Tra direttive, regolamenti e decisioni, negli ultimi anni l’attività normativa dell’Unione europea è stata particolarmente sostenuta, alimentando frequenti critiche nei confronti di un apparato burocratico percepito come sempre più invadente e oppressivo. Naturalmente, queste critiche hanno trovato eco anche in Svizzera, dove si teme che con l’adozione dei Bilaterali III la Confederazione dovrà adottare ogni nuova normativa dell’Ue.
Fortunatamente, questi timori sono ampiamente infondati. Nell’ambito della via bilaterale, la Svizzera e l’Ue hanno concluso un totale di 140 accordi. Tuttavia, il recepimento dinamico del diritto, che ricordiamolo, è necessario al loro corretto funzionamento e per garantire l’accesso delle nostre imprese al mercato unico europeo, si limita solamente a sei di essi. Si tratta dei quattro accordi di accesso al mercato unico esistenti (eliminazione degli ostacoli tecnici al commercio, libera circolazione delle persone, trasporto aereo e trasporti terrestri) e dei due nuovi accordi sull’elettricità e sulla sicurezza alimentare. Ampliando l’analisi all’intero pacchetto Bilaterali III, si può sottolineare come, dei 14mila atti legislativi dell’Ue relativi al mercato unico, la Svizzera sarà tenuta ad adottarne unicamente 95, per lo più norme tecniche, di cui due terzi riguardano la sicurezza alimentare.
Inoltre, a stemperare ulteriormente l’allarmismo intervengono le numerose eccezioni ottenute in fase negoziale. Innanzitutto, nell’ambito del recepimento dinamico la Svizzera potrà continuare a decidere autonomamente in merito all’adozione di ogni nuova normativa inerente al mercato unico. Secondariamente, la Confederazione ha ottenuto di disporre di due anni di tempo per recepire i nuovi atti legislativi dell’Ue e di un ulteriore anno in caso di referendum lanciato contro uno di essi. Infine, all’interno del cosiddetto processo di “decision shaping”, la Svizzera ha ottenuto il diritto di essere sistematicamente consultata in merito allo sviluppo della legislazione europea rilevante per la via bilaterale.
Riassumendo, poiché la Svizzera partecipa al mercato unico europeo soltanto in determinati settori di interesse, il recepimento dinamico del diritto non riguarda l’insieme della legislazione dell’Ue: il criterio fondamentale consiste nel determinare se un nuovo atto giuridico rientra nel campo di applicazione di un accordo di accesso al mercato unico. Quanto ricade al di fuori, ad esempio il regolamento europeo sulla deforestazione o il meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere, è perciò escluso.
In aggiunta, qualora la Confederazione decidesse di non implementare una nuova disposizione del diritto europeo, l’Ue avrà la possibilità di adottare unicamente misure di compensazione proporzionate e limitate al perimetro degli accordi di accesso al mercato, dopo la sentenza di un tribunale arbitrale paritetico. Rispetto alla situazione attuale, in cui l’Ue impone unilateralmente alla Svizzera misure di ritorsione come la fine dell’equivalenza borsistica, si tratta di un notevole miglioramento.
Con 450 milioni di persone e 16mila miliardi euro di ricchezza il mercato interno dell’Ue è il più grande al mondo e, per la vicina Svizzera, di gran lunga il più importante partner commerciale, con scambi di merci per un valore complessivo di 300 miliardi di franchi all’anno, cui si aggiungono i servizi. Risulta evidente che, per accedere su un piano di parità, si debbano applicare le stesse regole di tutti gli altri partecipanti. Il recepimento dinamico del diritto svolge questa funzione, garantendo certezza del diritto e condizioni quadro affidabili per le nostre aziende, già alle prese con ingenti danni in termini di competitività provocati dai dazi statunitensi e un clima congiunturale gravato da incertezze e rischi geopolitici inediti negli ultimi anni.
Sulla base di queste considerazioni, lo scorso 4 settembre il Comitato di economiesuisse ha adottato la risposta alla consultazione sui Bilaterali III esprimendo un chiaro sostegno al pacchetto, ritenendolo una priorità strategica nel contesto attuale.
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