TM   Dicembre 2024

Rivoluzione d’orgoglio

Alla base del successo di Plan B, una città e una cittadinanza che continuano a crederci, stimolando un cambiamento che riscuote consenso anche a livello globale. Interviene Michele Foletti, Sindaco della città di Lugano. 

Michele Foletti

di Michele Foletti

Sindaco dal 2021 della Città di Lugano

Quando nel marzo 2022 Plan B fu annunciato, molti lo guardarono e ci guardarono con scetticismo. L’idea che una città come Lugano potesse diventare un hub continentale per Bitcoin e le tecnologie decentralizzate sembrava, ai più, irrealistica, o al limite un’utopia. Oggi, a quasi tre anni di distanza, quell’intuizione si è però trasformata, concretamente, in una realtà che sta ridefinendo il volto tecnologico e finanziario della città. Ma questo percorso, nella sostanza, era iniziato ancor prima di quel 3 marzo.

Erano i giorni durissimi della pandemia, quando furono introdotti i Lvga point per sostenere il commercio locale: è quello il momento esatto in cui si spalancarono le porte del mondo della Blockchain. Ma è stato l’incontro con Paolo Ardoino di Tether, alla fine del 2021, a catalizzare una visione ancora più ambiziosa: fare di Lugano l’epicentro dell’innovazione Blockchain in Europa.

l Plan B Forum 2024
Il Plan B Forum 2024.

I numeri parlano chiaro: oggi oltre 400 attività commerciali accettano pagamenti in Bitcoin, Tether e Lvga, 40mila cittadini utilizzano il wallet MyLvga, e nell’estate 2024 si è registrato un incremento del 65% nelle transazioni rispetto al 2023. Plan B non è però solo numeri, è un progetto che sta trasformando Lugano in un laboratorio vivente di innovazione finanziaria e tecnologica. La recente terza edizione del Forum, con oltre 2.900 partecipanti da 60 Paesi, ha confermato questa evoluzione, segnalando Lugano quale chiaro punto di riferimento.

Ma, del resto, la Svizzera ha sempre avuto un approccio pragmatico verso l’innovazione. È risaputo: mentre altri Paesi cercano di normare a priori, frenando lo sviluppo, in Svizzera si preferisce sperimentare, capire e solo poi regolamentare. E non è un caso se siamo riusciti a emettere i primi tre bond digitali su Blockchain, accettati dalla Banca Nazionale Svizzera e valutati positivamente da Moody’s.

Tre i pilastri su cui si basa questo successo: formazione, innovazione e comunità. La collaborazione con Usi, Supsi e Franklin University sta creando una nuova generazione di professionisti. L’apertura del PoW.Space offre uno spazio fisico per l’innovazione, e la nascente Fondazione Plan B a sua volta, ne amplierà ulteriormente l’impatto. Ma ciò che più inorgoglisce è il cambiamento culturale che si sta stimolando (e governando): Lugano sta dimostrando che le tecnologie blockchain non sono innovazioni ‘aleatorie’, o peggio speculazione; sono strumenti per costruire un futuro più efficiente e inclusivo. Non a caso, tale esperienza sta già ispirando altre città, come dimostra l’imminente Plan B Forum di El Salvador.

Negli spazi che un tempo ospitavano la Banca Intermobiliare, oggi prende vita PoW.Space, un hub di 2100 metri quadrati dedicato all’innovazione, un vero e proprio ecosistema dove innovatori, sviluppatori e imprenditori possono trasformare le loro idee in progetti concreti.

Guardando al futuro, la visione rimane chiara: continuare a innovare, mantenendo sempre al centro i bisogni reali di cittadini e imprese. Lo scetticismo iniziale si è trasformato in partecipazione attiva crescente, dimostrando che anche una città può pigiare sull’acceleratore di un cambiamento con un impatto globale, quando ha il coraggio di sperimentare e la forza di crederci. Ed è per tutto questo che il Plan B non è (solo) un progetto tecnologicamente avanzato: è una scommessa forte, un cambio di paradigma, un nuovo modo di pensare la città e i suoi servizi.

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