TM   Maggio/Giugno 2023

L’incertezza del pioniere

Aprire la strada per portare un cambiamento è una sfida impegnativa; si sa da dove si parte, mai dove si arriva. Senza un manuale d’istruzioni, ci si deve affidare all’empirismo.

di Schuyler Weiss

Fondatore di Alpian

Fondare una banca non è semplice. Non esiste un manuale d’istruzioni, né un esperto cui rivolgersi. Non ci sono scorciatoie, e nemmeno garanzie. C’è solo un obiettivo da raggiungere.

Nel 2019, all’epoca in qualità di Chief Digital Officer di banca Reyl & Cie, i partner della banca mi diedero un mandato più unico che raro: creare la prima banca privata digitale in Svizzera. All’inizio dominava l’entusiasmo. Avere la possibilità di costruire una banca dalle fondamenta era qualcosa che sognavo sin dalle prime esperienze nel settore, circa un decennio prima. Ho iniziato a immaginare tutti gli incredibili prodotti e servizi che avremmo potuto offrire, i cambiamenti culturali che avremmo avuto la possibilità apportare oltre all’importanza di avere uno scopo già all’interno della mission. Sebbene l’entusiasmo non sia mai svanito, subito dopo aver accettato ha iniziato a farsi largo un certo disagio.

Nel passaggio da banca Reyl, una realtà solida e consolidata, a un cantiere a cielo aperto, il peso delle responsabilità ha subito iniziato a farsi sentire. C’erano un’infinità di elementi da mettere a punto sia dal punto di vista aziendale – buste paga, contabilità, raccolta di capitale, marketing, assunzioni, gestione aziendale, ecc. – sia bancario – sviluppo tecnologico, compliance, operation, richiesta della licenza bancaria, ecc. Il problema principale? Io, in qualità di Ceo, non sapevo da dove cominciare. Questa insicurezza mi ha spinto a formulare molte ipotesi, generando inefficienze, cosa che ho capito dovesse finire quanto prima.

Pur non riuscendo a risolvere il problema alla radice, ossia continuavo a non sapere tutto, sono riuscito a raggiungere due importanti traguardi. In primo luogo, ho capito che i pionieri non conoscono mai il viaggio in anticipo e che senza un impegno assoluto, indipendentemente dall’incertezza, non si avrà mai successo. Questo mi ha insegnato una lezione importante: non pretendere di sapere tutto, ma rimanere umile, riconoscere quando qualcosa non è chiaro e cercare la risposta.

I momenti di evoluzione mi hanno aiutato a capire che non c’è mai nulla di facile. Realizzare una grande visione richiede tanto sforzo quanta auto-riflessione

In secondo luogo, ho rivoluzionato l’approccio ai problemi. Dal tentativo di creare l’intera banca in una sola volta, a suddividere il lavoro in tanti piccoli passi. Come tradurlo all’atto pratico? Identificare i singoli passi da compiere in maniera chiara e puntuale, e strutturare l’azienda sulla base delle priorità. Questo non solo ci ha consentito di festeggiare più di frequente i traguardi in qualità di team, ma ho anche scoperto che il completamento di una fase ha spesso giocato un ruolo chiave nello svelare il passo successivo.

A parte la grande insicurezza nell’esecuzione, durante i primi giorni di Alpian ho avuto modo di riflettere su un altro aspetto: sono io il leader giusto per far accadere tutto questo? Quale nuovo e giovane Ceo, era una domanda legittima da porsi e nel momento migliore, e hanno contribuito nell’instillare un dubbio nelle mie abilità, ancora incerte, di leadership. Per superare tale dubbio ho dovuto imparare due ulteriori lezioni, a mie spese.

In primis, la ‘carota’ è solitamente molto più efficace del ‘bastone’. Non solo le persone lavorano meglio in un ambiente improntato alla fiducia, con una vision chiara e un obiettivo preciso, ma sono anche più felici e fedeli. Una dittatura, seppur illuminata, può portare a dei risultati, ma non alla creazione di un’azienda o di una cultura davvero sostenibile.

In secundis, ho imparato a ricevere e accettare meglio le osservazioni esterne. Il feedback, anche se a volte scomodo, è inevitabile e, se affinato correttamente, è uno strumento fondamentale per diventare un leader migliore. La chiave per estrarre del valore è cercare di interiorizzare e comprendere non solo il messaggio, ma anche il suo autore e le sue intenzioni. Ho imparato a fare domande e a incoraggiare gli altri a elaborare i loro commenti. Comprendere la natura completa del feedback mi ha permesso di agire di riflesso.

Questi momenti di evoluzione mi hanno aiutato a capire che non c’è mai nulla di facile. Realizzare una grande visione richiede tanto sforzo quanta auto-riflessione. E con ancora così tante cose da fare, spesso trovo difficile guardarmi indietro. Ma, di tanto in tanto, è importante riflettere sulla strada che è già stata percorsa. Alpian ha ottenuto la licenza bancaria completa da Finma, ha lanciato sul mercato svizzero una suite completa di servizi bancari e di gestione patrimoniale, ha supportato i suoi clienti nella Gestione di decine di milioni di franchi nei primi mesi di attività e probabilmente ora è la banca svizzera a più rapida crescita. Per quanto sia stato difficile per me arrivare a questo punto, non avrei voluto fare altro.

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