TM   Novembre 2024

Tradizioni in palmo di mano

Tecniche ancestrali e nuovi orizzonti creativi. La storia plurisecolare della più antica Manifattura svizzera, attiva senza interruzioni dal 1755, è la storia stessa dell’alta orologeria e delle insostituibili abilità umane. Una creatività senza limiti per capolavori di tecnica e di arte. Intervista a Christian Selmoni, Style and Heritage Director per Vacheron Constantin.

di Simona Manzione

Responsabile editoriale Ticino Management Donna

A dirlo fu François Constantin,  il 5 luglio del 1819. ‘Fare meglio se possibile. Ed è sempre possibile’, sintetizzò allora Constantin. Sull’onda di questo proclama, la più antica Manifattura di orologi al mondo, in 270 anni di storia, ha messo a punto i mezzi tecnici, estetici, artistici e artigianali per dare forma alla propria idea del tempo. Affrontando ogni sfida con passione per l’artigianato e con la mano esperta dell’uomo. ‘Custode’ di questo patrimonio, è Christian Selmoni.

Signor Selmoni, cosa caratterizza il suo ruolo di Direttore Stile e Heritage?
Dopo aver ricoperto a lungo il ruolo di direttore artistico della Maison, sono oggi coinvolto in vari comitati interni che si occupano di creazione, strategia di prodotto e movimenti. Come una sorta di ‘guardiano del tempio’, il mio ruolo si estende anche agli aspetti relativi al patrimonio di Vacheron Constantin, in termini di comunicazione, come pure di sostegno e supporto ai nostri designer, soprattutto in tema di ispirazione per le nuove creazioni. Il dipartimento Heritage si basa su una collezione privata di orologi Vacheron Constantin che conta più di 1.600 pezzi e che copre più di 260 anni di storia ininterrotta, oltre che su un eccezionale archivio di documenti, corrispondenza, disegni, fotografie, ecc. equivalente a 420 metri lineari!

Christian Selmoni
Christian Selmoni, Style and Heritage Director per Vacheron Constantin.

Questo patrimonio è quindi una formidabile riserva di informazioni grazie alla quale siamo in grado, ad esempio, di autenticare i vecchi orologi che ci vengono sottoposti, di estrarre testimonianze e storie e, naturalmente, ispirazione per creare modelli futuri. In quest’ultimo caso, non si tratta di riprodurre esattamente ciò che è stato fatto in passato, ma piuttosto di immaginare futuri Vacheron Constantin decisamente contemporanei, pur mantenendo un legame prezioso e sensibile con il nostro patrimonio e la nostra storia.

I Métiers d’Art meritano una menzione speciale, anche come testimonianza che tale livello di creatività e abilità manuale e artistica resta una prerogativa ‘umana’.
Nella storia di Vacheron Constantin, c’è sempre stata una sorta di ‘doppia competenza’, ovvero l’arte dell’orologeria e in particolare delle complicazioni orologiere, che vanno di pari passo con un’impressionante padronanza delle arti decorative utilizzate in orologeria. Gli orologi Métiers d’Art sono pezzi eccezionali che rivelano questa alleanza tra tecnica ed espressione artistica, attraverso modelli che celebrano l’intelligenza della mano. In questa collezione si trovano tecniche artigianali come la smaltatura grand feu, l’incisione, il guilloché e l’incastonatura di gemme. Questi orologi sono rari per il numero ridotto di esemplari prodotti, ma soprattutto per le tecniche tradizionali utilizzate, che li rendono più preziosi che mai.

Alla vigilia del suo 270° anniversario, la Maison è ancora animata dallo spirito di ricerca dell’eccellenza che l’ha caratterizzata fin dalla sua creazione? Se è così, come si esprime nella pratica?
Questo desiderio di eccellenza è profondamente radicato nell’identità di Vacheron Constantin. Si manifesta nell’attenzione a un gran numero di dettagli, nella costante ricerca dell’innovazione nell’alta orologeria – sia in termini di tecnica, che di design o artigianato – e nel rispetto delle tecniche ancestrali, pur esplorando nuovi orizzonti creativi.

