TM   Novembre 2023

Un vantaggio che va mantenuto

Tokenmania: la Svizzera è partita in pole position e ha raggiunto importanti obiettivi creando un ambiente favorevole, ma la Spagna è pronta al sorpasso… Un’analisi di David Mülchi, Avvocato e Socio dello Studio Mülchi & Asociados.

David Mülchi

di David Mülchi

Avvocato e Socio dello Studio Mülchi & Asociados

 Reduce dal Plan-B Forum tenutosi in ottobre a Lugano e testimone del gran successo dell’evento, ho avuto modo di riflettere sulla scommessa della Città di Lugano in particolare, ma della Svizzera in generale, sulla promozione dell’adozione della tecnologia blockchain sia dal punto di vista delle criptomonete (da noi soprattutto Bitcoin e Tether) che dei cripto attivi e specialmente dei risultati del processo denominato ‘tokenizzazione’ (definito dall’Accademia della Crusca: “Processo di assegnazione di un token a un dato bene, che comporta la rappresentazione digitale di asset fisici su un registro distribuito oppure l’emissione di classi di asset tradizionali sotto forma di token”). Secondo la Segretaria di Stato per le questioni finanziarie internazionali Sfi: “La Svizzera ricopre un ruolo preminente nell’ambito delle tecnologie di registro distribuito (Trd) e blockchain.

Bitcoin
Bitcoin

Nel settore finanziario, in particolare, si è affermato un ecosistema della tecnofinanza e della blockchain. Per la piazza svizzera è di fondamentale importanza che il quadro giuridico favorisca l’innovazione e consenta di sfruttare al meglio il potenziale delle nuove tecnologie. Allo stesso tempo, è riconosciuta l’importanza di preservare l’integrità e la reputazione della piazza svizzera anche in questo ambito. (…) La Svizzera è uno dei centri finanziari più avanzati nel campo della fintech e della blockchain, con più di 1’000 aziende e condizioni quadro favorevoli all’innovazione. Il 1° agosto 2021, la Svizzera è stato uno dei primi Paesi al mondo a introdurre disposizioni legali per la tecnologia blockchain. Questo crea sicurezza giuridica e permette l’innovazione e la crescita”. Nel suo rapporto annuale del 2015 la Finma manifestava di essere “interessata a una piazza finanziaria svizzera innovativa e concorrenziale” ed informava che “nel contesto di ‘bitcoin’ e ‘crowdfunding’, sin dal 2013 si occupa dell’ambito tematico della tecnologia finanziaria e della digitalizzazione”.

Nel 2017 la Finma mette in guardia gli investitori dai rischi legati alle Ico (Initial Coin Offering) e l’anno seguente definisce il 2018 come “l’anno della tecnologia blockchain”. Con la guida pratica pubblicata il 16 febbraio 2018, la Finma ha definito le informazioni minime necessarie per il trattamento delle richieste di assoggettamento riguardanti progetti Ico e i principi in base ai quali vengono fornite le risposte. Nel 2019 il Parlamento approva la creazione di una nuova categoria di autorizzazione per le imprese fintech e il Consiglio federale adegua le disposizioni concernenti lo spazio esente da autorizzazione (sandbox). Finalmente il 10 settembre 2021 la Finma ha autorizzato Six Digital Exchange (Sixd), la prima borsa valori e il primo depositario centrale di titoli (Csd) completamente regolamentato al mondo. Questa autorizzazione consente a Sdx di entrare in funzione con un’infrastruttura di trading, regolamento e custodia completamente regolamentata e integrata, basata sulla tecnologia di registro distribuito per i titoli digitali.

Secondo una pubblicazione del 10 agosto 2023 di Moody’s Investor Service: “In its regulation of digital assets, Switzerland is ahead of even some larger developed economies, such as the US which has not yet formed a federal legal framework, instead utilizing enforcement actions and the court systems while legislation is under development. Switzerland’s approach to digital assets and crypto services is comparatively collaborative. In contrast to other, larger jurisdictions in which multiple government agencies are involved in regulation of digital assets, FINMA is the main regulatory body in Switzerland. Market participants can collaborate on potential projects or licensing arrangements with FINMA in a streamlined manner. (…) A few other jurisdictions have developed similarly comprehensive legal frameworks, such as Luxembourg, Liechtenstein, Germany and France, which are also actively facilitating digital bond issuances. Switzerland is an example of a jurisdiction that was early in adapting to the dematerialization of securities, provided guidance on security tokens, is collaborative with market participants, and has formed a robust digital finance ecosystem that is attractive to crypto service providers and businesses”. Moody’s non cita la Spagna ma, come constaterà il lettore, la situazione legale e regolatoria del Regno promette più che bene. In realtà la Spagna ha proceduto ad adeguare la propria legislazione interna a quella comunitaria che sta portando la Ue ad un livello normativo simile a quello vigente in Svizzera.

