Negli ultimi 25 anni, il settore delle scienze della vita ha quadruplicato il proprio valore in Svizzera. La leadership dell’export conquistata dal 2013 si è confermata l’anno scorso, contribuendo al commercio estero per 105,5 miliardi di franchi, il 38,5% del totale. «In prima linea nello sviluppo di nuovi prodotti e soluzioni efficaci alle esigenze globali, si trovano le aziende biotech, elemento essenziale dell’equazione che colloca da ormai 13 anni consecutivi il nostro Paese al primo posto del Global Innovation Index dell’Organizzazione Mondiale della Proprietà Intellettuale (Wipo)», sottolinea Michael Altorfer, Ceo della Swiss Biotech Association, che monitora l’andamento del settore con il suo report annuale.
Anche nel 2023 le biotech rossocrociate focalizzate sull’R&D – 361 aziende – hanno generato un fatturato in crescita, 7,3 miliardi Chf (6,8 nel 2022). «Un risultato determinato da importanti accordi di collaborazione e licenza con grandi case farmaceutiche e dalle vendite di prodotti incrementate dal record di approvazioni da parte di Swissmedic, Ema, Fda e altre autorità di regolamentazione globali, tra cui la prima terapia di editing genico Crispr al mondo», osserva Michael Altorfer.
Nonostante un contesto sfidante, sono stati raccolti oltre 2 miliardi di investimenti di capitale, in crescita del 50% rispetto al 2022. L’unica a essersi quotata in borsa è stata Oculis che, con una transazione Spac sul Nasdaq e un successivo finanziamento, ha raccolto 144 milioni di dollari. Mentre il sentiment del mercato pubblico è rimasto negativo dalla fine della pandemia, l’ambiente dei finanziamenti privati ha resistito bene, raccogliendo 600 milioni di franchi. Noema Pharma, con 103 milioni Chf, e Alentis Therapeutics, 94 milioni Chf, hanno fatto da apripista. Tuttavia a beneficiarne è stato solo un numero ristretto di realtà. Con i mercati azionari e del debito più difficili da raggiungere, si è continuato a guardare a modalità alternative di finanziamento (licenze, collaborazioni, ma anche transazioni di monetizzazione degli asset).
«Malgrado diverse aziende siano state costrette ad avviare misure di ristrutturazione o riorganizzazione, pressoché invariato il numero di impieghi, con 19mila Fte, il che sembra indicare che i dipendenti altamente qualificati trovano spesso nuove opportunità presso altre realtà del settore», chiarisce il Ceo della Swiss Biotech Association.
A dimostrare la maturità dell’industria, anche le operazioni di M&A. In particolare, sono da segnalare l’acquisizione di Vertical Bio (sviluppo terapie oncologiche) da parte della francese Pierre Fabre Laboratories, quella di VectivBio (trattamenti trasformativi per gravi patologie gastrointestinali rare) da parte di Ironwood Pharma per 1 miliardo di dollari, e l’acquisizione di T3 Pharma (specializzata in terapie batteriche contro il cancro) da parte di Boehringer Ingelheim per 450 milioni di franchi. Tutte e tre basilesi.
Quasi 2,5 i miliardi investiti dalle Biotech svizzere in R&D, per circa i due terzi in collaborazioni esterne. «Approcci protezionistici come quelli esacerbati dalla pandemia possono funzionare per paesi e alleanze molto grandi, ma data la sua piccola taglia e l’interdipendenza dai mercati globali, la Svizzera è portata a condividere il proprio know-how. Insieme alle principali università svizzere, agli ospedali, ai Cdmo globali e alle multinazionali farmaceutiche, le aziende biotech hanno creato negli anni una vasta rete di partner per la collaborazione internazionale, affermandosi come partner affidabile nelle alleanze bi- e multilaterali. Inoltre la Confederazione sta promuovendo alleanze normative per semplificare, facilitare e accelerare l’accesso al mercato dei prodotti innovativi. In pochi anni, Swissmedic e i suoi partner regolatori nell’Access Consortium (Uk, Canada, Australia e Singapore) sono riusciti a unire le loro conoscenze, risorse e competenze per accelerare l’approvazione di nuovi farmaci e snellire il quadro normativo per i loro mercati combinati come nessuno avrebbe potuto fare in autonomia», conclude il Ceo della Swiss Biotech Association.
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