La nuova esposizione della collezione offre approfondimenti inediti, prospettive sconosciute e incontri stimolanti. Si apre con i paesaggi di Paul Cézanne, Claude Monet, Paul Gauguin e Ferdinand Hodler, la cui veduta del 1906 dai toni intensi del lago di Brienz, prestata da una collezione privata, viene nuovamente esposta al pubblico, per la prima volta dal 1917.
La Fondation Beyeler ospita diverse importanti nature morte, qui eccezionalmente affiancate, tra cui opere di Pablo Picasso, Fernand Léger e Jean Fautrier. L’esposizione comprende inoltre due nuovi prestiti significativi, Cup of Coffee di Roy Lichtenstein, 1961, e Two Paint Cans di Wayne Thiebaud, 1988, che riecheggia la mostra dedicata all’artista la scorsa primavera.
Fra le tante chicche, una sala dedicata a Francis Bacon e opere di Alberto Giacometti e Louise Bourgeois, artisti che si conoscevano personalmente. Una composizione di grande formato di Balthus fronteggia un dipinto del suo ammiratore Neo Rauch. Il trittico delle Ninfee di Claude Monet è esposto accanto a dipinti degli espressionisti astratti Jackson Pollock e Joan Mitchell, per i quali l’all-over dell’ultima opera di Monet fu fonte di ispirazione.
L’esposizione della collezione commemora inoltre Ellsworth Kelly nel centenario della sua nascita. L’opera tarda di Paul Klee viene presentata sotto una nuova luce e il dipinto Le désespoir de la vieille, 2020, di Marlene Dumas, recentemente acquisito, è esposto in una sala dedicata all’artista. In concomitanza con la mostra in corso, Georg Baselitz presenta il suo omaggio a Niko Pirosmani, Il sole tramonta sulla giungla dipinta da Rousseau. Un trait d’union fra le due esposizioni della Fondazione: ed è allora anche l’occasione per scoprire l’enigmatico pittore georgiano, appunto considerato il “Rousseau dell’Est”: in patria artista nazionale, ma ancora scarsamente noto all’estero. Anche se le opere di Pirosmani parlano di un’umanità tanto universale quanto soprannaturale, le sue visioni e intenzioni artistiche sono rimaste inspiegabilmente segrete. A dispetto di leggende e ricerche, poco o nulla si sa dei suoi dipinti, del loro significato, dei loro referenti, modelli, committenti e acquirenti, né è noto dove e quando esattamente furono realizzati.
Fondazione Beyeler
Lu-Do, 10-18; Me, 10-20; Ve, 10-21
Fino al 2 gennaio 2024