Dalla costruzione di un nuovo stabilimento produttivo all’estero all’acquisizione di un concorrente, le decisioni strategiche d’investimento prese oggi possono avere un impatto sulla società e sui suoi azionisti per gli anni a venire. Gli azionisti possono però scoprire che i manager perseguono obiettivi diversi se non opposti ai loro, succede. Un’acquisizione ostile rischiosa ma che fa notizia, ad esempio, può aumentare la notorietà o il potere di un Ceo. Ma questo potrebbe comportare problemi futuri per la società, salvo raggiungere determinati obiettivi.
Tali debacle sono rare per le società quotate che hanno nell’azionariato le famiglie fondatrici. E questo rappresenta una caratteristica interessante per gli investitori che vi investono. I manager che sono anche proprietari danno priorità a progetti e investimenti che creano valore a lungo termine per l’azienda e di solito lo fanno mantenendo bilanci solidi. La salute e la sostenibilità finanziaria dell’azienda vengono prima dei profitti di breve termine.
I dati hanno dimostrato che questo approccio differenziato può creare vantaggi competitivi durevoli nel tempo per le aziende a conduzione familiare e per quelle guidate dai fondatori. E questo si traduce in ultima analisi anche in migliori rendimenti per gli investitori. Ad esempio, uno studio ha dimostrato che le società quotate in borsa controllate dai fondatori hanno registrato una performance quasi doppia rispetto a quella annualizzata del mercato nel suo insieme.
Aggiungendo le società gestite dai proprietari a un portafoglio azionario diversificato, gli investitori possono dunque ottenere un rendimento aggiustato per il rischio molto migliore.
Un primo problema. Nella gestione di un’azienda, capita spesso che qualcuno prenda decisioni per conto di altri. Nel caso delle società quotate, però, la situazione diventa problematica quando le decisioni prese dai manager non rispondono agli interessi degli azionisti, finendo per produrre risultati negativi. Un modo per risolvere questo problema, tipicamente noto come problema dell’agente principale, è quello di creare contratti o strutture di incentivi che incoraggino i manager, ossia l’agente, ad agire nell’interesse del principale, gli azionisti.
Non è semplice. Gli interessi da bilanciare sono molteplici e la maggior parte dei programmi di incentivazione dei manager ‘a lungo termine’ dura solo tre anni, mentre la permanenza media di un Ceo dello S&P è inferiore a cinque anni. Le aziende gestite dai proprietari non riscontrano tale problematica. Gli interessi di management e proprietari sono sempre allineati per definizione.
A distinguersi nella gestione di questa tipologia d’imprese solitamente sono quattro principi guida, che consentono al management di adottare una visione di lungo termine:
– Imprenditorialità. Il fondatore è un imprenditore per definizione e promuove una cultura dell’innovazione e un processo decisionale agile. Le migliori aziende familiari hanno dimostrato di poter mantenere questo spirito imprenditoriale anche attraverso le generazioni;
– Gestione. I proprietari hanno il compito di proteggere un’eredità e ritengono loro dovere garantire la salute e la sostenibilità a lungo termine dell’azienda. La reputazione del fondatore o della famiglia è strettamente legata a quella dell’azienda;
– Disciplina. La priorità della salute e della sostenibilità dell’azienda è spesso associata alla prudenza finanziaria, al mantenimento di un margine operativo di sicurezza e alla capacità di essere agili quando si presentano le opportunità;
– Reinvestimento. Reinvestire gli utili nell’azienda, ad alti tassi di rendimento, dà priorità alla creazione di valore economico a lungo termine rispetto ai dividendi.
Durevoli e di alta qualità. Sulla base di questi quattro principi è possibile delimitare un universo d’investimento di aziende di alta qualità e resilienti, che hanno dimostrato la capacità di prosperare attraverso molti cicli di mercato.
Un primo esempio è Rollins, azienda leader nella disinfestazione fondata nel 1948 dai fratelli John e Wayne Rollins. In un mercato altamente frammentato, l’azienda ha sviluppato una tecnologia proprietaria e si è avvalsa di acquisizioni strategiche per diventare il leader del settore in Nord America. La cultura familiare di Rollins e lo stile di gestione decentralizzato incoraggiano i dipendenti a sviluppare i propri franchising locali, promuovendo un senso di appartenenza. Questo approccio ha permesso all’azienda di registrare una crescita media delle vendite doppia rispetto a quella del suo concorrente più prossimo, un rendimento del flusso di cassa sugli investimenti costantemente superiore al 10% e margini in costante espansione.
Gli investimenti in infrastrutture sono un tipico caso di spesa in conto capitale, anche se possono richiedere anni per essere ripagati. Ma per chi ha un approccio a lungo termine, possono essere una fonte di vantaggio competitivo in grado di garantire rendimenti stabili.
Ciò è particolarmente vero per gli ospedali. Una nuova ala dell’ospedale dotata di attrezzature avanzate e di sistemi informativi sofisticati aumenta gli standard di cura e di benessere per i pazienti, il che dovrebbe migliorare anche i risultati finanziari per gli azionisti, come mostra l’esempio della famiglia Frist. Si tratta della famiglia fondatrice e tuttora azionista di controllo di Hca Healthcare, il più grande proprietario e operatore ospedaliero degli Stati Uniti, e che ha da tempo dato priorità assoluta al reinvestimento di valore in azienda.
Negli ultimi 10 anni, Hca ha generato un flusso di cassa di 70 miliardi di dollari, metà del quale è stato reinvestito nell’azienda attraverso spese in conto capitale, tra cui nuovi ospedali, con un rendimento di oltre il 20% sul capitale investito. Il resto è stato restituito agli azionisti attraverso i riacquisti, che hanno dimezzato il numero di azioni dal 2011. Questa combinazione ha portato le azioni di Hca a sovraperformare sia il principale concorrente, che l’indice S&P di circa il 1400% dal 2011.
Le aziende di successo a conduzione familiare o con il fondatore ancora presente danno priorità alla creazione di valore strategico a lungo termine, piuttosto che ai guadagni a breve termine, già nell’allocazione del capitale. L’allineamento degli interessi tra proprietà e manager contribuisce poi a creare rendimenti interessanti e duraturi per loro stessi e per tutti gli altri investitori presenti.
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