In questo contesto, l’orologio creato in collaborazione con la designer francese Ora Ito per celebrare il 20° anniversario della collezione Patrimony, e presentato in ottobre, è un eccellente esempio di questa ambizione.

Orologio Les Cabinotiers
Orologio Les Cabinotiers, meccanismo.

La creatività e la competenza hanno ancora un posto d’onore in un’epoca in cui la tecnologia gioca un ruolo sempre più importante, anche in settori, come quello dell’alta orologeria, da sempre legati alle competenze umane?
Senza l’innovazione, la creatività e lo sviluppo di tecniche e tecnologie, Vacheron Constantin non sarebbe mai riuscita a sopravvivere nei secoli dal 1755. La tecnologia contribuisce certamente ad arricchire il settore dell’orologeria – in particolare per quanto riguarda le tecniche di produzione e la qualità della fabbricazione dei componenti – ma in Vacheron Constantin il talento degli artigiani rimane al centro della Manifattura. I nostri orologiai, artigiani e specialisti svolgono un ruolo fondamentale nella creazione dei nostri orologi, perché la tecnologia non può sostituire la creatività e l’artigianato, che apportano un’innegabile dimensione emotiva.

Quanto è importante questo patrimonio per il futuro della Maison?
Il patrimonio della Maison è un’infinita fonte di ispirazione che guida le sue creazioni future. Come accennavo poc’anzi, non si tratta di ripetere il passato, ma di trarne ispirazione per creare gli orologi del futuro, mantenendo un legame sensibile e prezioso tra il nostro patrimonio tecnico ed estetico e il mondo di oggi.

Il valore storico, tecnico e artistico della Maison non è un mistero per nessuno. Ma lei, che ha un ruolo privilegiato nell’accesso ai ‘segreti’ della Maison, quali curiosità può condividere con i nostri lettori?
Uno degli aspetti più affascinanti di Vacheron Constantin è senza dubbio la ricchezza del suo Dipartimento del Patrimonio, in particolare i registri di produzione che ci permettono di autenticare ogni orologio prodotto fin dall’inizio.

Se dovessi scegliere un solo segnatempo eccezionale della nostra collezione privata, sceglierei il registratore di velocità creato dalla Manifattura nel 1935, utilizzato per registrare la velocità, in particolare sull’acqua. Il suo movimento cronografico meccanico ha beneficiato di un notevole progresso tecnologico, in grado di battere a una frequenza incredibilmente elevata di 72mila alternanze all’ora – rispetto alle 18mila alternanze all’ora dell’epoca, il che è davvero sorprendente per una creazione degli anni Trenta. Questa altissima frequenza offriva una precisione davvero eccezionale per la misurazione di tempi brevi.  Un altro esempio è dato dalla nostra proposta di orologi d’epoca, il programma ‘Les Collectionneurs’: si tratta di una selezione all’avanguardia di modelli, della Maison, del passato – che coprono il periodo compreso tra l’inizio del XX e gli anni ‘90 – perfettamente restaurati nei nostri laboratori e che beneficiano di una garanzia di due anni. Nel 2017, quando abbiamo lanciato questo programma, nessun’altra Maison offriva un tale accesso a orologi d’epoca, la cui autenticità e perfetta funzionalità sono garantite dal nostro dipartimento Heritage.

Infine, se potesse scegliere un solo orologio o collezione della Maison per sé o da affidare alle generazioni future, quale sceglierebbe e perché?
Sceglierei la collezione Patrimony, il cui design rende omaggio agli anni Cinquanta, un decennio particolarmente significativo nella storia del design orologiero. Patrimony è stata lanciata nel 2004 e per me incarna perfettamente lo stile classico e senza tempo della Maison, con uno spirito minimalista e sofisticato. Quest’anno, per celebrare i 20 anni di Patrimony, abbiamo lanciato un nuovo formato da 39 mm, adatto a tutti i polsi, e mi piace particolarmente il modello in oro bianco per la sua discrezione e il suo quadrante in una tonalità ‘old silver’ che sottolinea l’origine del suo design pur essendo perfettamente contemporaneo!

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