Nota per i suoi dipinti geometrici dai colori intensi, che trattano di reti e sistemi, economia e architettura, Sarah Morris (1967) utilizza sia il realismo che l’astrazione pittorica per sviluppare un nuovo linguaggio del luogo e della politica. Nei suoi dipinti e nei suoi film sperimentali, si rifà alla tradizione modernista, esaminando al contempo le macro e microstrutture del mondo contemporaneo. Opere autogeneranti, aperte all’interpretazione, al movimento e al cambiamento, con cui Morris dà agli spettatori un’intensa sensazione di essere parte di un sistema più ampio.
Il Zentrum Paul Klee presenta la più ampia retrospettiva finora realizzata finora in Svizzera su questa artista statunitense esponendo oltre cento sue opere – tra cui 56 dipinti, disegni, manifesti cinematografici e installazioni cinematografiche immersive. Ne risulta come Morris sappia giocare in modo singolare con le contraddizioni derivanti dalla nostra complicità con le convenzioni sociali, a tutti i livelli. In questo senso, può essere considerata una delle artiste più affascinanti della sua generazione, già protagonista di importanti mostre in prestigiosi musei internazionali.
Zentrum Paul Klee
Ma-Do, 10-17
Fino al 4 agosto