato in precedenza, uno degli ambiti maggiormente colpiti dal mancato aggiornamento degli accordi attuali, a causa delle divergenze relative alle questioni istituzionali, è senza dubbio quello del reciproco riconoscimento delle valutazioni di conformità.

Entrato in vigore il primo giugno 2001, l’Mra (Mutual Recognition Agreement) abolisce gli ostacoli tecnici nella commercializzazione di numerosi prodotti industriali tra Svizzera e Ue. L’Mra comprende 20 settori di prodotti (tra cui macchinari, dispositivi medici, apparecchi elettrici, prodotti per la costruzione, ascensori, prodotti farmaceutici), vale a dire il 73% di tutti i prodotti industriali svizzeri esportati nell’Unione europea. Esso definisce norme uniformi per i prodotti e stabilisce che la valutazione della conformità deve essere effettuata una volta sola, in Svizzera o nell’Ue. In questo modo, è possibile commercializzare un articolo senza costi aggiuntivi.

Poiché le norme sui prodotti sono in continua evoluzione, l’Mra deve essere aggiornato regolarmente. In caso contrario, secondo le stime dell’Erosion Monitor di Avenir Suisse, l’economia dovrebbe probabilmente sostenere costi di adeguamento superiori a un miliardo di franchi. Denaro che verrebbe a mancare agli investimenti in prodotti innovativi e alla piazza economica svizzera.

Alcuni settori devono già confrontarsi con questa situazione. Dopo la fine del riconoscimento reciproco dei dispositivi medici provocato dall’interruzione dei negoziati sull’accordo quadro istituzionale, Ypsomed, impresa leader nello sviluppo e nella produzione di sistemi di iniezione per l’autosomministrazione di farmaci liquidi, ha dovuto far ricertificare 400 prodotti in Germania, ciò che ha richiesto l’impegno di quasi 40 collaboratori durante due anni con un costo di oltre 20 milioni di franchi. Inoltre, le imprese attive nel settore devono anche disporre di un mandatario responsabile dei prodotti esportati con sede nell’Ue e le specifiche dei prodotti, pur costituendo informazioni riservate, devono essere messe a disposizione di quest’ultimo, il quale è tenuto a fornire informazioni all’autorità di vigilanza dell’Ue. Tutto ciò comporta un rischio concreto che numerose imprese decidano di delocalizzare almeno una parte delle loro attività nell’Ue.

In conclusione, considerando la sua rilevanza per il comparto industriale svizzero, l’erosione del Mutual Recognition Agreement va interrotta al più presto. Nell’ambito del nuovo pacchetto di Accordi bilaterali in consultazione, con l’introduzione dei nuovi elementi istituzionali si garantisce che in futuro l’Mra venga adeguato regolarmente alle pertinenti evoluzioni del diritto dell’Ue. In particolare, le nuove disposizioni introducono l’obbligo per l’Ue di aggiornare i capitoli settoriali dell’Accordo. Perciò, in futuro i necessari aggiornamenti non potranno più essere sospesi unilateralmente dall’Ue e una situazione di stallo come quella del settore dei dispositivi medici non potrebbe più ripetersi.

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