Un’interruzione della logistica in Svizzera significherebbe immediata carenza di medicamenti e beni di sussistenza. Un rischio abbastanza limitato, ma l’assenza di una strategia globale potrebbe incidere in caso di scenari catastrofici, quali tensioni geopolitiche, eventi climatici estremi e pandemie. Queste le conclusioni dello studio Resilience of the Swiss Logistics di Deloitte. In particolare, l’analisi dimostra la forte vulnerabilità del trasporto merci in caso di pandemia, tenuto conto della stretta dipendenza del settore dal personale, ma anche le ripercussioni di eventi estremi naturali e tensioni geopolitiche, con diversa intensità a seconda della tipologia di trasporto.
Strada. L’elevato fabbisogno di manodopera e la vulnerabilità delle infrastrutture a calamità naturali come frane, smottamenti e inondazioni espongono il trasporto di merci su strada – che in Svizzera è il principale sia in termini di peso (65%) che di valore (54%) – a potenziali criticità. Se la recente pandemia ha mostrato le conseguenze delle restrizioni di personale e delle frontiere, le tensioni geopolitiche minacciano invece un impatto meno diretto, nonostante le ripercussioni sull’aumento dei prezzi di energia e carburante.
Rotaia. Malgrado a parità di volume di merci trasportate la ferrovia richieda un numero di addetti inferiore alla strada, è ugualmente vulnerabile alle interruzioni. I centri di controllo destinano un numero elevato di specialisti alle manovre di coordinamento e alla continuità operativa, difficili da rimpiazzare tempestivamente in caso di emergenza. Innovazioni come l’accoppiamento automatico potrebbero sostituire alcuni compiti manuali. Tuttavia nel breve la possibilità di introdurre l’automazione su tutta la linea è limitata, poiché la sicurezza dipende ancora molto dall’intervento e dall’esperienza umana. L’introduzione dei treni a guida autonoma – per citare un esempio – è al momento bloccata da vincoli legali e l’accettazione da parte della clientela non è così scontata. Analogamente al trasporto su strada, eventuali danni infrastrutturali causerebbero disagi e blocchi – dunque ritardi e costi – ma verosimilmente non un’interruzione totale del servizio.
Aereo. È l’opzione più veloce per le distanze più lunghe, prediletta per prodotti urgenti, costosi e leggeri. Il trasporto aereo costituisce quasi metà del valore totale delle importazioni svizzere di prodotti medtech e dell’orologiero. In particolare, nel caso dei prodotti in metallo, 9 franchi su 10 entrano in Svizzera via aria, ma gomma e rotaia rappresentano rispettivamente il 70 e il 25% in termini di peso. Oltre a un’aviazione efficiente, è necessaria una vasta infrastruttura terrestre per garantire sicurezza ed efficienza delle operazioni. Il sistema nel suo complesso è sottoposto a una pianificazione serrata, il che lo rende vulnerabile a interruzioni su singoli processi, mentre pandemie o tensioni geopolitiche potrebbero causare la sospensione su larga scala dei voli.
Fluviale. Il trasporto lungo il Reno è una parte fondamentale della logistica svizzera, con oltre il 10% del commercio estero, in particolare per materiali da costruzione e fertilizzanti, per cui risulta più economico. Tallone d’Achille, il livello dell’acqua, che se eccessivo o scarso incide sui volumi massimi che possono essere caricati e sulla velocità di crociera. La disponibilità di capitani rappresenta un ulteriore fattore critico, non potendo sostituire il personale con breve preavviso.
Raccomandazioni. Nonostante queste sfide, l’importazione di merci può essere resa più flessibile e agile, oltre che complessivamente più resiliente. A questo scopo, lo studio Resilience of the Swiss Logistics di Deloitte formula alcune proposte a breve e lungo termine, destinate sia al settore pubblico che al privato. Ad esempio, nell’ambito delle misure a breve termine, le imprese di logistica che operano sul piano internazionale hanno l’opportunità di stringere partnership transfrontaliere con imprese che magari impiegano mezzi di trasporto diversi, per assicurarsi flessibilità se vi fossero impedimenti o da cui attingere personale specializzato, in caso di emergenza. Inoltre, aumentando la frequenza delle esercitazioni congiunte fra cantoni e imprese ci si assicura un’implementazione agile del piano.
Rispetto alle misure a lungo termine, gioca un ruolo fondamentale la digitalizzazione per mettere a punto sistemi di monitoraggio in tempo reale della supply chain, al fine di individuare tempestivamente imprevisti, ritardi e problemi, riducendo in questo modo anche i costi e i tempi per attuare soluzioni alternative. Nel contempo, si auspica anche l’implementazione di condizioni quadro volte a facilitare gli accordi transfrontalieri.
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