Un impegno, anzi una missione! Del marchio Louis Moinet, importante per la storia stessa dell’orologeria grazie ai suoi legami con figure illustri come Abraham-Louis Breguet, Jean-Marie Schaller è diventato il devoto custode. Schaller ha infatti investito nella riscoperta e nella valorizzazione del patrimonio di Louis Moinet, non solo attraverso la collezione, ma anche per il tramite di creazioni letterarie mirate a preservare il segno di Moinet sull’orologeria. Oggi, gli Ateliers Louis Moinet, sotto la guida di Schaller, si distinguono per la produzione limitata di orologi eccezionali.
Signor Schaller, può raccontarci un po’ della storia di Louis Moinet e condividere qualche aneddoto memorabile?
Nato nel 1768 a Bourges, in Francia e affascinato fin da piccolo dalla misurazione del tempo, l’orologiaio Louis Moinet creò orologi e pendole per personaggi famosi, sviluppando tecniche innovative e collaborando con altri maestri orologiai. Si deve a lui la produzione, nel 1816, del primo cronografo della storia, quando ancora non esisteva un termine ufficiale per definirlo. Insomma, una precisione rivoluzionaria. La sua eredità è rimasta a lungo sconosciuta, ma è stata finalmente svelata una ventina di anni fa, quando il primo cronografo di Moinet è stato riscoperto e riconosciuto come un importante pezzo di storia. Nel 2013, questa scoperta è stata svelata al grande pubblico, segnando una svolta nella storia dell’orologeria. Louis Moinet è stato ufficialmente riconosciuto dal Guinness World Records™ come il creatore del primo cronografo (nel 2013) e del primo cronometro ad alta frequenza (nel 2020).
Direbbe che la sua personalità di scopritore ha plasmato lo spirito di Louis Moinet, o è il contrario?
L’incontro della mia personalità con il patrimonio di Louis Moinet ha generato un impatto significativo sullo sviluppo del marchio. Il patrimonio è il fondamento su cui ho costruito l’identità attuale degli Ateliers Louis Moinet, di cui quest’anno si celebra il ventesimo anniversario. La storia orologiera di Louis Moinet, ricca di scoperte e innovazioni, continua a ispirarmi e a influenzare il marchio.
Con ogni pezzo che acquisto o nuova creazione che sviluppo, emergono dettagli inediti sulla vita e sulle opere di questo straordinario maestro orologiaio. La mia impronta personale gioca un ruolo chiave in questa avventura: l’arte e i viaggi, di cui sono appassionato, si traducono in una costante ricerca di creatività nel design dei nostri orologi. Desidero che ogni orologio racconti una storia, suscitando stupore e ammirazione. L’orologeria è per me un territorio di continua esplorazione e innovazione. Un esempio emblematico di questa filosofia è l’Astronef Techno, che con i suoi due tourbillon satelliti e il quadrante in wafer di silicio, rappresenta una fusione tra tecnologia e arte orologiera. Abbiamo appena presentato a Ginevra in occasione di Watches & Wonders, otto pezzi unici che riflettono un viaggio affascinante attraverso la bellezza dell’alta orologeria, la maestria artigianale e l’uso di materiali esclusivi.
Come è nata la sua passione per l’orologeria, cosa la alimenta e come si riflette nel suo lavoro quotidiano?
Una passione che risale alla mia infanzia a Delémont, nel cuore della regione svizzera nota per la sua eccellenza in questo campo. Fin da piccolo, mi affascinavano la meccanica e la storia dell’orologeria. Ma è nel 1992, con la scoperta delle opere di Abraham Louis Perrelet, che ho scoperto la mia vera vocazione. Da quel momento, mi sono dedicato a sostenere e promuovere l’orologeria tradizionale, impegnandomi a conservare e diffondere questo prezioso patrimonio. Quotidianamente nel mio lavoro mi adopero per mantenere un equilibrio tra eccellenza e innovazione, onorando al contempo le tecniche orologiere secolari.
Una passione alimentata dagli incontri con artigiani, esperti del settore, clienti o rivenditori. Questi scambi sono sempre un’occasione per condividere e arricchirsi a vicenda, in un dialogo continuo tra persone che condividono lo stesso amore per l’orologeria. Considero l’orologeria un campo che unisce arte e scienza, tradizione e avanguardia, in un continuo gioco di equilibri che va oltre le barriere del tempo e dello spazio. È questa straordinaria diversità a catturare la mia attenzione e a guidare la mia curiosità e il mio impegno verso questo affascinante universo.
Quali sono gli aspetti meno noti della sua vita che la definiscono al di fuori del suo ruolo in Louis Moinet?
La passione per i viaggi, che ha anche ispirato numerose collezioni orologiere da me create, come Le Otto Meraviglie del mondo e Il Giro del Mondo in 8 Giorni. Quest’ultima celebra otto diverse città attraverso altrettanti modelli di orologi, mirano a catturare e trasmettere la magia e lo spirito di ciascun luogo, dove elementi di arte, cultura, architettura e tecnologia si fondono armoniosamente.
