Obey – in italiano obbedire – è la parola che Shepard Fairey (1970, Charleston) ha scelto come nome d’arte, per invitare provocatoriamente i suoi osservatori a sviluppare un senso critico e a disobbedire alle convenzioni sociali, quando necessario. Le sue opere lo hanno reso uno dei più influenti street artist internazionali, che questa mostra dà un’opportunità unica di esplorare. L’itinerario espositivo è stato ideato appositamente per la Cattedrale della Fabbrica del Vapore, concependo lo spazio come fosse una città: da una piazza centrale si diramano cinque percorsi che conducono lo spettatore alla scoperta delle tematiche più rappresentative dell’arte di Obey, attraverso una ricca collezione di opere personalmente selezionate dall’artista.
Un compendio dagli inizi alle opere più sofisticate, tipiche della produzione degli ultimi anni. La sua tecnica, dopo oltre tre decenni, non ha mai perso l’animo punk rock. Alle forme geometriche e alla palette minimalista, composta prevalentemente da rosso, nero e beige, si aggiungono nelle nuove opere composizioni più armoniose e colori più caldi che diventano un piacevole espediente decorativo per bilanciare messaggi sempre più provocatori.

Tra i molteplici lavori spicca Hope, realizzato per la campagna elettorale di Obama, che nel 2008 ha definitivamente consacrato l’artista al successo su scala mondiale. Ma di grande interesse sono anche gli ultimi lavori inediti del 2024 presentati qui in anteprima. Nonostante un’elaborazione più complessa, l’essenza dei soggetti iconici e identificativi di Obey rimane invariata e con essi l’artista auspica che la propria arte continui a stimolare nel pubblico una profonda riflessione su temi universali come la pace, l’uguaglianza la giustizia, la tutela dell’ambiente, l’universalità della musica e motivi a un cambiamento positivo.
Cattedrale – Fabbrica del Vapore
Fino al 27 ottobre 2024