Così con la ‘Ley 6/2023, de 17 de marzo, de los Mercados de Valores y de los Servicios de Inversión’, viene recepita anche la direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che accompagna le proposte di regolamento dell’Ue sui mercati delle cripto-attività, il regime temporaneo per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia di registro distribuito (Dlt) e la resilienza operativa digitale. Tali regolamenti mirano a stabilire le norme fondamentali che disciplinano i) l’emissione, l’offerta e l’ammissione alla negoziazione di cripto-attività, ii) i fornitori di servizi per le cripto-attività, iii) le condizioni del regime pilota per le infrastrutture di mercato Dlt e iv) la gestione dei rischi relativi alle Tic (tecnologie dell’informazione e della comunicaaazione), la segnalazione di incidenti, le prove e la vigilanza. Si modificano anche le attuali direttive al fine di includere disposizioni sulla continuità e regolarità della prestazione di servizi e dello svolgimento delle attività di investimento, sulla resilienza e sulla capacità sufficiente dei sistemi di negoziazione, meccanismi efficaci di continuità operativa e di gestione del rischio così come di chiarire il trattamento giuridico delle cripto-attività che possono essere considerate strumenti finanziari.

A tal fine, si modifica la definizione di ‘strumento finanziario’ della direttiva per chiarire, senza alcun dubbio giuridico, che tali strumenti possono essere emessi mediante la tecnologia del registro distribuito. Nella nuova legge sono integrate le norme necessarie per garantire la certezza del diritto nella rappresentanza dei titoli negoziabili attraverso sistemi basati sulla tecnologia di registro distribuito, per consentire l’applicazione in Spagna del regolamento (Ue) 2022/858 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 30 maggio 2022, relativo a un regime pilota per le infrastrutture di mercato basate sulla tecnologia di registro distribuito e che modifica i regolamenti Ue n. 600/2014 e n. 909/2014 e della direttiva 2014/65/Ue. In tal modo si adempie al mandato conferito agli Stati membri di cui all’articolo 18, paragrafo 2, di detto regolamento. Le disposizioni contenute nel presente regolamento, relative alla rappresentazione dei valori mobiliari mediante la tecnologia del registro distribuito, si applicano a quelli che sono considerati titoli negoziabili conformemente alle disposizioni della legge. Si dispone parimenti la Cnmv (‘Comisión Nacional del Mercado de Valores’, ossia la Finma spagnola) quale autorità competente per la vigilanza sull’emissione, l’offerta e l’ammissione alla negoziazione di determinate criptoattività che non sono strumenti finanziari.

Nonostante la legge sia del marzo di quest’anno, la Cnmv sta già lavorando su sei progetti nella sandbox per gestire infrastrutture di mercato nell’ambito di questo regime pilota Dlt ognuno con le proprie particolarità. Uno con una blockchain privata, con accesso tramite intermediari e specializzato in partecipazioni in UCITs. Gli altri utilizzerebbero reti pubbliche, autorizzate o meno, con diverse particolarità di accesso.  I numeri dei progetti presentati sotto l’egida del sandbox finanziario promosso con la ‘Ley 7/2020, de 13 de noviembre, para la transformación digital del sistema financiero’ sono interessanti: in un totale di 4 coorti (delle sei in corso), sono stati presentati 91 progetti dei quali 30 sono stati selezionati e 22 hanno firmato il protocollo e concluso il periodo di prova. Nella prima coorte troviamo un progetto presentato dalla Sociedad de Bolsa Sa, società del Gruppo Bme, società del nostro gruppo Six, volto a creare una Sixd spagnola (ormai possibile definitivamente grazie agli adeguamenti normativi sanciti dalla legge 6/2023). Ma i progetti di piattaforme basate sulla Dlt spaziano in settori molto diversi: fondi d’investimento, prestiti, immobili, assicurazioni, tokenizzazione, ecc. È notizia di questi giorni l’autorizzazione da parte della Cnmv della prima piattaforma di’crowdfunding’ con tokenizzazione di azioni o prestiti.

Il preventivo della ‘Comunidad de Madrid’ per il 2024 (in approvazione) per la ‘consejeria de digitalización’, di nuova creazione, è di 512 milioni di euro con una decisa scommessa sia sulla digitalizzazione dell’amministrazione (che si vuole anche proattiva) sia sulla creazione di un ambiente favorevole agli investimenti e di posti di lavoro. Come altri Paesi dell’Ue, comunque in vantaggio anche su colossi come gli Stati Uniti d’America, la Spagna ha colto l’occasione di partire ed accelerare sulla normativa legale e fiscale, così come sulla regolamentazione finanziaria dei progetti basati sulla Dlt.

La Svizzera è partita per prima e ha sicuramente raggiunto importanti obiettivi creando un ambiente favorevole per progetti a livello internazionale. È però assolutamente fondamentale mantenere il vantaggio ed ottenere il maggior sostegno possibile da parte delle amministrazioni a tutti i livelli per promuovere sia gli investimenti esteri che l’esportazione delle nostre tecnologie e ‘know how’ soprattutto nei mercati più ricettivi e ambiziosi come la Spagna, per esempio, evitando o ritardando un frustrante sorpasso.

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