Nato a Zurigo nel 1955, dopo una formazione che lo ha portato dalla Kunstgewerbeschule di Basilea al Royal College of Art di Londra e alla Staatliche Kunstakademie di Düsseldorf, ha vissuto un momento decisivo del suo percorso artistico nel 1984, con l’invito a partecipare alla collettiva “Von hier aus” a Düsseldorf. Da allora, ha ricevuto numerosi premi e incarichi di prestigio. Le sue opere sono oggi esposte in importanti istituzioni e musei in tutto il mondo. Vive e lavora a Berlino.
MASI Lugano – Sede LAC, “Thomas Huber. Lago Maggiore”
Celebre per i suoi dipinti di architetture quasi irreali, ricche di mise en abyme e per il suo mondo interiore onirico, Thomas Huber, che vive da tempo a Berlino, da qualche anno ha sentito il bisogno di tornare tra i paesaggi della sua giovinezza, prendendo casa sul confine italo-svizzero vicino a Cannobio.
L’impagabile vista sul lago ha ispirato le vedute in mostra, settanta opere tra grandi tele ad olio e acquerelli. Un omaggio alla bellezza e alla semplicità del paesaggio, un invito all’osservazione, alla meditazione e all’elevazione dello spirito.
Come un diario visivo, i dipinti della serie Lago Maggiore raccontano le variazioni potenzialmente infinite di uno stesso paesaggio, in cui monti, acqua, cielo e luce sono attraversati dal ritmo naturale delle stagioni e del trascorrere del giorno. Gli spazi costruiti e le architetture irreali lasciano posto alla potenza immaginaria e inafferrabile del lago, catturato in un momento e in un luogo specifici. In questo senso, molti dipinti portano il titolo del giorno di creazione e rivelano l’approccio quasi scientifico dell’artista. Ne nasce un’indagine che si inserisce tra gli esempi illustri della storia dell’arte che hanno dato vita a cicli specifici, come Claude Monet, Paul Cézanne o Ferdinand Hodler.
MASI Lugano – Sede LAC
Ma/Me/Ve,11-18; Gi, 11-20; Sa/Do e festivi, 10-18
Fino al 28 gennaio 2024
Kromya Art Gallery. “Thomas Huber. On perspective”
Quella di Thomas Huber è una pratica artistica che sfida la percezione, portando gli spettatori in un mondo onirico e immaginario, che rivela ulteriori strati di realismo al di sotto della superficie apparentemente accessibile. Kromya Art Gallery, in collaborazione con Ditesheim & Maffei Fine Art di Neuchâtel, offre una panoramica sui principali temi trattati nell’ultimo decennio dall’artista svizzero presentandone venti opere iconiche.
Un ruolo centrale lo svolge l’architettura: luoghi che, sebbene potenzialmente reali, sono avvolti da un’aura enigmatica che offre una profonda esperienza agli osservatori. La prospettiva, per Huber, non è solo uno strumento di rappresentazione spaziale, ma diventa parte integrante dell’opera, superando la semplice resa visiva. Ma il soggetto può anche essere l’arte stessa: l’atelier dell’artista, quadri nei quadri, cavalletti vuoti accanto ai quali compaiono cumuli di varie dimensioni, che rappresentano il lavoro di ‘scavo’ della creatività. Infine, un richiamo alla mostra del Masi nelle opere che rappresentano l’acqua, con le sue infinite possibilità di riflessione e rivelazione.
Kromya Art Gallery
Lu/Ma/Gi/Ve, 10-16; Me/Sa su appuntamento
Fino al 9 dicembre