
Mentre le agende della sostenibilità gli pronosticano breve vita, il diesel continua di fatto ad alimentare un fiorente mercato di generatori – valore stimato a 15 miliardi di dollari nel 2023 – a oggi indispensabili per sostenere il fabbisogno di molti settori: dai cantieri edili, spesso senza disponibilità di una rete cui allacciare attrezzature energivore, ai campi agricoli da irrigare e lavorare, e tutti gli ambiti in cui è di rilevanza critica garantire la continuità operativa: strutture sanitarie, telecomunicazioni, trasporti, data center…
Specialmente per esigenze di alimentazione a breve termine, si ricorre regolarmente a generatori diesel convenzionali o a costosi alimentatori temporanei per erogare potenza off grid. Considerate le emissioni atmosferiche ma anche foniche e le spese che, insieme all’energia richiesta, questi impianti generano, prioritario è svincolarsi dalla dipendenza. Inoltre, la crescente frequenza di interruzioni di corrente dovute a eventi meteorologici estremi e all’invecchiamento delle infrastrutture di rete, oltre alle minacce strategiche di sospensione delle forniture, continuano a spingere la domanda di soluzioni affidabili di backup.
Fondata nel 2020, la start up svizzera emost sta rivoluzionando le soluzioni clean-tech di alimentazione off-grid con i suoi sistemi mobili di accumulo di energia, ponendosi all’avanguardia della transizione energetica. La sua genesi è diversa da quella di molte altre start up.
«L’idea è emersa durante un progetto di intrapreneurship presso la divisione Energie Rinnovabili di Axpo, per rispondere a un cliente che desiderava un’alternativa sostenibile ai generatori diesel off-grid per un cantiere. Il progetto si è subito rivelato promettente, ma la sua scalabilità all’interno di una struttura come quella di Axpo era difficile», spiega Benedikt Domke. Nel 2020, il team di gestione, di cui era alla guida, ha potuto scorporare l’unità tramite un management buy-out, creando una società indipendente focalizzata sullo sviluppo e la commercializzazione delle sue soluzioni innovative. «Questa mossa coraggiosa ha permesso alla start up di prendere il controllo del proprio futuro e di concentrarsi sull’espansione della propria offerta, senza i vincoli di un ambiente aziendale più ampio. Grazie ai sistemi di batterie mobili che sviluppiamo e produciamo, siamo in grado di fornire energia pulita, silenziosa e più economica ai settori che ne hanno più bisogno, aiutandoli ad abbandonare i generatori diesel tradizionali», spiega Benedikt Domke, cofondatore e Ceo di emost (sta per electric mobile storage), con sede a Dietikon.
Con un perfetto tempismo, l’aumento dei prezzi dell’energia e la spinta globale verso un’alimentazione più pulita e sostenibile hanno alimentato la rapida crescita di emost, insieme alla fiducia di un primo gruppo di investitori. Già molti importanti cantieri in tutta Europa sono alimentati da sistemi emost, come quello sulla A13 vicino a Sufers, nei Grigioni, dove il Butler M, con la sua capacità di 150 kWh seconda e più potente aggiunta al portafoglio dei “maggiordomi” (Butler, la denominazione) di emost, si è confermata una soluzione energetica sostenibile ed efficiente per muovere gru e altre attrezzature pesanti. «L’intero sistema viene gestito e mantenuto con l’aiuto di un software embedded proprietario e sistemi IoT sviluppati da noi. A differenza delle fonti tradizionali, Butler M funziona senza rumore né emissioni, rispondendo alle preoccupazioni ambientali e acustiche. I clienti hanno segnalato notevoli risparmi sui costi, fino al 58%, rispetto alle alternative alimentate a diesel, rendendolo una scelta pratica per le aziende che intendono ridurre la propria impronta di carbonio», sottolinea Benedikt Domke.
La start up ha già consegnato più di 100 sistemi e si è espansa al di là dell’edilizia, con i suoi sistemi di batterie entrati a servizio di produzione cinematografica, gestione di eventi e operazioni di risposta alle emergenze. È così possibile rifornire reti autonome, rafforzare selettivamente una rete debole per applicazioni più esigenti o permettere a generatori esistenti di risparmiare carburante.
Un importante passo avanti è stato compiuto assicurandosi una partnership con un produttore tedesco di macchinari per l’edilizia, che distribuirà i prodotti di emos in Europa con il proprio marchio. Un assist per aumentare in modo significativo la presenza nei mercati chiave.

Dalle Pmi alle grandi aziende, la conversione degli impianti a tecnologie a prova di futuro è un percorso imperativo da intraprendere: emost non soltanto mette a disposizione la sua tecnologia, ma anche – per quanto giovane – la sua profonda esperienza, proponendo modalità razionali e ottimizzate dal punto di vista dei costi per affrontare la transizione. «Le aziende sono preoccupate di rimanere in possesso di impianti inutilizzabili. Non vogliono investire in generatori che potrebbero poi essere obbligate ad ammortizzare molto prima della fine della loro vita utile dai nuovi standard, dato che la società si sta allontanando dai combustibili fossili a una velocità sempre maggiore», osserva il Ceo di emost.
Il successo della start up sta facendo crescere l’interesse da parte di produttori di generatori diesel, società di noleggio e grandi imprese di costruzione. Un esempio, è la partecipazione al programma di accelerazione DB Mindbox che mette in contatto promettenti start up con Deutsche Bahn per promuovere l’innovazione nel settore della mobilità ferroviaria. Sempre quest’anno, emost ha ottenuto il prestigioso marchio Sef.Growth, sigillo di qualità assegnato dallo Swiss Economic Forum alle start up che dimostrano solide strategie di crescita e hanno un elevato potenziale di impatto significativo sul mercato. Il programma Sef.Growth ha inoltre fornito a emost preziosi consigli su come accelerare la sua espansione a livello globale, in particolare con un piano strategico di licenze.
La start up prevede di raccogliere 2 milioni di franchi per finanziare la prossima fase di crescita. «Saranno utilizzati per migliorare le nostre capacità nel campo delle microgrid e per soddisfare la crescente domanda di soluzioni energetiche pulite e non collegate alla rete, internazionalizzando ulteriormente la nostra offerta. Continuiamo dunque a cercare partnership con investitori, clienti e collaboratori che condividano la nostra visione», conclude il Ceo Benedikt Domke.
Con un perfetto tempismo, il suo affiatato team di talenti e un prodotto scalabile, emost è sulla buona strada per alimentare il futuro dell’energia sostenibile. A vantaggio tanto del bilancio ambientale quanto di quello economico, con un impatto incisivo grazie all’azzeramento dei costi del carburante e alla significativa riduzione delle spese di gestione.
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