La mia curiosità non si limita ai viaggi terrestri; sono affascinato anche dallo spazio, come dimostra la mia collezione di meteoriti. Questi frammenti dell’universo, ciascuno con una storia unica e affascinante, hanno ispirato Cosmopolis, un orologio che rappresenta una sintesi tra il micro e il macrocosmo attraverso l’esposizione di dodici diversi frammenti di meteoriti, esplorando così la connessione tra il nostro mondo e l’universo circostante.
La passione per la narrazione mi ha portato a scrivere, nel 2022, Les Mystères d’Apophis, un romanzo in cui l’orologeria e l’avventura si intrecciano, tra realtà e fantasia. Il libro è accompagnato da una caccia al tesoro, offrendo ai lettori un’esperienza interattiva che estende l’avventura oltre le pagine scritte.
In definitiva, il mio obiettivo principale è quello di creare sogni e suscitare meraviglia. Che sia attraverso l’esplorazione di nuove destinazioni, la scoperta di materiali unici provenienti dall’infinito spaziale o l’immersione nelle profondità della fantasia letteraria, il mio impegno è quello di invitare gli altri a condividere con me questi viaggi di scoperta e innovazione.
Delle creazioni di Louis Moinet, quale ritiene sia la più iconica?
Time To Race incarna l’essenza di Louis Moinet, proponendo una personalizzazione senza precedenti. Ogni acquirente ha la possibilità di rendere il suo orologio esclusivo selezionando un numero fortunato, di una o due cifre, che verrà distintamente mostrato sul quadrante con una combinazione di colori dedicata. Questo numero, associato a un colore specifico, conferisce a ogni orologio una garanzia di unicità, essendo assegnato una sola volta. Il meccanismo del cronografo, composto da 147 pezzi, è pienamente visibile attraverso il quadrante, offrendo non solo una dimostrazione di eccellenza tecnica ma anche uno spettacolo visivo. La danza sinergica dei suoi componenti, bilanciere e ruota a colonna, passando per frizioni, martelli, molle e ruote – crea un’esperienza visiva dinamica che culmina nell’attivazione del cronografo per la misurazione del tempo. Il design moderno del Time To Race trae ispirazione proprio dal primo cronografo della storia, del 1816, creato da Louis Moinet.
In che modo la città di Saint-Blaise e i suoi dintorni hanno influenzato il suo lavoro e la sua vita personale? Potrebbe condividere con noi i suoi luoghi preferiti?
Per restituire il meritato riconoscimento a questo pioniere dell’orologeria dimenticato nel tempo, ho deciso di istituire gli Ateliers Louis Moinet nel cuore della regione svizzera nota per l’orologeria, avvalendomi della collaborazione dei migliori artigiani e orologiai del settore. La scelta è caduta su Saint-Blaise, un incantevole borgo annidato tra le montagne del Giura e le rive del lago di Neuchâtel, che con il suo fascino millenario e i suoi vigneti rappresenta un autentico spaccato di vita pittoresco. Questo luogo, oltre a essere un’oasi di tranquillità, stimola la creatività e l’ispirazione.
Ho selezionato per la nostra sede un raffinato palazzo rinascimentale a Neuchâtel, situato nel cuore storico del villaggio, a pochi passi dalla chiesa. Dietro le mura del nostro palazzo, si erge un secondo edificio di stile medievale, dove si cela la Salle Imagination, il luogo dove prendono vita le mie visioni creative. Questo spazio, arricchito da elementi che richiamano momenti storici significativi e l’essenza di Louis Moinet, è adornato con oggetti che vanno dai trattati di orologeria a meteoriti, testimoniando la ricchezza e l’unicità del nostro marchio.
All’interno degli Ateliers, abbiamo allestito anche un museo che raccoglie numerose opere storiche firmate da Louis Moinet, ciascuna autenticata e di inestimabile valore. Questa collezione include pezzi esposti in luoghi di prestigio che furono importanti per Louis Moinet, come la Casa Bianca o la corte di Alessandro I; molti di questi tesori sono oggi conservati nel Museo dell’Ermitage.
In qualità di esperto di finezza e qualità, quali ristoranti consiglierebbe e perché?
La zona abbonda di eccellenti ristoranti, e uno dei miei luoghi prediletti è la Brasserie du Poisson. Questo locale moderno si trova ad Auvernier, un pittoresco borgo vitivinicolo; le specialità proposte sono annunciate dal nome stesso del ristorante, e tra queste, i filetti di pesce persico sono assolutamente da provare. Non posso dimenticare di menzionare la Ferme des Brandt, situata a La Chaux-de-Fonds, dove i momenti conviviali in un ambiente caratteristico di una fattoria neocastellana, hanno il gusto di una cucina locale genuina ed elegante.
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