Una collezione avviata vent’anni fa e tutt’altro che comune. «Colleziono meteoriti eccezionali. Ognuno di essi ha una propria storia», esordisce Jean-Marie Schaller, alla testa di Les Ateliers Louis Moinet come proprietario, amministratore delegato e mente creativa. Fanno parte di questa collezione pezzi rari, come il meteorite lunare Dhofar 461, noto per il suo interno a macchie bianche. E un prezioso meteorite proveniente da Marte, uno dei 300 campioni identificati fino ad oggi. Inoltre, il famoso Allende, la roccia più antica del sistema solare, e l’Erg Chech, la più antica roccia magmatica conosciuta, che proviene da un protopianeta poi scomparso. Per quanto riguarda il Jbilet Winselwan, a renderlo notevole sono le tracce di aminoacidi, che potrebbero essere i primi segni di vita nel cosmo. Il Sahara 97093, invece, si distingue per i suoi microdiamanti, che hanno preso forma nel cuore di stelle esplose e diventate supernove. Queste storie affascinanti sono state la scintilla creativa che ha dato vita al segnatempo Cosmopolis il quale, prima ancora che una grande opera di orologeria, è un viaggio storico e scientifico, un microcosmo del macrocosmo.
Sotto la luce dei riflettori, infatti, Cosmopolis di Louis Moinet non è un semplice segnatempo. Incastonato in una cassa di 40,7 mm realizzata in oro rosa 18 carati 5N, questa meraviglia dell’orologeria presenta un quadrante decorato da 12 meteoriti. È stato insignito dal Guinness World Records per ‘il più alto numero di inserti meteoritici in un orologio’.
Non è la prima volta che il marchio Louis Moinet si aggiudica un Guinness dei Primati. Era già capitato all’omonimo fondatore del marchio, orologiaio al beneficio di tanti talenti che, mentre realizzava capolavori orologieri per le personalità più illustri del suo tempo, da Napoleone Bonaparte ai presidenti americani Thomas Jefferson e James Monroe, dai monarchi europei come Giorgio IV e Ernesto Augusto I, al culmine della sua carriera, nel 1816, concepì il primo ‘conta-terzi’, guadagnando il titolo di padre del cronografo. Questa gemma della meccanica, battezzata conta-terzi (dato che la denominazione ‘cronografo’ non era ancora in voga), misura un 60° di secondo, vibrando a 216mila alternanze orarie ed è dotata della funzione reset. Con questa creazione, Moinet si afferma pioniere dell’alta frequenza, proiettandosi un secolo avanti rispetto ai suoi contemporanei. E nel 2020, in riconoscimento di tale maestria, il suo cronografo viene immortalato dai Guinness World Records™️ come ‘il primo cronometro ad alta frequenza’.
All’alba del nuovo millennio, nel 2000, Jean-Marie Schaller si lancia in una missione audace: rianimare il prestigioso nome di ‘Louis Moinet’ e cementarne la leggenda per le future generazioni di collezionisti dell’orologeria. Alla guida di Les Ateliers Louis Moinet Schaller, condivide con Moinet non solo la passione per l’arte dell’orologeria, ma anche un innato amore per la pittura e un’intensa passione per il design.
Schaller ha sempre avuto una certa propensione ad usare materiali insoliti e pregiati per i quadranti delle sue creazioni orologiere. Questa tendenza ha portato Louis Moinet a concepire un cronografo con contatori, decisamente particolari, rivestiti di legno di palma fossilizzato. In un altro audace colpo di genio, la Maison ha svelato un ‘Jurassic Tourbillon’, con un quadrante ricavato da autentico osso di dinosauro fossilizzato. Cosmopolis è il livello più alto dell’audacia di Louis Moinet. Ha lancette dorate, sapientemente lavorate e luminescenti, che non si limitano a segnare il tempo ma si fondono, con discrezione, nel contesto generale del quadrante. E, come se non bastasse, la presenza di un ‘tourbillon volante’, eredità dell’inventiva di Abraham-Louis Breguet del 1801, aggiunge un ulteriore strato di fascino all’orologio. Dopo aver messo molto impegno nella composizione del quadrante, Schaller si è dedicato alla progettazione di una cassa adatta. Con un diametro di 40,7 mm, la cassa è realizzata in oro rosa 18 carati 5N, e unisce superfici lucide e satinate con una netta distinzione tra le due.
Il vetro zaffiro bombato permette alla luce di inondare il piano del quadrante, accentuando la bellezza naturale dei meteoriti. Le anse sono traforate e contribuiscono alla leggerezza visiva della composizione. Sul retro dell’orologio, una lastra di vetro zaffiro permette di vedere il movimento a carica manuale (Calibro 135). Movimento dotato di due bariletti, con un bariletto invertito e posizionato sopra la sua controparte, un sistema noto come ‘volte-face’. Inoltre, se i bariletti sono completamente carichi, l’orologio funziona autonomamente per 96 ore. Il grande ponte sul retro del movimento è impreziosito da Côtes de Genève circolari, da perlage, da affossamenti lucidi dei gioielli e delle viti e da ulteriori raffinate finiture che si addicono al termine ‘Alta Orologeria’. Dotato di 26 rubini, il movimento ha una frequenza di 28.800 vph (4 Hz).
L’influenza di Louis Moinet sull’orologeria è innegabile. Con il Cosmopolis, Jean-Marie Schaller rende omaggio a questa eredità. Se gli orologi potessero raccontare più del semplice tempo, Cosmopolis narrerebbe un’epica storia di passione, precisione e arte.
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