La Fondation de l’Hermitage di Losanna rivisita l’opera di Édouard Vuillard (1868-1940) dal punto di vista del giapponismo. Fu grazie alla grande mostra parigina dedicata all’arte del Giappone dall’École des Beaux-Arts nel 1890 che Vuillard cominciò a interessarsi all’estetica nipponica, fino ad allora trascurata dai circuiti accademici. Se tutti i pittori nabis erano sensibili all’arte del Giappone – a partire da Pierre Bonnard, soprannominato il “nabi japonard” – Vuillard raccolse il maggior numero di stampe, 180 fogli acquistati a poco prezzo al Bon Marché o al Printemps. Ispirati a paesaggi giapponesi, geishe o attori kabuki, sono firmati dai maestri dell’incisione su legno: Hiroshige, Hokusai, Kunisada, Kuniyoshi, Eisan e Utamaro. Alcuni di essi appaiono nelle fotografie dello studio dell’artista. La sua collezione comprendeva inoltre diversi libri illustrati.
Dal 1890 al 1914, questi riferimenti permeano dipinti, disegni e litografie di Vuillard, pur senza scadere nell’esotismo. Come i maestri dell’ukiyo-e, celebra la vita quotidiana e la natura. Formati inaspettati, punti di vista inediti e composizioni asimmetriche si moltiplicano, spesso senza rispettare la prospettiva ma giustapponendo audacemente un primo piano vicino e un primo piano lontano. Rifiutando l’espressione del modellato o del volume, sintetizza le forme utilizzando tinte piatte e arabeschi e giocando sugli effetti testuali. La mostra, che affianca un centinaio di queste sue opere a una cinquantina di capolavori provenienti dal paese del Sol Levante, si articola intorno ai generi pittorici praticati da Vuillard – scene d’interni e paesaggi – rivisitati attraverso il prisma dell’estetica giapponese. L’allestimento comprende anche un gruppo di dipinti degli amici Nabis di Vuillard, tutti influenzati dall’arte giapponese: Pierre Bonnard, Maurice Denis, Paul Élie Ranson e Félix Vallotton.
Fondation de l’Hermitage
Ma-Do, 10.00-18.00; Gi, 10.00-21.00
Fino al 29 ottobre
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Fondation Hermitage