In un mondo sempre più soggetto a pericoli di fughe di dati e hackeraggi, proteggere le informazioni è una sfida ineluttabile. Ed è qui che entra in gioco la crittografia omomorfica (od omomorfa), ossia una particolare tecnica che utilizza algoritmi crittografici per mantenere la sicurezza delle informazioni, quando queste viaggiano all’interno dei network e verso terzi.
Non è un caso che Zama, startup parigina attiva nel settore, abbia recentemente annunciato di aver raccolto 73 milioni di dollari in un round guidato da Multicoin Capital e Protocol Labs. Il tutto, a fronte di una valutazione vicina ai 400 milioni secondo quanto dichiarato da alcune fonti ai media. Tra gli altri investitori Metaplanet, player estone specializzato nel deep tech che ha finalizzato centinaia di operazioni, tra cui un investimento in DeepMind (società di Ia oggi controllata da Alphabet) quando ancora era agli albori.
Zama mira a innovare l’approccio alla crittografia omomorfa, che a oggi presenta alcune criticità. In primis, la tecnologia continua ad avere problemi in termini di scalabilità, ostacolando quindi l’adozione da parte del mercato di massa. Questo perché, attualmente, la complessità che rende tale forma di crittografia così efficace, la rende anche lenta e difficile da utilizzare. Complessità che riaffiora all’atto di implementare potenziali aggiornamenti.
Tutti gli operatori del settore dovranno superare tali sfide per avere successo. La strategia di Zama prevede di continuare a investire ingenti risorse in ricerca e sviluppo, assumendo altri ingegneri. Il piano consentirà di potenziare lo sviluppo delle prime due opportunità di mercato su cui è concentrata. Ovvero le soluzioni per le transazioni su blockchain e per lo scambio di dati relativi all’utilizzo di Ia.
“Abbiamo iniziato a commercializzare Zama circa sei mesi fa e abbiamo firmato contratti per un valore superiore ai 50 milioni di dollari”, ha dichiarato di recente Rand Hindi, cofondatore e Ceo. L’imprenditore, tuttavia, è convinto che il business più promettente sul lungo termine sarà quello dell’apprendimento automatico, mentre attualmente i clienti provengono principalmente dalla blockchain. Motivo per cui i 50 milioni di dollari sono una stima approssimativa del valore, poiché non tutti operano in valuta fiat (in alcuni casi, per esempio, vengono accettati i token come pagamento).
Le prospettive, secondo gli investitori, sono particolarmente interessanti. “La crittografia omomorfa è la più importante attività crittografica per il prossimo decennio nel campo”, ha dichiarato invece Kyle Samani, managing partner di Multicoin Capital. Aggiungendo che la tecnologia di Zama è la chiave per realizzare applicazioni adattabili a diversi ambiti, nel rispetto della privacy.
Ad oggi, ci sono varie aziende che operano nel settore, come Ravel, Duality ed Enveil. Ma secondo Hindi, attualmente il mercato è così piccolo che non si presenta ancora il tema della concorrenza feroce. “Siamo per lo più amici tra di noi. L’obiettivo non è combattere, ma costruire un mercato, per quanto un giorno anche noi saremo in competizione”.
Guardando ai numeri, il valore del mercato globale della crittografia omomorfa, come evidenziato da un report di Market Research Future, nel 2022 si è attestato a 173,5 milioni di dollari. E si prevede che crescerà a 303,2 milioni entro il 2030, con un Cagr del 7,2%. Market Research Future, inoltre, spiega che l’espansione del mercato sarà trainata dalla crescente domanda di trasmissione sicura dei dati, nonché dall’aumento degli investimenti nelle industrie basate sul cloud e delle iniziative di e-governance in tutto il mondo. Non è finita qui: un’ulteriore spinta arriverà prevedibilmente dall’implementazione della crittografia omomorfa nel settore bancario e finanziario.
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