TM   Febbraio 2024

Un motore artificiale

Anche la Svizzera si appresta a regolamentare lo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale, emulando il tentativo già in gran parte svelato dell’Unione Europea. Ci riuscirà? Un’analisi di Marina Bottinelli, Innovation Manager della Camera di Commercio italiana in Svizzera.

Marina Bottinelli

di Marina Bottinelli

Innovation Manager della Camera di Commercio italiana in Svizzera

In un’epoca segnata da un’evoluzione tecnologica senza precedenti, l’intelligenza artificiale si afferma come una delle forze più impattanti e trasformative. La Svizzera, con la sua lunga storia di primati in innovazione e ricerca, si posiziona al centro di questa rivoluzione, svolgendo un ruolo fondamentale nello sviluppo e nell’adozione dell’Ia anche nel mondo del business.

L’importanza dell’Ia risiede nella sua straordinaria capacità di rivoluzionare ogni ambito di azione umana: questa disciplina non rappresenta soltanto un salto qualitativo nel panorama delle nuove tecnologie, ma agisce come un vero e proprio catalizzatore che sta ridefinendo il panorama industriale ed economico, riscrivendo le regole del commercio internazionale. Dall’automazione avanzata alla personalizzazione dei servizi, dall’analisi predittiva alla soluzione di problemi complessi, l’Ia sta aprendo nuove frontiere.

La Svizzera emerge come un laboratorio dinamico per l’Ia, grazie ad un ecosistema di ricerca mondiale, ad infrastrutture avanguardiste e ad un ambiente normativo favorevole. Le università e i centri di ricerca svizzeri sono in prima linea, mentre start up e aziende consolidate esplorano applicazioni pratiche che potrebbero rivoluzionare il panorama globale. Un aspetto cruciale dell’approccio svizzero all’Ia è la ricerca di una regolamentazione equilibrata. Il Consiglio federale, attraverso il Datec, sta elaborando un quadro normativo che mira a garantire sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali negli ambiti di azione dell’Ia e che valorizzi l’Ia limitandone i rischi.

Il 2024 sarà un anno cruciale per la regolamentazione dell’Ia in Svizzera, a partire dall’analisi del diritto esistente. Si mira a stabilire una sinergia con il Regolamento Ue, assicurando che la Confederazione rimanga allineata con gli standard internazionali

Marina Bottinelli

Marina Bottinelli

Innovation Manager della Camera di Commercio italiana in Svizzera

Il 2024 sarà un anno cruciale per la regolamentazione dell’Ia in Svizzera grazie a uno studio che, attraverso la collaborazione interdipartimentale con enti e comitati, intende stabilire una sinergia con il Regolamento Ue sull’Ia, assicurando l’allineamento elvetico agli standard internazionali, con l’obiettivo di creare un quadro normativo che tuteli i cittadini e i consumatori promuovendo, al contempo, un ambiente favorevole all’innovazione.

L’approccio svizzero alla regolamentazione dell’Ia non è isolato: questo processo coinvolge enti e comitati, tra cui l’Ufficio federale delle comunicazioni e la Divisione Europa del Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae), nonché gruppi di lavoro specializzati in Ia. L’obiettivo è creare un quadro normativo che non solo tuteli i cittadini e i consumatori, ma che promuova un ambiente favorevole per l’innovazione e la crescita economica.

L’analisi si baserà sui seguenti principi:
– Il rispetto del diritto internazionale che prevale sul diritto interno;
– La promozione dell’innovazione e della competitività della Svizzera nel campo dell’Ia, tenendo conto degli interessi economici, sociali e ambientali;
– La protezione dei diritti fondamentali e dei valori etici, in particolare della dignità umana, della privacy, della non discriminazione e della responsabilità;
– La partecipazione e il dialogo con le parti interessate, tra cui il settore privato, la società civile, il mondo accademico e le istituzioni internazionali.

Esempi concreti dell’uso dell’Ia in Svizzera includono anche il settore della salute con, al centro, diagnosi e trattamenti puntuali; nel settore dell’energia, invece, ci si concentrerà sull’ottimizzazione di produzione e distribuzione; nel settore ambientale, con il monitoraggio e la tutela della biodiversità e delle risorse naturali.

Il Canton Ticino si distingue come un polo di attrazione unico per l’espansione delle attività high-tech. La sua posizione strategica, la stabilità politica ed economica e un sistema burocratico efficiente lo rendono ideale per l’espansione internazionale. Istituzioni come l’Università della Svizzera Italiana e l’Istituto Dalle Molle di Studi sull’Intelligenza Artificiale sono esempi di come il Ticino sia diventato un hub di ricerca e innovazione.

Per gli imprenditori italiani che desiderano espandere la propria attività in Svizzera, è essenziale valutare le opportunità e le sfide del mercato, scegliere la giusta forma giuridica, registrare l’impresa e ottenere i permessi necessari. Il supporto di esperti locali in materia normativa e fiscale è cruciale in questo processo.

In conclusione, la Svizzera, con il suo impegno verso l’innovazione e un approccio equilibrato all’Ia, offre un terreno fertile per la crescita e l’espansione delle imprese high-tech, con il Canton Ticino che si distingue come un hub ideale per l’innovazione e la ricerca internazionale.

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